Biorg Trinity Vol.1, recensione Planet Manga

Pubblicato il 15 Aprile 2015 alle 15:50

Dal genio del romanziere Outarou Maijou ed il tocco artistico del famoso Ito Ogure  (Oh! great!) nasce il Manga di Biorg Trinity.

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Per quanto io sia maggiormente attratto dalla letture di Manga di target Seinen, mi capita di rado d’imbattermi in prodotti di questa categoria capaci d’intrigarmi sul serio. Tuttavia non ho avuto nessun dubbio per Biorg Trinity!

Mi è bastato vederlo lì, a scaffale nella mia fumetteria di fiducia e leggere il nome di Oh! great sulla copertina per sapere verso cosa stavo andando incontro. E di che parla Biorg Trinity?

Ambientato in un futuro simil-parallelo al nostro, circa intorno all’anno 2030, la trama ci narra di una misteriosa malattia comparsa sulla terra decenni prima dell’inizio degli eventi sui quali siamo incentrati e chiamata Bio Bug.

Caratterizzata dall’apparizione di strani buchi sulle mani a livello epidermico, questa “malattia” permetterebbe ai portatori di fondersi con qualsiasi cosa vogliano, che sia animata o no. Questa svolta nel genere umano ha portato alla nascita di molti problemi e cambiamenti radicali sfociati poi in disordini e guerre.

Il protagonista è un giovane ragazzo di nome Fujii e la prima cosa che veniamo a sapere sul suo conto è che è negato con qualsiasi forma di tecnologia follemente innamorato di una ragazza chiamata Fumiho Enomoto ma, come nel più classico dei cliché ai quali noi lettori di Manga siamo abituati, è incapace di avvicinarsi a lei. Un giorno scopre anche lui di essere infetto dal Bio Bug e vede in queste evento “un segno da parte delle divinità dell’amore” per poter raggiungere la bella Fumiho.

Purtroppo per Fujii le cose prendono una piega molto diversa e molto più crudele di quello che si sarebbe mai potuto immaginare…

Dopo una breve introduzione dai caratteri comici nella quale ci viene presentato il protagonista e i suoi quasi folli sentimenti per Fumiho, il Manga si sposta nel contesto scolastico e abbiamo una panoramica dei personaggi principali tra cui Kiwako (che velocemente s’intuisce ricoprire il ruolo di Tsundere della situazione), amica da tempo di Fujii, e Shoji Hosaka, detto Hosa, compagno/rivale di Fujii con il quale mantiene un rapporto di amicizia e sfida e verso cui il protagonista prova un senso d’ammirazione mista a invidia. Subentra ovviamente anche Fumiho la quale è invece una ragazza dolce, carina, un po’ tonta e che si preoccupa per gli altri.

Seppure come è lampante da questa descrizione i personaggi risultino stereotipati, facciamo un bel respiro ed ammiriamo la grandissima cura con la quale Oh! great ha modellato il loro design fin nei dettagli, dettagli particolari che si stampano subito in testa e con i quali potremo identificarli (il taglio di capelli a “scodella” per Hosa, la divisa scolastica con quale viene sempre visto Fujii, la coda di cavallo di Kiwako…). Alti e bassi tra i personaggi secondari o di sfondo, alcuni talmente originali e bizzarri da risultare geniali, altri personaggi fotocopia e usati per tingere di bianco le pareti…

Riguardo la trama, si rimane inizialmente spiazzati da scene nelle quali veniamo messi di fronte ad elementi assolutamente assurdi in un contesto che in apparenza ci risulta del tutto nella norma. Ecco che mentre Fujii impazzisce cercando di far funzionare uno Smarthphone, nel fiume passa un gigantesco mostro marino che però non turba né sorprende la gente che cammina per strada, oppure mentre dei ragazzi tornano a casa ridendo e scherzando, di sfondo si vedono carri armati e robot che bombardano delle creature gigantesche in una zona della città.

Pagina dopo pagina, ci vengono date le dovute spiegazioni di come tutto questo sia collegato al Bio Bug, disegnando nella nostra mente una società ed un mondo la cui storia è stata studiata e realizzata con cura, a tal punto che l’autore non sente il bisogno di doverci dare delle spiegazioni in una qualche introduzione, ma ci butta direttamente in esso e lascia che sia la sua stessa opera andando avanti a fornirci ciò di cui abbiamo bisogno. Il senso di smarrimento sparisce facendo posto alla sorpresa!

Il lettore si ritrova incuriosito e voglioso di saperne di più, merito anche dell’originalità del concetto del Bio Bug e del suo funzionamento.

