Vampyr | Recensione

Pubblicato il 21 Giugno 2018 alle 15:00

Dontnod, lo studio francese divenuto celebre per la serie Life Is Strange e già autore del memorabile quanto sottovalutato Remember Me, torna con una tipologia di videogioco del tutto diversa: un gioco di ruolo dark fantasy intrecciato con elementi da survival horror. E il risultato finale è davvero ammirevole.

Londra, 1918. Jonathan Reid è un medico che, per qualche motivo, si risveglia, un giorno, con una strana e insaziabile sete di sangue: Reid è ora un vampiro. Grazie alle sue doti deduttive e alle sue nuove capacità, Jonathan dovrà esplorare Londra alla ricerca di informazioni sul suo Creatore e sui motivi che lo hanno spinto a trasformarlo.

  • “Io vi condanno alla eterna fame di vitale sangue e alla vivente morte”

Il protagonista di questa oscura vicenda è un nuovo rinato, e potrete controllarlo fin dal primissimo momento della sua nuova vita. Jonathan ne è però fortemente turbato, e la sua nuova condizione lo spinge a volerne sapere sempre di più, ma è quello che ci si potrebbe aspettare da un uomo di scienza come lui.

Il dottor Reid non ha la benché minima idea di chi possa essere il suo Creatore, né conosce le motivazioni che lo hanno spinto a trasformarlo. Sarà compito del giocatore accompagnarlo alla scoperta delle sue origini come vampiro.

Ciò che è interessante notare è il fatto che nel mondo di Vampyr i vampiri possono mantenere intatte la propria coscienza e la propria personalità, essendo in grado, di fatto, di controllare i propri impulsi omicidi, grazie anche all’opportunità di nutrirsi non solo di esseri umani, ma anche degli innumerevoli topi che infestano le strade della londra degli inizi dell’ ‘800.

Jonathan compirà infatti degli sforzi notevoli per non nutrirsi di chiunque gli capiti a tiro, e i giocatori vivranno insieme a lui il suo tormento e il suo dolore. Ma la vita è fatta di scelte, perciò potrete anche lasciare che il dottor Reid ceda ai propri impulsi.

  • Fai la tua scelta

Un po’ come avviene il Life Is Strange, le scelte del giocatore influiranno lo svolgersi della storia: parlando con gli abitanti dei vari quartieri di Londra, che potrete esplorare liberamente, potrete scoprire molte informazioni su di loro e sui rapporti che li legano agli altri PNG, e sarà anche possibile sbloccare alcune missioni secondarie. Più informazioni otterrete su un personaggio, più Punti Esperienza acquisirete, se sceglierete di “abbracciarlo”. Anche curare le eventuali malattie che li affliggono farà aumentare l’ammontare di PE.

Ma non è tutto oro quello che luccica: uccidere troppi abitanti dello stesso quartiere, infatti, potrebbe condurre lo stesso nel caos, per cui bisognerà valutare con attenzione chi uccidere, ma ovviamente sarà anche possibile lasciare tutti in vita, sbloccando così uno dei quattro finali disponibili.

In qualsiasi momento potrete scegliere di riposare nel vostro letto o in quello presente in uno dei tanti rifugi sparsi per la città, che spetterà al giocatore scoprire. Soltanto così sarà possibile distribuire i punti esperienza acquisiti, in modo da modificare i parametri di Jonathan e le sue tecniche e abilità. Quando lo farete, si attiveranno tutti gli effetti eventuali legati alle scelte di gioco, modificando la condizione dei quartieri nei quali avrete operato.

  • Un survival horror atipico

Vampyr è un titolo molto originale, che tratta la tematico del vampirismo e la suddivisione in caste della loro società in maniera coinvolgente, rivelando sempre piccole porzioni della storia, il che spinge i giocatori a voler proseguire. Un’altra caratteristica è la sua struttura stessa, che è una sapiente fusione fra un GDR e un survival horror, nel quale però il giocatore impersona sia il mostro che la preda: nella città di Londra, infatti, sono sparsi, oltre ad altri non morti, anche esseri umani organizzatisi in una guardia armata. Il loro scopo è pattugliare le strade della città attaccando a vista qualsiasi vampiro, con l’intento di ucciderlo.

