Aliens 2 & 3 – saldaPress | Recensione

Pubblicato il 7 Luglio 2017 alle 10:00

Continua in formato spillato l’interessante serie Aliens: Defiance di Brian Wood qui coadiuvato dal nostro Riccardo Burchielli.

Su Europa è in corso un ammutinamento. Dopo che un network di satelliti della Weyland-Yutani ha riprogrammato la missione, diversi Davis sintetici cercano di abbattere la misteriosa unità Davis 01 e di portare la nave verso la Terra. Il colonial marine Zula Hendriks e Davis 01 devono prima di tutto sopravvivere e poi affrontare nuove minacce provenienti dalla Spazio profondo.
Zula Hendirks e Davis sono in procinto di affrontare la minaccia degli xenomorfi, proprio nel momento in cui una squadra di marine coloniali sta per catturare un esemplare in una stazione di rifornimento persa nello spazio profondo. Il pericolo si fa sempre più concreto e spaventoso.

Giro di boa per lo spillato Aliens e per la serie Aliens Defiance con un Brian Wood che si mostra perfettamente a suo agio nelle atmosfere spaziali e survival horror del franchise.

Nel secondo numero lo scrittore sposta leggermente l’attenzione del lettore da un lato sullo strano rapporto fra Zula e Davis 01 con il sintetico che diventa un personaggio dalla inaspettata profondità e potenzialità dall’altro sul passato della stessa Zula rivelando alcuni interessi retroscena sulla marine e legittimando alcune capacità che le serviranno per la missione.

Il secondo numero potrebbe essere etichettato facilmente come “numero di passaggio” in realtà lima in maniera certosina alcuni aspetti dei due protagonisti che erano stati fino a quel momento tralasciati.

Tuttavia è il terzo numero ad innescare la marcia in più alla serie: mentre Zula e Davis 01 continuano la loro caccia agli xenomorfi, Wood completa il quadro generale del suo plot individuando nella Weyland-Yutani il vero “cattivo” della sua storia. In questo modo l’autore può “liberare” gli alieni dallo scomodo ruolo di cattivi, pur mantenendone inalterato il livello di assoluta minaccia, e aggiungere un maggior strato di profondità alla sua storia.

In questo senso sarebbe interessante vedere se Wood vorrà dare alla storia una sterzata da “spionaggio industriale” e magari offrire nuovi spunti proprio sulla Weyland-Yutani elemento da sempre presente nel franchise di Alien ma mai troppo approfondito.

Parte grafica a 6 mani: l’italiano Riccardo Burchielli illustra il primo episodio del numero 2 facendoci ritornare ad atmosfere anni ’90 con una sparatoria senza esclusioni di colpi a bordo dell’Europa grazie al tratto robusto ed una impostazione della tavola che esalta l’azione e la coolness di Zula e Davis 01. A Tony Brescini invece tocca il compito di illustrare l’episodio legato al passato di Zula, compito assolto con tratto pulito e impostazione della tavola chiara.

Con il terzo numero ritorna il “titolare” Tristan Jones che ancora una volta si esalta nel rendere le atmosfere oppressive dello spazio profondo e degli angusti corridoi delle gigantesche navi con tratto precisissimo, con un uso delle inquadrature mai banale – da notare anche l’attenzione del disegnatore nel contrapporre Zula e Davis 01 attraverso le espressioni tiratissime della marine e la gestualità meccanica del droide.

Da sottolineare infine l’eccellente cura editoriale degli albi. Ineccepibile la cura carto-tecnica, con un’ottima traduzione e lettering, quello che però colpisce è la presenza di editoriali, riassunti ed articoli di approfondimento che arricchiscono davvero l’albo e che fa davvero la differenza rispetto al resto dei prodotti proposti attualmente nel nostro paese.

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