DC Comics New 52: Justice League n. 1 – Recensione

Pubblicato il 1 Settembre 2011 alle 09:54

Il termine della maxi-saga Flashpoint ha dato inizio al maxi-reboot della DC Comics con l’azzeramento di tutte le testate e la partenza di 52 serie regolari tra vecchi e nuovi titoli. Il primo albo della nuova linea ad uscire questa settimana nelle fumetterie americane è il n. 1 di Justice League.

Autori: Geoff Johns (testi). Jim Lee (disegni e copertina). Scott Williams (chine e copertina). Alex Sinclair (colori e copertina). David Finch, Richard Friend e Peter Steigerwald (copertina alternativa).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 4,99

La prima novità è presente già nel titolo della testata che perde il riferimento all’America, mossa che farà sicuramente storcere il naso a qualche conservatore.

Il supergruppo composto dai più grandi eroi del DC Universe passa nelle mani di Geoff Johns, abile sceneggiatore che non ha certo bisogno di presentazioni, capace di resuscitare Hal Jordan e Barry Allen in due saghe epocali come Green Lantern: Rebirth e Flash: Rebirth, di riscrivere le origini di Superman in Secret origin e di orchestrare dei maxi cross-over come Crisi Infinita e Brightest Day.

I disegni sono invece quelli plastici e ultraspettacolari di Jim Lee, noto ai lettori DC soprattutto per il suo lavoro su Batman, nella miniserie Hush e in All Star Batman & Robin, scritta da Frank Miller e che proseguirà con il titolo Dark Knight: Boy Wonder. Durante il Comic-Con, peraltro, Lee ha spiegato di non essersi limitato solo alla parte grafica ma di essere stato parte integrante nel processo creativo del reboot.

Questo primo numero di Justice League si apre proprio sul Cavaliere Oscuro, braccato dagli elicotteri della polizia mentre insegue una mostruosa creatura aliena. La storia si svolge cinque anni prima della continuity attuale e il mondo è terrorizzato dalla comparsa dei metaumani, ritenuti dei fuorilegge.

Nell’inseguimento s’intromette Lanterna Verde ed è proprio sul contrasto tra il protettore del nostro settore dell’universo e Batman che verte questo primo episodio. Appare evidente, infatti, che la volontà di Johns sia quella di presentare i personaggi e relazionarli gli uni con gli altri un po’ alla volta, anziché gettarli subito nella mischia tutti insieme.

Il conflitto tra l’oscurità di Batman e la luminosità di Lanterna Verde è un simbolismo azzeccato e Lee se la cava bene a raffigurare il contrasto cromatico tra i due personaggi, coadiuvato dai colori di Alex Sinclair. Il rapporto tra Batman e Hal Jordan sembra un incrocio tra quello visto in Green Lantern: Rebirth e quello di All Star Batman & Robin, con il Cavaliere Oscuro sempre posto a muso duro verso il protettore del nostro settore dell’universo. Certo, l’atteggiamento di Batman che lo prende in giro a mo’ di bulletto soffiandogli l’anello può stonare un pochino ma non si scade comunque in un umorismo eccessivo.

L’alieno inseguito dai due supereroi prelude al primo avversario di questa Justice League e, trattandosi del supergruppo più potente del DC Universe, non poteva esserci nemico più adatto. La parentesi a metà albo per presentare Vic Stone, alias Cyborg, non è pienamente giustificato e poteva forse essere rimandato.

Jim Lee se la cava bene come al solito tra suggestive splash-page singole e doppie e la rappresentazione scultorea dei personaggi a cui conferisce la consueta solidità ma non a scapito del dinamismo delle sequenze action. Grande attenzione ai nuovi dettagli tecnologici dei costumi e, nell’ultima tavola, c’è spazio per la prima apparizione di Superman con la sua nuova tenuta-armatura.

In coda all’albo viene presentato uno sketchbook con gli studi dei sette supereroi che comporranno il team. Oltre ai quattro sopracitati, ci saranno anche Flash, Wonder Woman ed Aquaman. Pregevole la cover alternativa in bianco e nero firmata da David Finch, Richard Friend e Peter Steigerwald.

Dopo un primo frammento di storia di 24 pagine è molto difficile trarre dei giudizi. L’impostazione sembra interessante, vanno naturalmente oliati un po’ d’ingranaggi com’è ovvio per un avvio di questo genere che non è mai semplice. Quello che appare evidente è che non ci troviamo certo di fronte ad una rivoluzione così radicale come si poteva pensare. Si tratta piuttosto di aumentare le sfaccettature dei supereroi DC per renderli più accattivanti ed inserirli in un contesto sociale più realistico. Per adesso, senza infamia e senza lode. Vediamo come procede.

 

Voto: 6,5

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