Vivi e Vegeta Stagione 2 Capitolo 1 | Recensione

Pubblicato il 9 Ottobre 2017 alle 16:00

Parte la seconda stagione dell’acclamato web comics Vivi e Vegeta puntualmente sottotitolata Odio di Palma.

Il Distretto delle Piante, in eterno conflitto con il Distretto dei Fiori, non sembra passarsela molto bene. Un luogo il cui equilibrio tra superstizione e ragione è sempre più precario: da un lato le piante officinali e le loro congreghe magiche, dall’altro il partito dei Sempreverde guidati dal folle leader Salvius. L’arrivo delle piante di Palma, in fuga dal mondo degli umani e dalla caccia alle streghe attuata nei confronti dell’olio che producono, spezzerà per sempre questo equilibrio.

Le piante, trattate come clandestini non desiderati, vengono uccise una alla volta da una misteriosa e inquietante figura che ricorda i sinistri “Adoratori dello Scalogno”. Toccherà a un cactus senza più ragioni per lottare e a un gruppo di fiori che sembra aver trovato la pace porre fine a tutta questa ondata di odio.

Vivi & Vegeta è stato la rivelazione dello scorso anno per quello che riguarda il crescente panorama web comics, beneficiando poi di una edizione cartacea per i tipi di Bao Publishing – la nostra recensione qui – che hanno fatto conoscere al “grande pubblico” il noir vegetariano creato da Francesco SavinoStefano Simeone.

E su quella strada noir riparte la seconda stagione che è ambientata 10 anni dopo la prima e si sposta nel Distretto delle Piante dove facciamo la conoscenza dei nuovi protagonisti  il basilico Basil e il peperoncino Pepper che si ritrovano ad indagare su un misterioso omicidio. Sullo sfondo le tensioni sociali che trovano la loro valvola di sfogo nell’azione politica di Salvius leader del partito dei Sempreverde.

Sarebbe stato poco intelligente cambiare la formula vincente della prima stagione e così Francesco Savino opta semplicemente per renderla più diretta e ficcante.

Il canovaccio noir della precedente stagione si trasforma quasi in un crime/procedural – se siete avvezzi alla terminologia all’ambito televisivo, o poliziesco se preferite categorie più nostrane – in cui i temi di verità, razzismo e appartenenza vengono sin da subito resi spigolosi e abrasivi.

Le atmosfere oniricamente ovattate ed inebrianti del Distretto dei Fiori, con il cactus Carl protagonista inerme e sprovveduto delle vicende, cede il passo ad un Distretto in cui il cemento ha reso cinici i due protagonisti, che sembrano controparti vegetali di una storia di Munoz e Sampayo, che con dialoghi e prosa stringata ci fanno scoprire una metropoli dove l’odio è palpabile in ogni sguardo ed in ogni atteggiamento.

E’ davvero l’odio la matrice dell’omicidio su cui Basil e Pepper stanno indagando? Ma è soprattutto la nostra una società, che Vivi e Vegeta ricalca in maniera efficace, ad aver trovato nell’odio il suo minimo comun denominatore?

Dovremo attendere la fine dei 10 capitoli che comporranno questa seconda stagione per giudicare il plot imbastito dall’autore ma soprattutto la profondità della sua riflessione. Sarebbe ingiusto però non notare una maturazione della serie ed una maggiore sicurezza nei suoi mezzi dell’autore.

La maturazione è evidente anche nelle matite di uno Stefano Simeone il cui tratto ora è più sicuro e deciso. Lo stile del disegnatore rimane riconoscibile, le linee sottili ed affusolate, ma l’ambientazione più “urbana” sembra galvanizzarlo caratterizzando subito con personalità ai due nuovi protagonisti e giocando con le inquadrature mutuate dai grandi serial polizieschi ma riletti in maniera personale ed efficace rendendo la lettura dinamica e scorrevole.

La seconda stagione di Vivi e Vegeta è partita ufficialmente lo scorso 3 ottobre e sarà composta da 10 capitoli che verranno pubblicati con quindicinale che potrete leggere GRATUITAMENTE ogni martedì su www.vivievegeta.it. Dopo un mid-season finale programmato a metà stagione, la storia si concluderà nei primi mesi del 2018.

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