Plutona: Stand by Me con i supereroi | Recensione

Pubblicato il 17 Luglio 2017 alle 10:00

Un gruppo di cinque ragazzini trova in mezzo al bosco il cadavere della supereroina più potente della Terra: è questa l’idea forte sulla quale si basa Plutona, fumetto di Jeff Lemire ed Emi Lenox che, sulla scia di Stand by Me, racconta il dramma del diventare adulti.

Il fumettista canadese Jeff Lemire, noto anche per aver lavorato con i maggiori editori statunitensi, collabora con la cartoonist Emi Lenox per sviluppare la storia di Plutona, assegnandosi poi rispettivamente il ruolo di sceneggiatore e di disegnatrice, con Jordie Bellaire ai colori. Il fumetto, stampato in cinque albi tra il 2015 e il 2016, è stato proposto in Italia da BAO Publishing.

Plutona parte da questo presupposto: i primi supereroi si sono svelati una decina di anni prima e ora difendono i cittadini di Metro City, città fittizia che scimmiotta le ben note Metropolis e Gotham City. A qualche chilometro dalla grande metropoli, in una cittadina più tranquilla, vivono cinque ragazzini destinati a fare un’amara scoperta che cambierà per sempre la loro adolescenza: Teddy, appassionato di supereroi; Diane, una ragazza insicura a causa del proprio aspetto fisico; Ray, “bulletto” maltrattato dal proprio padre; Mie, migliore amica di Diane, e suo fratello Mike.

I protagonisti stanno iniziando a vivere i primi disagi tipici dell’adolescenza, ma qualcosa di imprevisto li coglierà impreparati. Un giorno, dopo la scuola, i cinque si addentrano nel bosco e trovano il cadavere di Plutona, la supereroina più potente del mondo, con tanto di maschera e costume. Il gruppo decide di comune accordo di seppellirla il giorno dopo… Ma il corpo di Plutona sparisce.

La storyline principale è intervallata da una storia-flashback, l’Ultima Avventura di Plutona, sceneggiata e anche disegnata da Jeff Lemire: soprattutto in queste parti sono chiari i riferimenti ai fumetti della Golden e della Silver Age, tant’è che la supereroina è di fatto la perfetta sintesi delle due ere. Infatti ha una potenza che ricorda quella di Superman, ma conflitti interiori simili a quelli dei supereroi Marvel anni Sessanta.

Chiaro omaggio a Stand by Me e alle altre narrazioni del genere, metafore “crudeli” del passaggio dall’infanzia all’età adulta, Plutona non riesce a soddisfare le aspettative: la storia non prende il volo e si conclude in modo abbastanza prevedibile, raccontata attraverso disegni anche piacevoli, ma che rimangono comunque molto “spogli” (specialmente quando si tratta di descrivere le ambientazioni).

Plutona avrebbe potuto essere un fumetto forte o comunque interessante, una metafora ben riuscita della fine dell’infanzia, ma di fatto una conclusione troppo frettolosa danneggia la trama, lasciando anche questioni irrisolte che, volute o non volute, comunque fanno rimanere il lettore con l’amaro in bocca. Probabilmente un paio di albi in più avrebbero giovato alla narrazione, rendendola più completa.

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