Potrete comunque scegliere liberamente se e come affrontare gli scontri, cercando di evitarli, attaccando frontalmente o attuando una strategia stealth.

Come ogni buon survival horror, potrete trovare in giro munizioni e armi da potenziare, equipaggiando fino a due set di due armi l’uno contemporaneamente. Sarete voi a scegliere quale set usare, con la semplice pressione di un tasto, switchando fra le varie combinazioni in qualunque momento, sia al di fuori di uno scontro che mentre combattete. Potrete usare sia armi da fuoco che da mischia, come mazze e coltelli.

Per quanto invece riguarda la sezione del gameplay assimilabile al videogioco di ruolo, sarà possibile distribuire i Punti Eperienza liberamente, aumentando Vita, Stamina e Sangue, parametro, quest’ultimo, indispensabile per utilizzare le abilità speciali di Jonathan.

I Punti Esperienza servono anche per poter imparare nuove tecniche, nonché per potenziarle, ma sappiate che potrete equipaggiarne solo un numero limitato, perciò, almeno inizialmente, è consigliabile concentrarsi su alcune abilità, rendendole sempre più letali grazie agli upgrade disponibili.

Quando vi ritroverete coinvolti in un combattimento, potrete bloccare il puntamento su un unico obiettivo e scatenargli contro la vostra furia sanguinaria non solo colpendolo con diverse tipologie di armi, ma anche con abilità legate al sangue davvero molto scenografiche e splatter, come la Lancia di Sangue e la più tipica arma dei vampiri: il morso.

Una volta stordito un avversario comparirà una piccola icona accanto alla sua barra della vita: spingendo il tasto corrispondente, permetterete a Jonathan di mordere il suo obiettivo, ricaricando, così, il parametro Sangue ela rigenerazione della sua salute, infliggendo anche danni. Potenziare questa abilità può essere una buona scelta, anche perché durante il Morso non solo non viene utilizzata la Stamina, ma la stessa si ricaricherà.

Jonathan dispone anche di un altro potere interessante: una visione particolare, che mette in evidenza eventuali tracce di sangue da seguire e anche informazioni sui personaggi presenti sullo schermo, siano essi PNG o nemici.

  • I punti deboli

Vampyr ha moltissimi elementi dalla sua parte: una storia avvincente, elementi di investigazione, un gameplay action coinvolgente e molto divertente e un sistema di gioco che mette al primo posto le scelte del giocatore e le sue conseguenze.

Tuttavia, niente e nessuno è perfetto, e Vampyr non fa eccezione. Innanzitutto, i menu e la mappa sono piuttosto scomodi da consultare, a causa di un puntatore circolare che sarebbe decisamente più comodo spostare con l’ausilio di un mouse, mentre con la levetta di un controller PS4 il movimento è a volte difficilmente controllabile.

Graficamente, il titolo risulta nel complesso ben realizzato, ma i dettagli dei volti o di elementi in legno lasciano a volte a desiderare. Questo elemento non è tuttavia così fastidioso come potrebbe sembrare, anche perché al sacrificio di alcuni elementi grafici corrisponde una ricchezza maggiore del gameplay e dell’esperienza di gioco in generale.

Infine, un altro tasto dolente è il tempo richiesto dai caricamenti, che su PS4 può raggiungere anche i 40 secondi.

  • Conclusioni

Vampyr è un ottimo videogioco di ruolo che integra al suo interno elementi da survival horror e nel quale, oltre agli scontri di per sé, ha un ruolo essenziale la narrazione, come ci si aspetterebbe da un titolo realizzato dallo studio Dontnod.

Storia e gameplay si integrano perfettamente, offrendo una esperienza di gioco divertente e originale. Nonostante alcune piccole pecche, il titolo è indiscutibilmente molto valido e ricco, e ha la capacità di far immedesimare il giocatore nel protagonista e nei suoi tormentati pensieri.

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