Chi non conosce Sacro/Profano? Un’intervista a Mirka Andolfo

Pubblicato il 15 Settembre 2015 alle 17:00

Partito dal web, oggi è il fumetto italiano rivelazione degli ultimi anni.
Sacro/Profano, l’opera di Mirka Andolfo, ha conquistato critica e pubblico. Ma cosa c’è dietro alla creazione di questo fumetto? Chiediamolo alla sua creatrice!

Nel 2012 è nato Sacro/Profano, il fumetto che racconta le avventure amorose dell’angioletto Angelina e del suo boyfriend: il diavoletto Damiano.

Partito dal web, un anno dopo è stato pubblicato dalle Edizioni Dentiblù.
Pubblicato persino in Francia, è stato il volume unico a fumetti più venduto all’edizione Lucca Comics & Games del 2013.

La pagina facebook della creatrice è continuamente intasata e ormai tutti conoscono Sacro/Profano.

Il fumetto racconta in modo leggero e comico vicende sexy e “spinte”, come quelle che possono capitare a due fidanzati in attesa di fare il grande passo e convogliare a nozze.

Angelina è un po’ ingenua e si fa trascinare dalle amiche, mentre Damiano come tutti gli uomini sa quello che vuole. O almeno sa che vuole soprattutto una cosa nella vita.
Nonostante ciò l’opera non diventa mai volgare o pesante e continua a strappare risate vignetta dopo vignetta, rese splendide dal grandissimo talento dell’autrice.

L’ideatrice è Mirka Andolfo, ventiseienne, originaria di Napoli.
Si accorgono subito del suo straordinario talento e infatti dal 2011 collabora stabilmente con The Walt Disney Company Italia.

Oltre ad altre collaborazioni e alla sua magna opera Sacro/Profano vanta anche due incursioni nel mondo di Dylan Dog per le storie Attenti al Goblin! e Party Girls, entrambe pubblicate sui Dylan Dog Color Fest.

Ma adesso spazio all’intervista effettuata con l’autrice Mirka Andolfo nel settembre 2015.

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  1. Come hai deciso di lavorare nel mondo dei fumetti? Era un tuo sogno fin da piccola o è stata una decisione maturata nel tempo?

– Fare fumetti è sempre stato il mio sogno, fin da quando ero piccola. Non ho mai voluto fare altro (a eccezione di un breve periodo, in cui sognavo di aprire un’edicola, solo per potermi leggere Topolino quando volevo…). Non c’è stato un momento preciso, e se c’è stato non me lo ricordo più…

  1. Che fumetti leggevi da piccola?

– Da bambina/ragazzina leggevo Topolino e Witch! E moltissimi manga. Crescendo mi sono avvicinata anche a pubblicazioni del mercato americano e sono diventata onnivora.

  1. Tra le tante tue collaborazioni quali sono state quelle più appaganti dal punto di vista professionale e quali quelle più divertenti?

– Sono stata molto fortunata. Ho quasi sempre lavorato per grandi editori e con ottimi autori: lavorare per Topolino è stato un sogno per me (e lo si intuisce dalle risposte precedenti…), lo stesso vale, più o meno, per tutti i lavori che sono venuti dopo.

Proprio di recente, in questi giorni, è stata annunciata anche la mia collaborazione con DC Comics (al momento sono al lavoro su Harley Quinn per la collana Bombshells. Un personaggio che AMO), ed è stata una sorta di ciliegina sulla torta. E ho avuto il piacere di colorare una cover per Monster Allergy. Io ADORO Barbara Canepa e Alessandro Barbucci, quindi lascio immaginare. Tra le cose più divertenti oltre che soddisfacenti, c’è sicuramente il mio fumetto Sacro/Profano.

Un fumetto che porto avanti per divertirmi, e per svagarmi da tutto il resto. È stato il mio primo vero fumetto. Tutto mio, quindi realizzarlo è stato un gioco ma anche il coronamento di un altro sogno che avevo.

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  1. Hai collaborato 2 volte per storie di Dylan Dog. Come reputi questo restayling del personaggio? Ti piacerebbe scrivere e sceneggiare (in generale), ma anche specificatamente una storia di Dylan Dog, oltre ad occuparti dei disegni?

– È stato molto interessante! Quando mi è stato chiesto di partecipare con un mio stile alla “Sacro/Profano” ero molto contenta, anche se ammetto che il personaggio non lo conosco così bene (così come molti altri fumetti italiani) quindi non so bene come esprimermi su questo restyling. Mi piace quando una serie cerca di rinnovarsi, è sempre cosa buona e giusta, anche quando i fan non lo “capiscono”. Quindi, approvo!

