I 10 snack giapponesi più bizzarri

Pubblicato il 5 Ottobre 2015 alle 16:12

Se con la precedente classifica de “I dieci snack dolci preferiti dai giapponesi” avete avuto modo di deliziarvi gli occhi pregustando anche solo al di là dello schermo le squisitezze, talvolta esagerate, che ci vengono offerte dalla curiosa cucina nipponica, preparatevi a un gran vuoto nello stomaco (e forse anche a qualche conato di vomito) prima di addentrarvi in questa nuova classifica dei 10 snack più bizzarri che possiamo trovare su suolo giapponese.

La lista sarebbe sicuramente infinita. Ve ne proponiamo dieci per stuzzicare la vostra curiosità e, forse, l’appetito dei più coraggiosi.

Iniziamo a svelare la classifica cominciando con una carrellata di bibite, partendo proprio da quella che meno ci si aspetterebbe di trovare in un sondaggio simile.

 

Pepsi

La nostra classifica parte proprio con quella che appare come la più classica delle bibite zuccherate che possiamo trovare distribuita dovunque: alle feste, a scuola, nei ristoranti e nei fast food, alle macchinette in ufficio, o nelle palestre. Scordatevi il classico e ormai superato aroma alla caffeina. I giapponesi sanno andare ben oltre.

La Pepsi è una delle soft drink più anziane e popolari del pianeta. Viene alla luce infatti nel 1898 nel Nord Carolina per mano di Caleb Bradham, un farmacista della città di New Bern, che aveva creato la Pepsi a scopi farmaceutici, distribuendola come bibita per favorire la digestione. Il commercio della Pepsi ha poi trovato suo pieno sviluppo già subito dopo la Prima Guerra Mondiale, e iniziò a essere distribuita in tutto il mondo come semplice bevanda analcolica, e non più come prodotto da farmacia. Non poteva mancare anche il suo inserimento in Giappone.

Gli aromi che vengono aggiunti alla Pepsi sono a dir poco infiniti e, come accade spesso per le promozioni di nuovi gusti, esistono molte edizioni limitate che vengono distribuite in commercio solo durante una determinata stagione, e che quindi restano disponibili solo per un breve periodo di tempo.

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Tra i gusti più famosi e che suscita più ribrezzo ai puristi troviamo sicuramente quello della “Pepsi Bianca”, ossia una variante all’aroma di yogurt (anche la Coca Cola era stata “vittima” di questo sapore, ma con essa trovavamo la variante dello yogurt alla fragola che la rendeva di un simpatico colore rosa).

Altri gusti bizzarri sono quello allo zenzero, molto speziato, che tinge d’oro la nera Pepsi; oppure qualcosa di più esotico, come l’aroma di baobab, un grande albero africano; potremmo persino toccare la variante “dessert” assaggiando la Pepsi al Monte Bianco: un dolce che consiste in una pasta di castagne guarnita con glassa di zucchero; restando su suolo giapponese, non poteva mancare l’aroma di azuki: pianta che produce fagiolini rossi molto dolci che farciscono quasi ogni dolce nipponico.

Altri sapori potrebbero anche risultare più accattivanti da testare di persona, come la variante “Blue Hawaii”, una Pepsi molto rinfrescante a base di ananas e limone, oppure quella all’anguria ghiacciata, o ancora, decisamente meno invitante, all’anguria salata.

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Bibita al pancake

Fuori dal Giappone, questa bibita probabilmente farebbe la sua fortuna solo in Canada, la vera patria dei pancake.

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Reperibile non solo al supermercato, ma anche nei distributori automatici che troviamo per strada, la bibita al pancake è proprio quello che dice di essere: un composto a base di latte freddo che sprigiona un aroma che ricorda quello burroso e sciropposo delle frittelle canadesi che di solito vengono consumate calde a colazione.

Se avete il coraggio di gustare quello che è a tutti gli effetti un pancake liquido, avete tempo di provarci solo durante la stagione invernale, non essendo reperibile in estate.

