ARF! 2017: video intervista a David Messina – disegnatore di Wonder Woman

Pubblicato il 29 Maggio 2017 alle 16:56

Il prossimo disegnatore di Wonder Woman ci parla di questo incarico e della Arfist Alley dell’ARF! 2017.

David Messina, da pochissimi giorni nominato disegnatore di Wonder Woman, ci racconta come è arrivato a questo prestigioso incarico e come pensa di raccogliere l’eredità di autori del calibro di Nicola Scott e Liam Sharp.

Una battuta anche sulla splendida iniziativa dell’ARFist Alley all’ARF! 2017 che accolto uno stuolo di disegnatori che nel corso della 3 giorni romana sono rimasti a disposizione di fan e curiosi.

GIRATE PAGINA PER LEGGERE L’INTERVISTA

Amici di MF, ARF! 2017 siamo in compagnia di David Messina…benvenuto David!

Grazie!

Iniziamo ovviamente con la notizia fresca del tuo coinvolgimento sulla testata regolare di Wonder Woman. Quando vedremo le tue matite, da che numero? Come sei arrivato ad ottenere questo prestiogioso incarico, soprattutto in un momento in cui Wonder Woman sarà sulla cresta dell’onda visto che siamo a pochi giorni dall’uscita della pellicola a lei dedicata? Ci puoi anticipare qualcosa? hai già avuto modo di visionare lo script?

Con Wonder Woman mi ci sono ritrovato perché la mia editor di Catwoman, Rebecca Taylor, mi aveva contattato proponendomi di lavorare insieme visto che ci eravamo trovati molto bene su Catwoman condividendo un certo tipo di approccio sul personaggio. Rebecca mi ha cercato e poi mi ha rivelato che mi voleva su Wonder Woman specificatamente in questo momento con l’uscita del film per un tipo di disegno che fossero in qualche modo in linea con le atmosfere del film, dico “cupe” anche se in realtà il film è molto più solare e divertente delle altre pellicole DC Comics.

Non ho ancora avuto modo di leggere lo script perché tutto è avvenuto in maniera molto veloce e quindi sto ancora studiando il mio approccio al personaggio per capire come disegnarlo e per capire come rendere quelle che sono le fattezze di Diana e trovare un mio modo l’Amazzone.

E’ un incarico a tempo medio, lungo…

Non lo so perché in realtà stiamo parlando di più progetti con il Batman Office, di cui Rebecca fa parte e che dopo alcuni cambiamenti dirigenziali ha ampliato la propria azione andando a coinvolgere altre testate come Wonder Woman, al momento sono su Wonder Woman  e ci muoveremo di run in run, lavorerò a questa run con Shea Fontana [la nuova scrittrice di Wonder Woman NdA] poi vedremo se mi sposterò su un altro progetto.

Devi raccogliere l’eredità pesante di Liam Sharp e Nicola Scott tu però hai lavorato spesso con serie così dette “su licenza” ovvero nate come spinoff di film o serie tv pensi che questa esperienza ti aiuterà visto che Shea Fontana è salita agli onori della cronaca per un progetto come DC Super Hero Girls oppure avrai un approccio più “classico”?

In realtà sto pianificando di non avere né l’uno né l’altro…mi sono un po’ staccato dai lavori sulle licensing, ho lavorato su Bounce e Catwoman e poi su Rom, che è un progetto particolare visto che il giocattolo ha sempre avuto una importanza marginale rispetto alla mitologia creata da Bill Mantlo, il mio approccio sarà diverso anche perché come dici tu arrivo dopo Sharp, la Scott e l’ottima Mirka Andolfo, un parterre di autori notevoli, e non ultima citerei anche la bellissima run di Cliff Chiang e Brian Azzarello, e sto cercando quale approccio utilizzare.

Proprio ieri ho partecipato ad una masterclass con Giuseppe Palumbo dove si parlava dell’importanza del segno e una frase di Giuseppe mi ha molto colpito: “il segno è storia ed ogni storia ha il suo segno”…sono in quella fase in cui cerco di capire qual è il segno che Shea Fontana vuole per la sua storia. Sono ancora in una fase di ricerca. Conta di fare comunque qualcosa di diverso da quello visto sia sulle licensing, sia su Bounce che su Wolverine o Catwoman.

ARF! 2017 sei responsabile e fautore dell’Arfist Alley, cosa significa mettere insieme tanti disegnatori eterogenei fra loro che vengono da esperienze diverse ma soprattutto quanto è importante creare nelle fiere e nelle convention le artist alley, quanto è importante far conoscere e far vedere ai lettori il lavoro che c’è dietro un disegnatore?

Non c’è stata una difficoltà particolare perché ho contattato autori che già conoscevo: parliamo di professionisti dal grande valore artistico e dal grande valore umano, persone che avevano voglia di buttarsi in questa avventura ed anche di collaborare alla creazione di questa ARFist Alley che il profilo ed il respiro internazionale. Il modello su cui mi sono mosso era quello delle alley del New York Comicon e del San Diego Comicon ed ho trovato grande collaborazione da parte di tutti quanti non solo da parte di quelli autori che lavorano nel mercato americano e che già conoscevano questo tipo di realtà ma anche artisti come Teo Caneschi o Saverio Tenuta che si sono lanciati in questo tipo di progetto con lo stesso entusiasmo che ho trovato in quelli che ormai sono amici di lunga data come Valerio Schiti o Eleonora Carlini.

L’importanza per me è enorme soprattutto oggi in cui c’è questa interazione virtuale data dai social network che non è una vera relazione fra lettore e autore. Credo fermamente nelle parole di Scott McCloud che definiva il rapporto fra lettori di fumetti e autori come un rapporto di complicità, un dialogo e mi piace che questo dialogo vada oltre una sua rappresentazione virtuale e diventi una manifestazione reale con uno scambio ed un dialogo, vedersi, conoscersi anche solo scambiarsi delle emozioni che si sono vissute come lettori e restituirle agli autori che le hanno create così come disegnando davanti a loro restituire questa emozione.

Per me è importante questo tipo di rapporto, continuo a credere fermamente che il motivo per cui noi disegnatori siamo qui è soprattutto grazie ai lettori e questa cosa non va mai dimenticata.

Prima ti sei lasciato sfuggire che Wonder Woman è “più divertente della altre pellicole DC”…sei stato all’anteprima, hai già avuto modo di vedere il film, descrivicelo con un aggettivo…

OK…direi che lei è meravigliosa!

Grazie David!

 

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