Special Exits e il realismo di Joyce Farmer [Recensione]

Pubblicato il 14 Dicembre 2016 alle 10:10

Il tema della vecchiaia, oltre ad essere poco raccontato, è anche difficile da affrontare: ciononostante, Joyce Farmer riesce a catturare alla perfezione gli ultimi anni di vita di una coppia di coniugi, attraverso uno sguardo intimo ma privo di facili sentimentalismi.

Dopo decenni di silenzio, la fumettista underground Joyce Farmer – particolarmente attiva durante gli anni ’70 – ritorna con una graphic novel che racconta gli ultimi anni di vita dei suoi genitori: si tratta di Special Exits, pubblicato quest’anno da Eris Edizioni (anche se negli Stati Uniti è stato pubblicato per la prima volta sei anni fa, nel 2010). Un tema non facile, quello della vecchiaia: tutti noi abbiamo paura di vivere l’ultimo passo che ci separa dalla morte, e abbiamo altrettanta paura a raccontarlo.

Joyce Farmer, però, non si è tirata indietro: dopo aver deciso di documentare con un realismo senza censure la vecchiaia dei suoi genitori (che, in Special Exits, corrispondono ai personaggi di Lars e Rachel), è riuscita a completare un fumetto di rara intensità, protagonista del quale è anche il suo stesso alter-ego: Laura, la figlia, che si prenderà cura dei genitori fino alla fine.

Il tratto della Farmer richiama perfettamente i fumetti underground degli anni ’60, con il tipico tratteggio caro anche a Robert Crumb: il disegno non abbellisce e non cerca di nascondere l’età avanzata di Lars e Rachel, e nemmeno la stanchezza di Laura, che fin dall’inizio cerca di dare agli ultimi anni di vita dei suoi genitori la dignità che ogni essere umano merita.

special exits rachel
Rachel e Laura

Fin dai primi “acciacchi”, compresa l’illusione da parte della coppia protagonista di riuscire a mantenere la propria indipendenza, il racconto di Lars e Rachel viene affrontato come un vero e proprio viaggio verso l’inevitabile fine, mostrando la routine quotidiana dei due anziani: il rifiuto di prendere medicinali o di vedere un dottore, una vita sempre più sedentaria, il rischio costante di cadere in casa sono episodi che potrebbero essere anche a noi familiari, ma che mai abbiamo potuto leggere in maniera così immediata in un fumetto.

Special Exits si tratta di un vero e proprio memoir grafico che, attraverso pagine organizzate in 2×4 (quattro righe di due vignette), approfondisce con sguardo intimista non solo il decadimento mentale e fisico dei due protagonisti, ma anche il rapporto che questi hanno con la figlia Laura (la quale per Rachel è, in realtà, la figliastra), offrendo allo stesso tempo uno sguardo agli anni ’80 e ’90 del secolo scorso (vi sono, ad esempio, numerosi riferimenti alle tensioni tra i bianchi e i neri nel quartiere dove abitano i due coniugi).

All’interno di questa graphic novel non mancano momenti drammatici, ma anche ironici, intervallati da piccoli successi e prese di coscienza, tentativi falliti e, soprattutto, prove di lealtà e di grande affetto: uno spaccato di realtà che commuove proprio perché ad essere raccontato è un evento ordinario che, però, ci coglie ugualmente impreparati.

special exits lars
Laura e Lars.

Special Exits, per il tema affrontato e per il modo in cui viene affrontato, merita di essere considerato una delle proposte editoriali di maggior rilievo del 2016, dimostrando che, spesso, non esiste nulla di più commovente della realtà.

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