I 6 migliori videogiochi da giocare ad Halloween

Pubblicato il 30 Ottobre 2017 alle 11:40

Halloween, la notte in cui i morti tornano a camminare in mezzo ai vivi, è l’occasione migliore per piazzarsi al buio davanti a un sano videogioco horror, classico o di nuova generazione che sia. Seguiteci in questo nostro viaggio all’Inferno e ritorno.

Così siete dei temerari che trovano piacevole sbudellare zombie e mostri di ogni sorta, cercando di non essere sbudellati a vostra volta? Per fortuna, esistono davvero moltissimi videogiochi che fanno al caso vostro, talmente tanti che è impossibile elencarli tutti. Per questo, piuttosto che parlarvi di videogiochi singoli abbiamo preferito trattare di alcuni dei franchise più emblematici che appartengono ai generi survival e horror.

6. Outlast

Il franchise di Outlast consta al momento di due titoli, entrambi realizzati e distribuiti da Red Barrels, uno studio indipendente. Outlast è stato pubblicato inizialmente, nel 2013, per PC con sistema operativo Microsoft Windows, e l’anno successivo per PS4, Xbox One e sistemi operativo macOS e Linux.

Il protagonista di questa storia è il giornalista Miles Upshur, inviato da un uomo misterioso a indagare sull’ospedale psichiatrico di Mount Massive, situato in Colorado. Al suo interno, Miles troverà, oltre a molti cadaveri, anche un bel po’ di malati di mente che attenteranno alla sua vita.

Outlast è un survival horror in prima persona che va affrontato con estrema cautela, poiché davvero non si può mai sapere cosa vi aspetta una volta girato l’angolo. E sarete ovviamente disarmati, per cui affrontare a viso aperto i nemici non sarà certo una buona idea.

Come supporto potrete però contare (caratteristica, questa, molto intrigante) la vostra telecamera a infrarossi, ma attenzione a non abusarne: la videocamera funziona a batterie, che ovviamente dopo un po’ di tempo si scaricheranno, per cui sarà necessario rimpiazzarle. Un elemento tipico dei survival horror classici qui presente, e fondamentale per la comprensione della storia, è il ritrovamento di svariati file, la cui lettura sarà indispensabile per comprendere la verità su ciò che sta accadendo in questo particolare manicomio:

Outlast ha anche un DLC che ne amplia l’esperienza di gioco, chiamato Whistleblower. Qui, il protagonista sarà Waylon Park, il misterioso informatore che ha inviato a Miles Upshur l’email che lo porterà nel manicomio di Mount Massive:

https://youtu.be/TrsO9TDIoH0

Outlast 2 è un titolo più recente, pubblicato quest’anno, e ha trama, personaggi e location diversi rispetto al primo titolo: qui, il protagonista sarà il cameraman Blake Langermann, il quale è intento a indagare sulla morte di una donna misteriosa, Jane Doe, avvenuta in ospedale. Il fattaccio è avvenuto in Arizzona, in un piccolo villaggio:

Per chi è consigliato? Il franchise di Outlast è perfetto per quei giocatori che cercano una esperienza survival horror pura, in cui l’obiettivo è principalmente quello di restare vivi. Ideale anche per gli amanti dei giochi stealth.

5. Dead Space

Cambiamo completamente genere e avventuriamoci nello spazio, quel posto in cui “nessuno può sentirti urlare”, per citare lo slogan della saga cinematografica da cui questo franchise ha tratto maggiore ispirazione: Alien.

Il primo titolo della serie è stato pubblicato nel 2008 ed è disponibile per Xbox 360, PlayStation 3, iOS, Android, e PC con sistema operativo Microsoft Windows. Il gioco è stato distribuito dalla EA e realizzato dal compianto studio Visceral Games, chiuso di recente.

Le vicende narrate nel primo gioco si svolgono nel XXVI secolo e il protagonista di questa storia, la cui voce narrante fuori campo nel doppiaggio in italiano è quella di Dario Argento, è l’ingegnere minerario Isaac Clarke, impiegato presso la Concordance Extraction Corporation (C.E.C.), la quale viene un giorno contattata dalla USG Ishimura.

Isaac e quattro dei suoi colleghi si recheranno sulla nave spaziale per indagare su cosa sia accaduto al suo interno, ma ovviamente questa esplorazione non sarà certo una passeggiata di piacere: la USG Ishimura è infatti stata invasa da forme di vita terrificanti, chiamate Necromorfi (si può cogliere un riferimento ad Alien anche nel nome di queste creature, molto simile alla parola “Xenomorfo”).