La “Morinaga”, la ditta che si occupa della sua distribuzione, ne offre la disponibilità solamente nel periodo freddo dell’anno, quando la voglia di una bibita che ricorda una colazione calda e sostanziosa si fa più intensa.

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Moko Moko Toilet

Bere dalla tazza di un gabinetto non è sempre da prendere come una prova di coraggio di cattivo gusto, o come la crudele costrizione del bulletto della scuola, ma può diventare un’esperienza inaspettatamente dolce.

La “Moko Moko Toilet” è, come suggerisce il titolo, una vera caramella nel water.

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Il kit che potete trovare in commercio comprende un set in plastica per costruire la vostra tazza da bagno (bianca, rosa, blu o verde), più le polverine che diventeranno la caramella (disponibili all’aroma di soda e all’aroma di cola), più degli adesivi a forma di occhi per decorare il vostro water dandogli un aspetto molto più kawaii, e una piccola cannuccia con cui mescolare e poi bere quella che risulterà la bibita finale. Il procedimento che porterà alla creazione della vostra bevanda zuccherata è molto semplice.

Basta versare il contenuto di una delle due bustine nel sifone in miniatura. Da lì, poi, la polvere scenderà direttamente alla base del water, accumulandosi sul fondo. Sempre dal sifone scoperchiato, si aggiunge la giusta quantità d’acqua che farà gonfiare e spumare la polverina, rendendola liquida e schiumosa. La bibita gassata uscirà proprio dalla tazza da bagno, assumendo un aspetto molto simile a quello di un classico detersivo antibatterico.

Ora non resterà altro da fare che immergere la cannuccia nel water, mescolare per bene, e gustare la vostra bibita da bagno.

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Sicuramente una bibita ben poco invitante, ma molto popolare soprattutto tra i bambini che hanno l’occasione non solo di divertirsi creando loro stessi la bevanda, ma anche di sfogare i desideri più repressi.

Ammettetelo, quanti di voi da piccoli non hanno provato ad assaggiare il coloratissimo detersivo che viene spalmato all’interno della tazza?

 

Formaggio da bere

Esattamente come il nome suggerisce, il “NEEDS Cheese Drink” è esattamente quello che è: formaggio liquido in bottiglia.

Ha l’aspetto che ricorda molto quello delle bibite a base di fermenti lattici vivi che assumiamo la mattina assieme alla colazione per rafforzare l’organismo, ma bere qualcosa di simile al sapore di formaggio potrebbe non essere una prospettiva così invitante.

La compagnia NEEDS, distributrice di formaggio, ha sede in Hokkaido, la regione più a nord del Giappone, che è assai rinomata per i suoi vasti prodotti agricoli e in particolare per la grande distribuzione di prodotti caseari che contribuiscono al maggior rifornimento di tutta la nazione.

La bibita al formaggio non poteva nascere che qui. La bevanda è disponibile in tre gusti: gusto al formaggio classico, alla mora e ai mirtilli, e allo yuzu: un frutto asiatico coltivato in Corea molto simile al nostro mandarino.

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Il gusto naturalmente salato del formaggio è fuso con quello più dolce e aspro degli aromi, dando un mix di sapori più gradevole di quello che si possa pensare. Il formaggio da bere non è solo usato come normale bibita, ma anche come condimento per insalata, o per le fondute, o per ammorbidire le zuppe al posto del latte.

 

Placenta Jelly drink

Sì, avete capito bene.

Il “Placenta Jelly Drink” è effettivamente una bibita gelatinosa a base di placenta di maiale, usata principalmente come integratore di proteine.

I consumatori sono rassicurati: il sapore non è stomachevole quanto possa sembrare. La placenta in gelatina, infatti, sembra avere un aroma di limone, o di pesca, molto fresco e fruttato.

Gli estratti in commercio possono essere più o meno concentrati. Si va dal formato in bustina a quello in bottiglia per preparare dei veri e propri cocktail. Come già accennato, la bibita alla placenta non è sempre da intendere come una delle classiche bevande da gustare in compagnia durante le merende di gruppo, ma va assunta più come un integratore a scopi medici o terapeutici, rivolta principalmente agli sportivi. Oltre allo straordinario apporto di proteine, la placenta è infatti ricca di ferro e aiuta a bilanciare il flusso di ormoni.

