Daredevil Collection Vol. 17 – Cuore di Tenebra | Recensione

Pubblicato il 19 Febbraio 2018 alle 17:00

Arrivano le storie più discusse e controverse di Devil, scritte dalla provocatoria Ann Nocenti! Avete mai visto il Diavolo Rosso all’inferno? Non perdete le sequenze narrative più imprevedibili di Daredevil in questo volume illustrato da John Romita Jr.!

In più di un’occasione ho scritto che le storie di Devil di Ann Nocenti sono tra le più discusse e controverse di sempre. Nel corso della sua lunga e complessa run, infatti, la scrittrice non si fece scrupolo di usare la serie del Diavolo Rosso come pretesto per esprimere le sue opinioni politiche, suscitando un putiferio. Alcuni lettori si entusiasmarono, altri diedero un giudizio negativo. Ma se i primi episodi della sua gestione sono provocatori, non sono nulla se paragonati a quelli presenti in questo volume.

Ann affrontò tematiche femministe ed ecologiste e trasformò radicalmente il mensile del Diavolo Rosso, rendendolo irriconoscibile e lontano dalle atmosfere urbane amate dai fan. Le vendite calarono e la Marvel decise di correre ai ripari dicendo alla Nocenti di riportare la collana in contesti narrativi più canonici. In ogni caso, indipendentemente dal fatto che si condividano o no le opinioni estremiste della Nocenti, è indubbio che queste storie siano di grande qualità, assimilabili, almeno per gli standard Marvel dell’epoca, alle produzioni adulte della Vertigo.

Le vicende si svolgono in un momento particolare della vita di Devil. Dopo che la sua esistenza è stata rovinata da Kingpin e Typhoyd Mary, Matt Murdock, psicologicamente devastato, brucia tutti i suoi effetti personali e abbandona Manhattan. Diventa un viaggiatore alla Kerouac, con la barba lunga e un impermeabile da ‘hobo’, che vaga per l’entroterra degli Stati Uniti, senza una meta precisa. E’ un supereroe privo di identità che vive in una nazione a sua volta priva di identità.

Incontra Brandy, un’animalista radicale in contrasto con il padre, un imprenditore che si è arricchito con la vendita della carne e gli allevamenti intensivi, al centro di loschi traffici. A partire dal n. 271, quindi, la Nocenti affronta il tema dei diritti degli animali, in uno spirito alla ‘Meat is Murder’ degli Smiths. La sua presa di posizione è netta: mangiare carne è un crimine; la condizione degli animali negli allevamenti intensivi è paragonata a quella degli ebrei nei lager e chiunque sia dedito al commercio di carne è un delinquente.

Lo è di sicuro il padre di Brandy che assolda il letale Shotgun, qui al suo esordio, per fermare Brandy e Devil che intendono ostacolarlo. Tuttavia, non finisce qui. L’uomo ha fatto creare una donna artificiale, Numero Nove, una specie di Barbie che rappresenta ogni tipo di fantasia maschile. Ciò dà alla Nocenti l’opportunità di rivendicare le sue idee femministe, condannando il maschilismo e il sessismo. Con Brandy, Shotgun e Numero Nove l’autrice delinea quindi una story-line angosciosa, con testi e dialoghi profondi e intensi. Inserisce inoltre gli Inumani che diventano per diversi episodi co-protagonisti della serie.

La Nocenti si collega alla graphic novel Inhumans, da lei scritta, incentrata sulla nascita del piccolo Ahura, figlio di Freccia Nera e Medusa. Dopo quel lavoro, aveva proposto alla Marvel una serie regolare sugli strani supereroi ma, vedendo che la casa editrice non era interessata, decise di far proseguire la trama degli Inumani nella serie di Devil. La ricerca disperata di Ahura da parte della famiglia reale di Attilan diviene dunque parte integrante delle vicissitudini del Diavolo Rosso.

La Nocenti utilizza poi personaggi poco ricorrenti nella testata. Nel n. 275, per esempio, Devil si scontra con Ultron, classica nemesi dei Vendicatori, rianimato dal perfido Dr. Destino. L’essere metallico è spaventoso e inserito in un’atmosfera cupa. E la cupezza è palese nel n. 278 che vede la presenza del terribile Cuore Nero e di suo padre Mefisto. I due demoni prendono di mira Devil e i suoi compagni e l’ultima sequenza si svolge nel regno degli inferi. Non si era mai visto Matt Murdock all’inferno ma, se è per questo, nessuno aveva mai visto il regno di Mefisto così come viene rappresentato in questi episodi. E’ lontanissimo dalla versione di Silver Surfer di Stan Lee e John Buscema. Più che altro è uno stato mentale, un universo metaforico che simboleggia tutti i traumi e i tormenti di Devil. E c’è, appunto, Silver Surfer, che la Nocenti concepisce come un essere quasi angelico.

I disegni sono di John Romita Jr., assistito alle chine dal leggendario Al Williamson. Il penciler fa uno dei suoi lavori migliori e il suo segno raggiunge la piena maturità. Devil, Numero Nove, gli Inumani, sono caratterizzati in maniera egregia ma il meglio John lo dà quando raffigura i villain. Ultron evoca freddezza, Cuore Nero è una macchia di colore scuro di forma umanoide, Mefisto è ributtante, e il paesaggio idilliaco alla Twin Peaks dei profondi Stati Uniti nonché le dimensioni sconcertanti dell’inferno sono rese con abilità.

Questo volume è da tenere d’occhio ma non è per tutti. Le storie presentate non sono affatto facili e si discostano totalmente dallo stile tipico di Daredevil. Ma la loro qualità è innegabile.

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