Diversamente da Outlast, la serie di Dead Space ha una componente action molto presente, poiché uccidere i Necromorfi sarà davvero utile. Una caratteristica particolare che li contraddistingue, e che dovrete tenere bene a mente, è il fatto che il modo più efficace per affrontare i Necromorfi non è mirare al cuore o alla testa, ma agli arti: questi, infatti, sono i veri punti deboli di queste terribili creature.

Dead Space è talmente terrificante e trasmette talmente tanta ansia da essere stato censurato in alcuni Paesi, ma la storia, da scoprire poco per volta, anche attraverso documenti e indizi trovati durante le vostre esplorazioni, le ambientazioni e il gameplay lo rendono un gioco davvero molto appassionante:

Fanno parte di questa saga anche Dead Space Extraction, che funge da prequel, Dead Space 2, che è ambientato soli 3 anni dopo le vicende narrate nel primo gioco, e il cui protagonista è sempre Isaac Clarke, e Dead Space 3, forse il titolo dal gameplay più diverso: questo titolo, infatti, vede anche l’aggiunta, per la prima volta nella serie, di una modalità di gioco online, e cambi anche l’ambientazione, che in questo caso è principalmente un pianeta:

Per chi è consigliato? La saga di Dead Space è consigliata agli amanti degli horror e della fantascienza, che cercano un gioco avvincente e ricco di azione.

4. The Evil Within

Questo franchise per ora include solo due giochi, ed è molto giovane, poiché il primo titolo della serie è stato pubblicato nel non troppo lontano 2014, ed è disponibile attualmente per PC con sistema operativo Microsoft Windows, Xbox 360, Xbox One, PlayStation 3 e PlayStation 4.

Anche questo titolo è ambientato in un manicomio, il Beacon Mental Hospital. Il detective Sebastian Castellanos si ritroverà a indagare su questo ospedale psichiatrico insieme a due suoi colleghi. Qui, scoprirà che la città è stata dissestata da una serie di terremoti, e incontrerà il misterioso Ruvik, un personaggio che riesce in qualche modo a modificare l’ambiente che lo circonda. Lasciamo a voi la scoperta del resto della storia di questo survival horror dalle tonalità cupe e a tratti splatter:

Se questo gioco vi ricorda un po’ i grandi classici di questo genere, ovvero Silent Hill e Resident Evil, forse il motivo è che il creatore del primo The Evil Within è Sua Maestà Shinji Mikami, l’uomo a cui il mondo deve la nascita di Resident Evil.

Il gioco è suddiviso, come anche il suo sequel, in diversi capitoli da completare per scoprire piano piano la macabra storia dietro la presenza maligna che pervade ogni angolo di questo gioco. Il gameplay è quello di un classico survival horror in terza persona: sarà necessario esplorare le aree di gioco alla ricerca di munizioni, indizi e oggetti utili, e imparare quale potrebbe essere l’approccio migliore con ogni singolo nemico, per cui anche una buona pianificazione strategica potrebbe rivelarsi indispensabile per sopravvivere nel mondo malato di The Evil Within.

Per questo gioco sono stati pubblicati anche 3 DLC, ovvero The Assignment, The Consequence e The Executioner.

The Evil Within 2 è invece stato pubblicato quest’anno, e vede alcuni cambiamenti nel gameplay e nelle ambientazioni. Il protagonista di questa storia sarà sempre il povero detective Sebastian Castellanos, il cui già precario equilibrio mentale verrà messo nuovamente alla prova, in una avventura che dà più spazio alle esplorazioni di un ambiente open world caratterizzato da elementi bizzarramente inquietanti:

Se volete avere un’idea un po’ più dettagliata del seguito di The Evil Within e non temete qualche spoiler sulla storia del primo gioco della serie, potete leggere la nostra recensione di The Evil Within 2.

Per chi è consigliato? La saga di The Evil Within è perfetta per gli amanti dei survival horror classici, che richiedono una certa pianificazione strategica e un approccio che varia da nemico a nemico. Garantita la presenza di mostri di ogni sorta e di sangue a secchiate.

3. Silent Hill

Quale appassionato di videogiochi horror non conosce questa storica saga targata Konami e il suo antagonista, il per nulla minaccioso Pyramid Head qui in alto? O le sexy quanto grottesche infermiere?

Il primo titolo di questa saga risale al 1999, e fu pubblicato sulla PlayStation originale.