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Voi avreste coraggio ad assaggiarla o preferireste i classici integratori alla vitamina C?

 

Bibita ai semi di basilico

Molto più popolare e diffusa di quello che si possa immaginare, la bibita ai semi di basilico rientra nella categoria “all’apparenza disgustosa ma altamente salutare”.

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Bevanda molto amata da vegetariani e vegani, possiamo trovare la “Basil Seed Drink” in diversi aromi, tra cui il limone o il miele o la mela, ma la sostanza rimane fondamentalmente la stessa: un composto acquoso molto denso dentro il quale affoga uno strato di semi di basilico.

La bibita è molto apprezzata per le sue proprietà integrative, è ricca di vitamina C, molto dissetante, ed è un toccasana per favorire la guarigione di piccoli malori quali raffreddore, indigestione, irritazioni cutanee. È un’ottima alleata per coloro che vogliono perdere peso e inoltre aiuta ad alleviare lo stress.

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Una volta superata la sensazione scivolosa e molliccia che danno i semi durante la masticazione, i consumatori garantiscono per le sue benefiche proprietà, ed infatti è una bevanda molto popolare anche nei paesi asiatici al di fuori del Giappone, dove la dieta è a base proprio di queste erbe dalle proprietà medicinali, anche se non proprio gustossissime e dolci come la classica cola.

Gelato

Stufi del solito gelato alla vaniglia? Per i più coraggiosi, e per quelli dotati di uno stomaco d’acciaio, in Giappone è disponibile trovare i gelati più bizzarri e di cattivo gusto che abbiate mai sentito nominare. Scopriamoli insieme.

Abbinare il gelato tradizionalmente dolce a sapori salati non è una novità in campo culinario. Negli ultimi anni, molti chef rinomati hanno portato sulle tavole dei consumatori alcuni piatti speciali che comprendono sia la portata salata che l’accompagnamento di una piccola porzione di gelato abbinabile. Per esempio, la portata di pesce che comprende un letto di insalata di gamberi con al centro un’ostrica svuotata e riempita con una piccola pallina di gelato ai frutti di mare.

Se questo piatto può essere inteso come un capolavoro dell’arte culinaria, in Giappone non avviene esattamente così, e i gelati dai sapori più stravaganti vengono venduti e consumati come un classico gelato al cioccolato che di solito noi gustiamo sulla spiaggia, o passeggiando per il centro città.

Ed ecco che ci troviamo davanti a gelato alla carne di cavallo, alle ali di pollo, alla lingua di bue, all’inchiostro di seppia, alla pinna di squalo, al polipo, e altre bizzarrie simili.

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Queste vaschette di gelato non sono trovabili in qualsiasi supermercato del Giappone. Se un giorno sarete curiosi di assaggiarne almeno una cucchiaiata, il luogo migliore per trovare il più vasto assortimento di questi strani gelati è sicuramente la Najima Town, a Tokyo, chiamata anche “La città del gelato” per ovvi motivi.

 

Gomma da masticare 

La gomma da masticare permette davvero alla fantasia giapponese di sprigionarsi in ogni sua forma.

Partiamo con forse il gusto più singolare che meno ci si aspetterebbe di trovare in una gomma da masticare e, a dirla tutta, in qualsiasi altro cibo o bevanda. L’aroma “uomo”! Proprio così, la suddetta gomma rivolta solo a un pubblico maschile avrebbe l’incredibile potere di donare un alito in grado attirare le donne e farle cadere ai piedi dei giovanotti intenti a masticarla. La fragranza di olio di rosa e di mentolo è l’elemento essenziale “cattura-donne”.

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Le signore possono invece deliziarsi con una gomma da masticare che, a quanto pare, sarebbe in grado addirittura di aumentare la taglia di seno, grazie agli estratti della pianta Pueraria mirifica. Non solo aiuta ad aumentare la taglia di seno, ma lo tonifica e lo rassoda, senza bisogno di alcun chirurgo plastico o intervento di lifting. Oppure, sempre rivolta a un pubblico femminile, possiamo trovare la “Fuwarinka Chewing Gum”, ricca di Vitamina C, collagene e acido ialuronico.

