Recensione: Batman Detective Comics di Ed Brubaker

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 alle 09:10

Batman Detective Comics di Ed Brubaker
Autori: Ed Brubaker (testi), Tommy Castillo, Patrick Zircher (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 20.00, 16,8 x 25,7, pp. 216


Ed Brubaker, come ho avuto modo di scrivere in altre occasioni, è uno degli sceneggiatori più apprezzati degli ultimi anni, per la sua capacità di scrittura, l’indiscutibile talento e, last but not least, per la forte attitudine noir che si può riscontrare in buona parte della sua produzione. È evidente, per esempio, nelle sue prodigiose run di Captain America e Daredevil della Marvel o per quelle, splendide, di Catwoman e Gotham Central della DC.

Quando Ed iniziò a collaborare con la casa editrice di Superman e Batman realizzò interessanti prodotti per la Vertigo; ma era evidente che la sua sensibilità hard-boiled era perfetta per l’universo narrativo del Cavaliere Oscuro. E se di solito, quando si ragiona su tale universo, si tende a prendere in considerazione le storie da lui scritte su Selina Kyle o sul GCPD di Gotham City, bisogna considerare che esistono pure interessanti episodi imperniati proprio sul vigilante vestito da pipistrello.

E sono queste storie che ora vengono raccolte da Planeta De Agostini nel volume Batman: Detective Comics di Ed Brubaker, che comprende i nn. 777-782 e 784-786 dello storico, originale comic-book che, peraltro, diede vita proprio a Batman: Detective Comics, appunto. Per volere dell’editor Dennis O’Neill, Bru scrisse due story-line che possono senz’altro essere annoverate tra le più valide della lunga vita editoriale di Bruce Wayne.

La prima, caratterizzata, ovviamente, da atmosfere thriller e noir, con strizzate d’occhio a certa narrativa pulp e riferimenti all’immaginario filmico hollywoodiano dei primi horror (quelli con Boris Karloff e Lon Chaney, tanto per capirci), ha a che fare con un serial killer che, per motivi misteriosi, cerca di uccidere i principali nemici di Batman. La trama ha un ritmo serrato, costruita in maniera impeccabile, come un perfetto congegno narrativo, e ha il giusto mix di azione e introspezione psicologica.

E il Batman di Brubaker, del resto, è quasi un catalizzatore psichico degli eventi, tutti collegati a segreti scottanti che coinvolgono la Falena Assassina, il Joker, lo Spaventapasseri, il Pinguino, Due Facce e altri villains. Peccato che il penciler della sequenza, Tommy Castillo, pur intrigante e abile nella costruzione del lay-out, abbia spesso un tratto troppo grezzo, e forse un altro artista avrebbe ottenuto risultati migliori.

La seconda sequenza, d’altro canto, è uno stupendo omaggio alla Golden Age del fumetto americano, sempre ricca di atmosfere thriller e poliziesche, con una narrazione basata sui monologhi di Batman, del Commissario Gordon e della prima, leggendaria Lanterna Verde: Alan Scott. Con il pretesto di un classico giallo con influssi super-eroistici, Ed svolge un’acuta riflessione sul concetto del ‘sogno americano’ e sulle sue contraddizioni, e sulla presunta falsità o vacuità degli idoli e degli eroi.

Patrick Zircher, disegnatore di questi episodi, sa raffigurare le situazioni immaginate da Brubaker con uno stile elegante e decisamente efficace. Nel complesso, posso affermare che Batman: Detective Comics di Ed Brubaker non delude e non può assolutamente mancare nella libreria dei fans di Bats e dello scrittore del Maryland che ormai è meritatamente diventato uno degli scrittori di punta del comicdom USA.


Voto: 8

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