9 consigli per sopravvivere all’inferno dei treni giapponesi

Pubblicato il 16 Ottobre 2015 alle 14:40

Si sta come sardine sui treni del Giappone

Sognate da tutta la vita un viaggio in Giappone e finalmente ce l’avete fatta! Stringete il biglietto dell’aereo col cuore gonfio di trepidazione e gli occhi che brilluccicano di felicità. Ma sarete in grado di sopravvivere all’inferno dei treni giapponesi nell’ora di punta?

La puntualità dei treni nipponici è famosa e ambita, meno lo sono le tecniche di stipamento dei passeggeri. Se credete che un treno non possa contenere più persone vi sbagliate, c’è sempre posto per qualcun altro. A costo di spingerlo dentro!

Andando in Giappone per una breve visita turistica, magari non vi capiterà di prendere un treno nella cosiddetta “rush hour“, ma se vi fermerete più a lungo non potrete farne a meno. E poi, siamo onesti, quando si visita un paese straniero è bello lasciarsi andare alle tradizioni locali, agli usi e costumi, quindi, perché rinunciare a un’esperienza da Vero Giapponese™?

Qui vi viene in aiuto questa utilissima guida. Grazie alla quale, con un pizzico di creatività e destrezza, imparerete le tecniche per uscire indenni dall’inferno dei treni giapponesi nell’ora di punta.

1. Arrampicata

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Sulle corse di questi treni ultra-stipatissimi dovrete essere ultra-fortunatissimi per trovare un posto a sedere. Probabilmente non riuscirete nemmeno ad afferrrare una cinghia o reggervi a un corrimano. Dovete cercare dei modi alternativi per mantenere la stabilità.

Uno dei metodi più efficaci è quello detto “arrampicata”. Proprio come gli arrampicatori professionisti dovrete sfruttare anche la più piccola sporgenza per mantenere l’equilibrio. Un po’ di gesso può aiutarvi e fare la differenza fra arrivare a destinazione su due piedi e cadere di faccia in mezzo a una folla di sconosciuti.

2. Con un solo dito!

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A volte non si ha a disposizione neppure la più piccola sporgenza alla quale aggrapparsi. In questi casi conviene optare per la tecnica denominata “Con un solo dito!”. Il posto migliore dove applicarla è sotto le porte dov’è possibile sfruttare il telaio, più basso del soffitto delle carrozze, come punto di contatto.

Siete sotto la porta? Bene, piantate saldamente i piedi per terra e spingetevi verso l’alto fino a toccare il telaio con un solo dito, in modo da otterrete la stabilità desiderata. Purtroppo ci sono alcune controindicazioni. Perfezionando questa tecnica diventerete inamovibili come una roccia, intralciando il transito degli altri passeggeri.

Inoltre, non è una adatta a persone che non fanno della statura il loro punto di forza; al contrario, chi è particolarmente alto, potrà addirittura sfruttare il soffitto come punto d’appoggio.

3. Oh no, kabe-don

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Per quanto siate bravi nel cercare la vostra stabilità, accadrà che il treno parta o si fermi all’improvviso, facendovi perderete l’equilibrio. Per evitare di travolgere qualcuno, vi capiterà di sbattere la mano contro la parete o contro la finestra. E magari quel qualcuno (o qualcuna) contro cui non volevate sbattere rimarrà intrappolato fra voi e il muro.

Ecco, questa è la tipica situazione, molto anime-esque, detta kabe-don. “Kabe” significa muro mentre “don” è il suono della mano che sbatte.

In questo frangente vi troverete in imbarazzo, soprattutto se siete in compagnia di qualcuno del sesso opposto. Niente paura, abbassate l’ansia e proseguite la lettura, anche a questo c’è una soluzione semplice ed efficace. Basterà che entrambe le parti coinvolte guardino lontanto, facendo finta di niente, stroncando sul nascere qualsiasi equivoco.

Certo, se volete utilizzare la tecnica del kabe-don per rimorchiare, è tutto un altro discorso.

4. Come Michael Jackson

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Ripassarsi le coreografie del defunto Re del Pop può essere molto utile per sopravvivere nei treni ultra-affollati. A tutti piacerebbe tenere i piedi ben saldi per terra, in modo da trarne il massimo equilibrio, ma lo spazio è poco, troppo poco, e le persone sono molte, troppo… ehm, “troppo molte” mi sa che non si dice.

E’ in quei momenti che dovrete fare come Michael Jackson. Volgete il vostro io interiore verso il pop, ispiratevi alla sua abilità nel bilanciamento e lanciatevi in movenze super-cool come foste dei ballerini professionisti. Per i più esperti, o per i più ardimentosi, è possibile anche una variante su una gamba sola, denominata “Come Michael Jackson, ma a zoppo galletto“. Questa tecnica può anche essere combinata con la numero 2.

Al contrario della tecnica precedente, questa non può essere usata per rimorchiare. Nella calca abnorme nessuno noterà la fluidità delle vostre movenze.

5. Fondersi col flusso

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Attenzione! Questa tecnica risulta utilissima anche per sopravvivere a Lucca Comics & Games. Visto il periodo, non vi consiglio di lasciarvela sfuggire.

Finora vi ho descritto delle tecniche per tenersi saldi a terra, affidandovi al vostro equilibrio per sopravvivere alla corsa e affidandovi al vostro bon ton per sopravvivere a indesiderate situazioni incresciose. Bene, questa tecnica è l’esatto opposto. Perchè a volte non c’è proprio verso di riuscire a reggersi.

Quelle volte è necessario arrendersi al flusso, diventare come un’alga che galleggia sul mare e fondersi con esso. Annullate ogni resistenza, rilassatevi, sollevate i piedi e godetevi lo sciabordare estatico della folla. Sarà la massa stessa degli altri passseggeri a sostenervi. State solo attenti a non farvi prendere troppo dalla corrente, rischiate di ritrovarvi sulla banchina di chissà quale stazione, perchè lì vi ha condotto il flusso.

