Thanos L’Entità dell’Infinito, un nuovo tassello della saga dell’Infinito [Recensione]

Pubblicato il 6 Ottobre 2016 alle 11:25

Arriva un nuovo straordinario tassello della saga dell’Infinito ideata dal geniale Jim Starlin! Cosa succede al tormentato Adam Warlock quando inizierà il percorso verso l’illuminazione? Scopritelo in questo volume impreziosito dalle illustrazioni psichedeliche del bravissimo Alan Davis!

Quando si nomina Jim Starlin il primo termine che viene in mente è ‘cosmico’. Il leggendario autore delle memorabili run di Capitan Marvel e di Warlock è ancora oggi conosciuto e apprezzato per le sue complesse saghe fantascientifiche. Starlin rappresentò degnamente il mutamento della Marvel degli anni settanta, al pari di Steve Englehart e Steve Gerber.

Costoro infatti cercarono di andare oltre le semplici vicende supereroiche, creando storie influenzate dal clima contestatario studentesco, dalle istanze del Flower Power e dai movimenti psichedelici che, sebbene nati nel decennio precedente, attiravano ancora l’immaginario giovanile.

Scrivendo e disegnando le allucinanti e visionarie vicende di Capitan Marvel e di Warlock, Starlin affrontò tematiche importanti e, nel caso del secondo, di tipo religioso.

Nello stesso tempo, ebbe modo di ideare personaggi in seguito utilizzati spesso dalla Marvel nei vari mensili fantascientifici: per esempio, la letale Gamora, il farsesco Pip il Troll, l’alieno Starfox e soprattutto il terribile Thanos, essere potentissimo dagli impulsi nichilisti innamorato della Morte.

Le saghe di Starlin lasciarono il segno e benché nel corso degli anni si sia anche dedicato a personaggi diversi come Batman o il Punitore, la fantascienza è certamente nelle sue corde. Starlin ha sovente ripreso i character che gli hanno dato fama, prima con la cosiddetta Trilogia dell’Infinito, e poi con altre iniziative editoriali quasi sempre incentrate su Warlock e Thanos.  Panini Comics propone ora la miniserie di quattro numeri Infinity Entity in un unico volume.

E l’ennesimo entusiasmante tassello della lunga saga dell’Infinito e, come avrete modo di scoprire, stavolta l’autore si concentra esclusivamente su Warlock, malgrado ci sia Thanos in copertina. Ma di quale Warlock si tratta? In precedenza, il tormentato eroe dorato si era fatto uccidere da Star-Lord dei Guardiani della Galassia per evitare di diventare il malvagio Magus. Chi è dunque l’Adam Warlock protagonista di questa avventura?

E’ lui stesso a chiederselo. Starlin descrive con abilità un individuo confuso, incerto sulla sua reale identità e, perlomeno all’inizio, affetto da amnesia.

Nel tentativo di ottenere informazioni sul suo passato, Warlock intraprende un pazzesco viaggio nel tempo e nello spazio e si renderà conto dell’esistenza di una grave minaccia che ha distrutto buona parte dell’universo. Potrebbe forse essere collegata ad Annihilus, il crudele monarca della Zona Negativa, e alle macchinazioni dell’enigmatico Dr. Bultar.

Il vero responsabile, tuttavia, è una classica entità malvagia del Marvel Universe, più di una volta al centro delle vicende. Starlin scrive testi intensi e profondi e da questo punto di vista sembra aver ritrovato l’ispirazione degli anni settanta. La storia è ricca di pathos e non mancano momenti di riflessione.

Starlin ci offre un’entusiasmante esperienza psichedelica, giocando al contempo con il Marvel Universe, arrivando addirittura a rievocare il glorioso secondo episodio di Avengers, quello che presentò la prima riunione ufficiale del gruppo di eroi più potente della terra.

Appaiono poi brevemente i Guardiani della Galassia e nella story-line vengono coinvolti gli dei dell’universo come Eternità, lo Straniero, la Morte e così via, vengono citati i Kree e gli Shi’ar, appaiono classici villain stile Blaastar e vecchi avversari del Dr. Strange del calibro dell’Intermediario.

Il compito di visualizzare le fantasie sfrenate di Starlin è affidato al bravissimo Alan Davis, l’acclamato penciler di Excalibur e altri gioielli. L’artista inglese realizza uno dei suoi lavori migliori e concepisce straordinarie tavole degne di un trip da LSD.

Le sue figure sono fluide, eleganti e plastiche come di consueto ma la particolare forma delle vignette, costantemente mutevole, enfatizza l’elemento allucinatorio della storia.

A tratti, ciò che Davis raffigura è davvero inquietante: basti osservare le immense distese dello spazio che assomigliano a un enorme abisso oscuro, il cadavere enorme di un raggrinzito Galactus che giace in un cratere, il corpo dell’Intermediario che si sfalda in una serie di infinitesimali brandelli luminosi alla fine della battaglia, gli sguardi tormentati e quasi psicotici di Warlock e le ambientazioni iper-tecnologiche che fanno da sfondo alla narrazione per comprenderlo.

Insomma, questo volume è un must non solo per gli estimatori di Starlin e Davis e per i fan di Warlock e del lato cosmico della Marvel; ma pure per tutti coloro che amano il fumetto di qualità tout court. Infinity Entity è una proposta di valore e auguriamoci che i prossimi capitoli dell’ormai lunghissima sequenza dell’Infinito siano allo stesso livello.

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