Il creatore del mondo distorto e degradato di Silent Hill è il Maestro Keiichiro Toyama, conosciuto anche per aver dato vita alla terrificante (anche se meno conosciuta) saga di Siren. Non tutti i giochi che appartengono al franchise sono ambientati nella ridente cittadina di Silent Hill, ma condividono tutti lo stesso universo, e sono tutti in terza persona.

Nel primo, storico titolo di questa longeva saga (che però da un po’ di anni non se la passa poi così bene), vestirete i panni di Harry Mason, un uomo alla ricerca di sua figlia Cheryl. I problemi sono però molteplici, uno su tutti la presenza di mostri terrificanti e il fatto che Harry sia un semplice uomo, senza alcun tipo di addestramento, per cui non solo non potrà incassare molti colpi, ma anche la sua mira non sarà poi così precisa.

Quando sarete vicini a un nemico, sarà la vostra fedele radio ad avvertirvi della loro presenza, riproducendo un rumore di fondo. Nebbia, strade che si interrompono bruscamente e finiscono in baratri verso il nulla, puzzle da risolvere, mappe delle varie zone da ritrovare, una torcia come unica fonte di illuminazione, una colonna sonora meravigliosa composta da Akira Yamaoka e tanto altro sono elementi divenuti ormai classici per Silent Hill:

Su questo titolo in maniera particolare è bastato anche il primo dei due film ambientati a Silent Hill e nella sua versione alternativa, il cosiddetto Otherworld, anche se nel film la protagonista diviene la madre della bambina scomparsa, il cui nome è Sharon:

Una delle caratteristiche più divertenti dei giochi che appartengono a questo franchise è il fatto che le mappe spesso mutino, per cui porte chiuse nel mondo “reale” potrebbero risultare aperte nell’Otherworld, e vice versa. Fanno parte di questa saga numerosi videogiochi, alcuni davvero emblematici, come Silent Hill 2 e Silent Hill 3, altri meno riusciti, come Silent Hill: Downpour.

Komani aveva anche pianificato di riportare questo franchise ai fasti del passato annunciando in maniera quantomeno inusuale un nuovo titolo, Silent Hills, che sarebbe nato dalla collaborazione fra il papà della serie Metal Gear Hideo Kojima e il visionario regista Guillermo Del Toro. E il cui protagonista sarebbe stato Norman Reedus, da The Walking Dead. Purtroppo, Silent Hills è stato cancellato, e tutto ciò che resta ai fan sono i video o la demo stessa “P.T.”, acronimo che sta per “Playable Teaser”, ovvero “Teaser Giocabile”, che venne pubblicata in esclusiva su PS4 e in seguito rimossa dal PlayStation Store:

Kojima, Del Toro e Reedus sono però tornati al lavoro insieme su un nuovo progetto, il videogioco Death Stranding, di cui però al momento si sa davvero molto poco.

Silent Hill è una cittadina quasi del tutto abbandonata dai suoi abitanti, a causa di un terribile incendio scoppiato sotto terra, al di sotto della città stessa. Poiché l’incendio continua a bruciare, quella che piove dal cielo e che sembra pioggia è in realtà cenere. Una curiosità a tal proposito è il fatto che esiste una versione reale di Silent Hill, a cui la saga di videogames e i film si sono ispirati: si tratta di Centralia, una città fantasma in Pennsylvania nel cui sottosuolo arde ancora un incendio scoppiato nel 1962:

Per chi è consigliato? Il franchise di Silent Hill può essere gradito agli amanti delle serie classiche che hanno scritto la storia del genere survival horror che amano ambientazioni e creature particolarmente degradate, i puzzle, storie avvincenti e colonne sonore degne di nota, con brani a volte molto dolci ed emozionanti, atipici per il genere.

2. Resident Evil

Resient Evil: un nome, una garanzia. Del resto, chi non conosce la Umbrella Corporation e gli incidenti di Raccoon City? Il primo, storico videogioco della longeva e amatissima saga di Resident Evil è un must per gli amanti del genere: il gioco è stato pubblicato per la prima volta nel 1996 con il titolo Bio Hazard in Giappone per PlayStation, PC con sistema operativo Microsoft Windows, Nintendo DS e Sega Saturn:

Resident Evil ha definito i canoni per il genere survival horror, ed è, a ragione, considerato da molti come uno dei videogiochi migliori di sempre. Non solo: è anche il videogioco Capcom che ha venduto di più al lancio, con i suoi 8 milioni e mezzo di copie vendute.