Per quanto riguarda scriverlo, sinceramente no, principalmente perché non è molto nelle mie corde, e non so se riuscirei ad adeguarmi, perché non sono una “vera” sceneggiatrice (scrivo solo cose per me, e i miei progetti. Non ho mai provato a scrivere per altri. Poi, mai dire mai.).

  1. Come ti è venuta l’idea di Sacro/Profano? Per te i maschi pensano solo a quello e le femmine sono tutte un po’ svampite ?

– Eh eh no, ci mancherebbe. Anzi, in generale mi piace disegnare le donne molto “rock” e badass (infatti ci sto lavorando per un progetto futuro al quale tengo tantissimo… E la protagonista è molto tosta). Sono partita da quel genere di archetipi, e mi son divertita a farne delle caricature, estremizzando caratteristiche, pregi e difetti.

Volevo solo divertirmi con qualcosa di leggero e divertente da disegnare. Poi, in generale, mi piacciono i diavoli, le belle ragazze e i contrasti. Mi piaceva l’idea di disegnare un “pericoloso diavolo” estremamente sfigato e fallito, in balia della sua bella, e un’angioletta tutta curve, ingenua nonostante il suo aspetto sensuale (e anche nonostante il fatto che sia una maestra: è più ingenua dei bambini della sua classe!).

  1. Perché Angie è così bella e prosperosa?

– Perché mi piace disegnarla così. Se Angelina non fosse prosperosa e sexy, non sarebbe Angelina. Ed è funzionale così.

Così come i Puffi non sono tali senza la pelle blu, e i supereroi non sono tali se non vanno in giro con le mutande sopra ai pantaloni (ok, questa è una esagerazione, ma ci siamo capiti).

  1. Damiano è il tuo uomo ideale?

– Ahahahah! Ehm, simpatico il tipo ma no, lo vedo solo come un… diavolo rachitico. Un buon amico, ecco!

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  1. Sacro/Profano possiede anche un piccolo e nascosto intento morale? Se si, lo è più per i ragazzi (che vedono come sono fatte le ragazze) o più per le ragazze (che vedono come sono fatti i ragazzi)?

– Niente del genere! Non ruota tutto attorno ai personaggi, che sono solo “attori” e delle caricature, piuttosto attorno alle situazioni che vivono. E questo aspetto “esce” soprattutto andando avanti, volume dopo volume, con la loro relazione che evolve parecchio.

Quello che volevo raccontare era una storia divertente che parlasse d’amore. Ma non solo d’amore, anche di sesso (in maniera simpatica, non esplicita e non pesante). E di vita quotidiana. Sono dell’idea che passione e amore non possono esistere l’uno senza l’altro. Almeno per quanto mi riguarda. Le storie fatte solo di passione non fanno per me. Per questo Sacro (Angelina) e Profano (Damiano) sono due facce della stessa medaglia, che secondo me convivono tra loro.

Una senza l’altra non esiste, non c’è armonia. Solo “esagerazioni” in un senso o in un altro. Chi ha letto i libri sa perfettamente di cosa parlo e lo apprezza anche per questo.

  1. Perché hai scelto come protagonisti della storia una coppia di fidanzati? Perché indagare questo tipo di relazione?

– Sinceramente? Non sono stata lì a programmare “come fare”. Non saprei risponderti. Volevo solo divertirmi e raccontare una storia romantica (e sexy!) che sentivo fortemente di voler raccontare. Ecco, forse sì: volevo raccontare una storia d’amore (perché, in fondo, sono una romanticona!)

Alle volte ci si fanno troppe domande, e si segue troppo poco l’istinto… Sarò egoista, ma io penso che una storia vada raccontata prima di tutto per se stessi, POI per gli altri. Avevo davvero bisogno di “divertirmi” realizzando qualcosa di mio.

  1. Ti hanno mai chiesto o pensi che realizzerai mai una versione di Sacro/Profano più spinta? Una versione alla Milo Manara per intenderci?

– Assolutamente no… Non sarebbe più S/P! Non voglio che venga preso “troppo sul serio”. Io per prima non lo faccio. Altrimenti dov’è il divertimento? Ho tutto un universo nella mia testa per S/P, e l’erotismo spinto, senza ironia, non ne fa parte. Se poi voglio realizzare storie erotiche (e sono certa che prima o poi le farò… O almeno, spero!) saranno sicuramente storie completamente inedite e non avranno niente in comune con S/P.

Grazie per l’intervista, a presto!

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