Gloria Victis Vol. 2 | Recensione

Pubblicato il 13 Aprile 2018 alle 17:00

Dopo un ottimo primo volume, tornano le avventure dell’auriga Aelio a caccia della sua vendetta

La villa di Caius Gratius Nigrinus sta bruciando. Mentre sua moglie e tutti gli schiavi accorrono per cercare di fermare l’imponente incendio, dal fuoco appare la sagoma proprio di Caius Gratius Nigrinus, con le torce in mano. Dichiaratosi colpito dal destino, dice che la sua ora è giunta e libera tutti i suoi schiavi. Nel frattempo Aelio è riuscito ad arrivare ad una casa patrizia, stremato, e finisce quasi per svenire di fronte alle sue guardie. Contemporaneamente, a Valentia, il crudele Victor non si smentisce e dimostra ancora una volta che per lui l’unica cosa che conta è la vittoria a tutti i costi.

Edizioni Star Comics raccoglie in un unico volume i tomi tre e quattro della serie Gloria Victis di Le Lombard, Nemesis e Ludi Romani, che chiudono dopo quattro numeri la prima avventura del giovane Aelio.

Nella recensione del primo volume di questa serie avevamo lanciato la speranza che i tomi successivi avrebbero mantenuto il livello del primo, che era molto alto. Per fortuna gli autori hanno mantenuto le nostre aspettative, quindi non si può che ribadire come i pregi di questa serie siano tanti, a partire dall’ambientazione storica, soprattutto dal punto di vista del mondo delle corse, che ancora una volta caratterizzano gli eventi principali della vita di Aelio. Nel corso degli anni, la BD storica di epoca greco-romana è cresciuta molto nella qualità grazie ad opere come Murena, che è stata quasi uno spartiacque nel genere per lo studio storico che era alle sue spalle. Le avvenutre di Aelio non sono da meno, con uno studio altrettanto preciso del contesto storico, anche se Gloria Victis ha certamente una declinazione più avventurosa rispetto a Murena.

La trama di Juanra Fernández porta, invece, Aelio a risalire rispetto al baratro in cui era finito, grazie alla sua abilità con i cavalli e grazie alla sua fortuna… un incontro fortunato con una persona molto importante può fare la differenza e darti l’occasione di avere la tua vendetta. Anche qui una trama piuttosto convenzionale nei passaggi, tuttavia ben calibrata e mai noiosa.

I personaggi  confermano la propia natura “umana”, in quanto capaci di grandi imprese, ma altrettanto capaci di cadere per i propri vizi. Ed anche in questo volume il nostro Aelio cede di fronte ai propri desideri, anche se il finale è tutto per lui, che chiude le sue avventure con una morale universale mentre si allontana dall’arena, forse conscio che tutto quello che ha fatto non gli è servito ad essere felice.

Il lavoro di Mateo Guerrero, disegnatore che ha collaborato con il mercato europeo e con quello americano, dimostra che i disegni del primo volume non erano una eccezione, ma la norma di questa serie, regalandoci tavole dettagliate, ricche di dinamismo. Il suo tratto moderno conferisce all’opera quell’idea di antico ma contemporaneamente attuale che rende il lettore ancora più partecipe del destino di Aelio. Anche in questo volume la (azzeccata) scelta dei colori è di Javi Montes.

Venendo alla confezione italiana, le caratteristiche del volume, che trovate solo in fumetteria, sono le stelle del primo: volume brossurato delle classiche dimensioni con cui viene presentata di solito la BD in Italia, con una copertina robusta e con le alette.

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