E così che dopo i primi capitoli che potremmo definire d’introduzione, tra una risata per la comicità che l’opera trasuda in situazioni assurde (anche se a volte un po’ trite…) e lo stupore delle scene illustrate, arriviamo alle prime verità, i primi colpi di scena (che servono da vera apertura alla storia) accompagnati da pallottole, sangue e violenza a palate ma sempre artisticamente di scena.

Dopo tutto stiamo parlando di un Seinen, e non sarebbe tale se non ci fosse un motivo valido.

Merito della già accennata cura dei disegni che ci propongono scene che mescolano elementi surreali a più veritieri e che, ne sono certo, guadagnerebbero apprezzamenti anche da un certo Tarantino maestro in queste cose.

Stupendi i Bugler (i portatori di Bio Bug) che sono rappresentati in modo originalissimo, bestiale, quasi demoniaci e che nello scontrarsi contro personaggi armati di tutto punto di stravaganti tecnologie creano un contrasto che è difficile dire se ricercato o frutto del caso.

Nelle 240 pagine che formano il primo volume possiamo apprezzare un buon bilanciamento nell’andazzo della storia. Comicità, azione, eventi di sviluppo, elementi sci-fi, sentimentali e di combattimento si mescolano bene senza lasciare periodi morti o il palato del lettore all’asciutto (o ancora peggio, nel dubbio!). Unici momenti un po’ più lenti si percepiscono quando la storia s’allarga in curva per raccontare un breve episodio secondario.

Fortunatamente la natura un po’ “prestabilita” dei personaggi non intacca le vicende narrate.
Peculiarità di Biorg Trinity è che riesce ad incuriosire il lettore senza però spogliarsi da subito, ma anzi, addirittura riuscendo a lanciare alcuni misteri su cui interrogarsi per i prossimi numeri!

La lettura risulta elastica, quasi mai confusa, le battute sono state tradotte cercando di adattarsi al meglio nella nostra lingua e ai registri del momento. Problema principale di questo genere di lavori è che alla partenza risultano spesso forti, ma la vera sfida è mantenere gli standard, cosa che non possiamo accertare solo da un primo volume.

Trattando  in modo più specifico dei disegni, mi basterebbe scrivere che parliamo di Ito Ogure, ma per chi non lo conoscesse sarà meglio dare un’idea. La maniacale cura dei dettagli (caratteristica peculiare dei disegni del Mangaka) si sposa perfettamente con la storia ideata da Outarou Maijou e gli dona vita propria. Le scene creano un effetto di sfondamento della pagina con inquadrature che si mescolano a primi piani, sotto riquadri e ritagli eccezionali.

Lo spazio della pagina è un campo che il maestro Ogure conosce come le sue tasche e ne sa trarre sempre il massimo ad ogni nuovo disegno.

I fogli sono TUTTI PIENI ma ordinati in modo tale da non coprirsi mai a vicenda e riuscendo a fornire sempre un senso di ordine da seguire per gli occhi del lettore che non rischierà mai di perdere il punto centrale degli avvenimenti rappresentati. Disegni che mantengono una specie di firma del Mangaka con la loro esagerazione, la stessa che si può percepire nelle pagine di altri noti Manga come Air Gear e Inferno e Paradiso e donano un senso di stupore e meraviglia continua.

Ogni cosa è caratterizzata e personalizzata, dalla cravatta a scacchi di Fujii, ai vestiti indossati da Kiwako e Fumiho, al casco dello scooter di Hosa e ovviamente i vari Bugler. Altri classici del maestro sono presenti come il creare diversi effetti visivi simili ad aure che circondano i personaggi o il creare momenti di spacco tra un’azione e l’altra in cui possiamo leggere i loro pensieri e farci un’idea riguardo la loro natura più intima.

Sarebbe però da sottolineare che i volti dei personaggi, solitamente occidentalizzati da Ogure, tendano, tra le sue opere, ad assomigliarsi e ricordarsi dando un po’ in senso di ripetizione a chi ha già avuto a che fare con altri Manga del disegnatore, ma non ciò non toglie che è sempre piacevole poggiare gli occhi sui suoi disegni che sembrano davvero vivi.

Biorg Trinity è stampato dalla Planet Manga, non proprio nota per l’alta qualità delle sue stampe. Anche questo Manga è in formato “standard” con la copertina in cartoncino sottile semplice senza nessun ghirigoro o aggiunte colorate.

Pro di queste stampe è la rilegatura che da qui a un paio di anni circa, con il cambio anche della carta adoperata, è diventata decisamente migliore e tende a rovinarsi molto meno delle precedenti, contro è che questo formato cade facilmente nell’effetto”pagine ondulate” o “piegate” e dona ai Manga una forma “a mattonella” non proprio gradevole.

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