Cane Mangia Cane di Paul Schrader | Recensione

Pubblicato il 13 Luglio 2017 alle 15:10

Tre irrecuperabili (ma divertenti) criminali da strapazzo sono i protagonisti di questo piccolo gioiellino grezzo diretto dal regista di American Gigolò Il Bacio della Pantera. 

Il nuovo film di Paul Schrader è un noir crudo che non ha la minima voglia di risparmiare nessuno, e dalla prima all’ultima scena spara a zero contro chiunque gli capiti a tiro, dagli americani sovrappeso ai poliziotti anti-comunità nera.

Tratto dall’omonimo romanzo di Edward Bunker, il film è un diamante grezzo e affilato, spesso sciatto ma comunque splendente (una fotografia multicromatica alterna abbacinanti blu a rossi scarlatti, i colori delle sirene della polizia, a riuscitissime sequenze in bianco e nero): racconta la storia di tre loschi individui – uno peggio dell’altro – che cercano di barcamenarsi all’interno di un’esistenza durissima fatta di anni sprecati in prigione, crimini violenti e droghe a gogo.

I tre moschettieri sono Troy (Nicholas Cage), Diesel (Chris Matthew Cook) e Mad Dog (Willem Dafoe) che, com’è facile intuire dal nome, è più squinternato degli altri due messi insieme. Un boss locale, conosciuto come il Greco (interpretato proprio da Schrader), gli offre su un piatto d’argento una grossa opportunità di lavoro (rapire un bambino) e i tre decidono di accettare senza pensarci due volte, perché l’enorme paga potrebbe essere sufficiente a mandarli in pensione. Ovviamente le cose prenderanno una brutta piega.

Schrader sa benissimo come si tratta una storia noir. Avrà anche girato qualche film piuttosto anonimo (ad eccezione delle sue due opere migliori, American Gigolò Il Bacio della Pantera) ma in piena New Hollywood è stato lo sceneggiatore di quelli che forse sono i migliori film mai fatti da Martin Scorsese, ovvero L’Ultima Tentazione di Cristo, Toro Scatenato e il leggendario Taxi Driver, pellicola che definì un genere segnando per sempre la storia del cinema.

E infatti Cane Mangia Cane fluttua non poco nelle atmosfere stabilite da Scorsese, con l’aggiunta di (un bel po’ di) quelle di Tarantino (tra l’altro l’autore del romanzo Cane Mangia Cane, Edward Bunker, interpretava Mr. Blue in Le Iene): i protagonisti non fanno altro che comportarsi in maniera pessima, commettendo un crimine insensato dietro l’altro e causando il ferimento e/o la morte di tantissimi innocenti, ma più l’incedere si fa sanguinoso più il film diventa divertente.

Non che ci si bei della violenza sfrenata, sia chiaro. Il film stabilisce subito che il male è Male, e che le vite che stiamo sbirciando sono quelle di pessimi individui, eppure non finisce mai nello scadere nel nonsense, o nella parodia, riuscendo addirittura a farci affezionare ai tre delinquenti. Nessuno dei tre è una semplice macchietta, e sebbene camminino tutti sul baratro del cliché, da ottimi funamboli riescono a non cadere mai e alla fine attraversano la voragine e arrivano dall’altra parte. Diventando persone vere.

Una piccola produzione, con budget irrisorio, ma vigorosa e caparbia, e che ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare come merita. Soprattutto dagli amanti del genere.

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