Recensione DEVIL & HULK 160

Pubblicato il 4 Maggio 2010 alle 08:47

Autori: Kevin Smith, Jeph Loeb, Fred Van Lente, Glenn Fabry, Ed McGuinness, Micheal Ryan, Peter Vale, Gabriel Guzman, Salva Espin
Casa editrice:
Panini Comics

Provenienza:
Stati Uniti.
Prezzo:
3,30 Euro.


La pubblicazione italiana della testata del Diavolo Rosso iniziava ad avvicinarsi troppo a quella statunitense. Ecco perché la Panini è dovuta correre ai ripari, cercando qualche riempitivo che potesse riallungare le distanze ed evitare eventuali numeri “tutto-Hulk”.

La discussa ( e discutibile ) scelta della casa editrice è ricaduta sulla prima parte di una miniserie mai terminata del noto scrittore, attore e regista Kevin Smith, intitolata Il bersaglio.

Benché sia un ottimo scrittore, Smith non ha mai avuto un buon rapporto con le date di scadenza e difficilmente è riuscito a consegnare le sceneggiature nei termini stabiliti, a causa dei tanti impegni, soprattutto cinematografici. La miniserie in questione iniziò a scriverla verso la fine del 2001, quando era ancora viva nella memoria di tutti la tragedia dell’11 settembre ed inevitabilmente Smith utilizzò Devil per esprimere il suo stato d’animo, come molti altri autori di fumetti in quel periodo.

Proprio le primissime tavole della storia si svolgono a Ground Zero e in tutta la vicenda si respira quell’aria di rabbia e sfiducia che l’attentato aveva instillato un po’ nel cuore di tutti. Non è un caso che il villain principale, ovvero Bullseye, venga assoldato da degli estremisti islamici…

Aldilà del periodo storico in cui fu scritta, è evidente che questa fosse più che altro una storia introduttiva, in quanto si inizia a fare la conoscenza dei protagonisti e dei vari personaggi, senza tralasciare il solito “refresh” sulle origini e gli eventi più significativi della vita di Matt Murdock/Devil, più che altro per scaldare i motori, prima di entrare nel vivo della vicenda.

Le qualità di Kevin Smith come scrittore sono indubbie, ma lascia un po’ l’amaro in bocca iniziare a leggere una storia di cui non si potrà mai sapere la fine…Peccato.

Hulk invece prosegue la sua corsa, collegandosi al Dark Reign di Norman Osborn, che sta ormai “invadendo” tutte le testate Marvel. Ai testi c’è sempre Jeph Loeb, ai disegni sempre Ed McGuinness, che continuo a preferire inchiostrato dal tratto netto e preciso di Dexter Vines, piuttosto che da quello più “sporco” di Tom Palmer.

Si iniziano ad esplorare le conseguenze degli eventi narrati nel numero 600 e il titolo Mai più Hulk già la dice lunga su cosa dovremo aspettarci… Di sicuro Bruce Banner inizierà ad avere un ruolo decisamente più centrale nella serie, anche per controbilanciare la massiccia presenza del suo alter-ego in quest’ultimo periodo. Spero comunque che gli autori facciano bene i loro conti, in quanto l’assenza troppo prolungata del Pelleverde di solito non è ben voluta dai fan ( vedi il ciclo di Bruce Jones… ).

Finisce poi la miniserie dedicata alla nuova, selvaggia She-Hulk, per proseguire direttamente sulle pagine di una storia breve apparsa sul numero 600 di Hulk, di cui in questo numero vediamo solo le prime tavole.

Fred Van Lente, scrittore ormai lanciatissimo alla Marvel e già al lavoro anche su Hercules e Spider-Man, riesce a mantenersi sugli stessi livelli dei precedenti numeri, con un finale sempre ricco d’azione e battute divertenti. Dopo la baruffa con l’originale She-Hulk, stavolta i fan si potranno divertire a vedere gli Oscuri Vendicatori al completo prendercele dalla possente figlia del Gigante Verde, senza tralasciare uno sfizioso ( e piccante ) siparietto iniziale con Norman Osborn !

L’idea di fondo di Van Lente riguardo al futuro apocalittico di questa nuova She-Hulk adesso risulta chiara e dopotutto non così assurda e conferisce quindi più spessore sia al personaggio che alla miniserie stessa, nella sua totalità. Buoni soprattutto i disegni di Micheal Ryan e Salva Espin.


VOTO 6,5

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