In questo primo gioco, la storia tratta di una serie di misteriosi omicidi avvenuti nella periferia di Racoon City. Il dipartimento di polizia della città dispone di un corpo speciale, chiamato Special Tactics And Rescue Service (S.T.A.R.S.), il quale viene assegnato al caso.

La squadra è divisa nei due team Alpha e Bravo. Quest’ultimo sarà il primo a essere inviato a indagare sul caso, ma ben presto il contatto con la squadra viene perso. In seguito a questo avvenimento, il team Alpha viene inviato per indagare anche sulla scomparsa dei compagni della S.T.A.R.S.

Nel gioco, si potrà scegliere di interpretare uno fra due personaggi giocabili disponibili, ovvero Chris Redfield e Jill Valentine, ognuno dei quali con abilità e caratteristiche diversi. Per svelare ciò che sta accadendo a Raccoon City, i giocatori saranno chiamati ad affrontare una serie di nemici assimilabili come iconografia agli zombie, risolvere una ricca serie di enigmi e raccogliere materiale utile alla comprensione dei retroscena oscuri e macabri di questa misteriosa storia.

Gli appassionati possono anche giocarne una versione completamente rimasterizzata e a tratti diversa di Resident Evil pensata per sistemi di gioco un po’ più recenti, e la cui cura negli ambienti e nella costruzione dei puzzle garantisce l’esperienza definitiva del classico Resident Evil:

Il videogioco del 1996 è solo il primo di una lunghissima serie di titoli, l’ultimo dei quali è Resident Evil 7: Biohazard, pubblicato quest’anno:

https://youtu.be/qRZyQ40fzZM

La grande influenza e l’impatto sul pubblico di questo franchise videoludico è tale che ha permesso anche la realizzazione di ben 6 film che vedono come protagonista l’attrice e modella Milla Jovovich:

Inoltre, quest’anno è anche stato annunciato un reboot completo di questa fortunatissima serie cinematografica, che sarà scritto da Greg Russo e prodotto da James Wan.

Per chi è consigliato? Chiunque ami il genere non può perdersi una delle saghe che ha dato vita a molti canoni di questo genere. Un pezzo enorme di storia dei videogiochi, assolutamente imperdibile.

Stando alla numerazione, quest’articolo dovrebbe concludersi qui, ma abbiamo pensato di inserire una piccola chicca per tutti gli amanti del genere survival horror che cercano qualcosa di terrificantemente old school. Scoprite di cosa si tratta nell’ultima pagina.

01. Siren

 

Il primo videogioco di questa serie è meglio conosciuto qui da noi in Occidente con il nome di Forbidden Siren. Come già accennato nella sezione dedicata a Silent Hill, il creatore di questa avventura è sempre Keiichiro Toyama. Siren fu distribuito da Sony Computer Entertainment per PlayStation 2 nel 2003. Dal 2016, questo titolo è disponibile anche per PlayStation 4, e ha una grafica migliorata e un supporto per i trofei.

Siren è ambientato nel villaggio giapponese di Hanuda. Un giorno, in seguito all’interruzione di un rituale religioso, la conformazione del villaggio cambia, e compare una sorta di mare rosso. La parola “Siren” del titolo si riferisce al richiamo di una divinità che ha lo scopo di far immergere gli abitanti del villaggio in queste acque rosse, per poterli trasformare in una sorta di zombie da controllare, gli Shibito.

Questa storia viene raccontata attraverso i punti di vista di ben 10 personaggi giocabili diversi e si svolge nell’arco di soli 3 giorni. Una delle caratteristiche di questo gioco è la suddivisione dello stesso in vari capitoli, ognuno dei quali, per poter essere superato, richiederà la risoluzione di un obiettivo principale.

Non solo, ma le azioni di ogni personaggio sono collegate a quelle degli altri attraverso un meccanismo di tipo effetto farfalla: quello che farà un personaggio o gli oggetti che troverà in giro per il villaggio di Hanuda potranno infatti determinare alcune azioni dei compagni di sventure. Inoltre, i personaggi sono in qualche modo connessi fra loro, per cui sarà possibile vedere e sentire ciò che vede e sente un amico nelle vicinanze:

Forbidden Siren è un titolo con una storia molto avvincente e un gameplay sui generis, e che ha avuto un seguito, Forbidden Siren 2. Inoltre, nel 2008 è stato pubblicato per PlayStation 3 anche un reboot del titolo originale, ovvero Siren: Blood Curse:

Per chi è consigliato? La saga di Siren è perfetta per chi ama essere terrorizzato dai survival horror e cerca un gameplay un po’ differente da quello più classico.

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