Attenti anche agli improvvisi deflussi di persone, la decompressione vi lascerà inermi alla forza di gravità e il vostro sedere farà un’improvvisa, quanto sgradita, conoscenza del pavimento.

Questa tecnica è molto utile anche per affrontare le folle oceaniche di LC&G. Abbandonatevi alle code, potete perfino addormentarvi e in men che non si dica… paff, eccovi all’agognato stand. O in qualsiasi altro vi abbia trasportato il flusso.

6. Indovina chi?

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Un argomento che non ho ancora trattato è come passare il tempo in un treno ultra-affollato. Stare perfettamente in equilibrio può non essere così divertente come sembra. Lo spazio è pochissimo, tanto da non riuscire nemmeno a tirar fuori il cellulare per affrontare il prossimo livello del vostro videogioco preferito. Così, vi guardate intorno e cosa vedete?

La nuca delle altre persone. Sapete come si dice, no? Se la vita vi dà dei limoni fatene una limonata, ma si vi dà delle nuche? Fatene un gioco! Scrutate con attenzione la nuca di qualcuno e provate a valutare che tipo di persona è. Si tratta di qualcuno ordinato ed elegante? Oppure è trasandato? E il carattere? Sarà simpatico, saccente, divertente o antipatico? Che lavoro fa?

Una variante è quella di inventare una storia. Siate creativi, al posto di dedurre la personalità potete inventarla. Quella piccola sbavatura rossa sul colletto della camicia, cos’è? Si tratta del segno clandestino di un’amante? Che una moglie gelosa scoprirà una volta giunto a casa? O si tratta di un killer professionista e quella è una macchia di sangue della sua ultima vittima? E chi sarà la prossima?

Se non vi sentite fantasiosi, non preoccupatevi, esiste una variante che non prevede nemmeno il più piccolo sforzo creativo. Fissatevi su una nuca a caso e cercate chi sta guardando lui (o lei). Continuate a seguire questa linea di teste fin quando, magari, non incontrerete qualcuno che guarda voi. Sperando che non sia il killer di prima.

7. Omiai (appuntamnto al buio)

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Come la numero 3, anche questa non è tanto una regola di sopravvivenza, ma un incidente da evitare per non cadere in imbarazzo. Il flusso ha un suo ritmo, le porte che si aprono e si chiudono hanno una loro armonia e noi dobbiamo combinare entrambe per procedere senza intoppi. Capita però di sbagliare tempismo, girarsi e trovarsi faccia a faccia con chi ci seguiva.

C’è così poca distanza fra i volti che si potrebbe quasi scambiarsi un bacio. Perciò questo punto si chiama “omiai“, uno di quegli appuntamenti in cui vengono introdotte persone che non si conosco al fine di convolare a nozze.

Purtroppo in questi casi non si può svignarsela e girarsi di nuovo, la calca spesso non lo permette. Oltretutto, la direzione in cui volete andare è dietro l’altra persona e voltarvi vi porterebbe dalla parte sbagliata. Quindi restate li, ad aspettare… che passino… i cinque… secondi… più lunghi… della vostra… vita.

8. Il teorema di Pitagora, ovvero l’importanza dell’angolo retto

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E’ successo! Per una volta gli dei dei treni vi arridono e non vi deridono. Siete riusciti a impossessarvi di una cinghia, e volete sfruttarla al massimo. Lo spazio attorno a voi è così misero che neanche un ago riuscirebbe a cadere per terra ma lo spazio sopra di voi, per quanto il treno possa essere ultra-affollato, è libero. Ora vi spiegherò come sfruttarlo al massimo.

Se avete un giornale arrotolatelo e reggetelo con la mano avvinghiata alla cinghia. Reclinate il collo all’indietro di 90° e godetevi le notizie sportive, o quelle della finanza o la pagina dei fumetti, o quello che preferite. Certo dovrete attendere la fermata per voltare pagina.

Approfittatene per imparare bene quello che state leggendo, magari un bel corso di lingua, magari proprio di giapponese, è quello che fa per voi.

9. Tu non puoi passare!

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Questa è una tecnica difensiva, che fa appello alla vostra natura protettiva. Data la logistica delle porte di un treno, opposte a destra e a sinistra, la folla tende a dividersi in due ali, lasciando in mezzo una linea di demarcazione. Le due parti lottano fra loro per il predominio del piccolissimo territorio conquistato, lottano con chi vuole scendere e con chi vuole salire.

Tuttavia, quando il treno è in movimento, c’è una sorta di cessate il fuoco che crea una zona demilitarizzata a separare i due battaglioni. Fino a quando non si aprono le porte.

A quel punto una marea di persone vuole riversarsi nel vagone e voi, assieme ai vostri temporanei compagni d’arme, dovrete entrare in posizione di guardia con la schiena. Piantate i piedi per terra e tenetevi saldi come l’acciao ripentendo mentalmente il mantra: “Tu non puoi passare!“. Dovete proteggere lo spazio di fronte a voi e il vostro esercito vi aiuterà a mitigare la perdita di spazio. Perché se le persone che entrano sono più di quelle che escono, non c’è niente da fare, perderete parte del terreno. Ma avrete venduto cara la pelle e concesso pochissimo spazio al nemico.

Bene ragazzi, siamo giunti alla fine di questo piccolo corso di sopravvivenza. Ora avete tutti gli strumenti per gestire gli affollatissimi treni nipponici proprio come un Vero Giapponese™. Non perdete tempo, correte nei treni all’ora di punta e cominciate ad allenarvi!

Fonte: RocketNew24

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