Al gradevole aroma di rosa di Damasco, questa gomma da masticare avrebbe delicate proprietà benefiche e sarebbe in grado di rendere più attraente il corpo di una donna.

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La Glico Uranaikko Gum, invece, è una fusione tra il tradizionale biscotto della fortuna e le più moderne caramelle rischia il gusto. Ispirata agli antichi omikuji, biglietti in grado di predire la futura sorte, anche su questa gomma è possibile trovare un’iscrizione dell’oracolo.

Se la fortuna è dalla tua parte, la gomma avrà un gradevole sapore di cola, se invece sarai perseguitato dalla sfortuna, il dolciume lascerà la tua lingua macchiata di rosso.

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Xylish. La gomma da masticare “Xylish” è forse una delle più forti in tutto il mercato giapponese. La quantità di mentolo presente nella varietà “Hyper” è in grado di far sentire il tuo alito rinfrescato a una distanza di ben cinquecento metri!

Da far lacrimare gli occhi per un giorno intero…

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Pane in lattina

Non c’è nulla di meglio che il dolce e cado profumo di una bella forma di pane appena sfornato, magari da accompagnare con la vostra marmellata preferita, vero?

Per tutti coloro che non sanno prepararlo in casa, o che sono troppo impegnati per passare a prenderlo fresco al panificio, i giapponesi hanno inventato uno stratagemma per far scorta di pane in quantità come se fosse conserva: metterlo sottovuoto in lattina!

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Il pane in lattina non è una bibita al sapore di pane come avevamo già visto con i pancake, ma si tratta di una vera e propria forma di pagnotta in barattolo, vendibile nei distributori automatici come se fosse una qualsiasi bevanda gassata.

La piccola pagnotta ha la dimensione di un muffin, e l’aspetto di un piccolo panettone formato mignon. Anche in questo caso possiamo trovarlo distribuito nella più svariata quantità di aromi, tra i quali fragola, latte, burro, uva passa e molti altri.

L’idea di mettere il pane sottovuoto nasce nel 1995, dopo il devastante terremoto di Kobe. Le provviste scarseggiavano, ed era necessario trovare il sistema di conservare anche il poco cibo disponibile. Nel corso degli anni, la distribuzione si è poi evoluta ed è diventata molto più commerciale, tanto che il pane in lattina viene spesso sponsorizzato dai protagonisti di anime e manga, ed è molto popolare nella cultura otaku.

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Per gli amanti della cucina tradizionale e casalinga potrebbe essere considerato un sacrilegio consumare un pane schiacciato e rimasto per mesi dentro un contenitore di latta, e i consumatori non abituati all’idea garantiscono: il sapore non è davvero dei migliori, infatti i diversi aromi vengono mescolati alla pasta proprio per camuffarlo.

 

Spaghetti popsicles

Pietanza da far venire i capelli bianchi soprattutto a noi italiani, rinomati re della pasta.

Tra tutti gli stravaganti gusti di gelato già elencati in precedenza, gli “Spaghetti Popsicles” si meritano una posizione a sé proprio per il fatto che sono più facilmente trovabili in commercio e sono confezionati come un qualsiasi snack da banco.

Questo gelato è proprio quello che sembra.

La crosta ghiacciata di copertura ha il tradizionale sapore degli spaghetti al sugo e racchiude un ripieno al pomodoro condito con tanto di pezzi interi, in modo da ricordare in tutto e per tutto il gusto della tradizionale spaghettata italiana.

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Uscito solo in edizione limitata, il gelato non ha avuto un gran successo al di fuori del Giappone, e i consumatori non si risparmiano con le critiche, giudicandolo “dannatamente disgustoso”.

La Garigari-kun, azienda distributrice del prodotto, non si è limitata a includere gli spaghetti nell’assortimento di gusti del suo gelato, ma si è spinta ben oltre includendo aromi come zuppa o raviolo di maiale.

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