Smetto Quando Voglio, la recensione della graphic novel Panini 9L di Alex Robinson

Pubblicato il 22 Gennaio 2014 alle 13:30

Se si potesse tornare indietro nel tempo cosa si potrebbe fare? Sarebbe possibile rimediare agli errori del passato? Ce lo spiega Alex Robinson in una splendida graphic novel vincitrice del Premio Harvey! Non perdete questa nuova proposta targata Panini 9L!

Smetto Quando Voglio

Autore: Alex Robinson (testi e disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Indie

Provenienza: USA

Prezzo: € 18,00, 14 x 19, pp. 128, b/n

Data di pubblicazione: ottobre 2013

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Il panorama fumettistico indie ha spesso riservato liete sorprese con opere che si discostano notevolmente da quelle di major come Marvel e DC. E questo Too Cool To Be Forgotten, pubblicato dalla Top Shelf e tradotto da Panini Comics con il titolo Smetto Quando Voglio lo dimostra. Si tratta di una graphic novel scritta e disegnata da Alex Robinson, considerato (e non a torto) uno dei cartoonist più interessanti dell’area indipendente statunitense. Bisogna inoltre specificare che il lavoro ha vinto un Harvey Award e meritatamente poiché si tratta di un esito creativo pregevole.

Robinson cerca di rispondere a un fondamentale quesito: se si avesse la possibilità di tornare indietro nel tempo, saremmo in grado di correggere gli errori commessi o li rifaremmo? E fornisce la risposta tramite il protagonista della storia, Andy Wicks. Ha quarant’anni, è sposato e ha due figlie. È una persona normale, con una vita non dissimile da quella di tanti altri, ma ha un grande problema: non riesce a smettere di fumare. Consapevole che il fumo comprometterà la sua salute, le ha provate tutte per togliersi il vizio, inutilmente. Alla fine, sentendo di non aver nulla da perdere, accetta il consiglio della moglie e si reca da una dottoressa che usa l’ipnosi per far regredire i pazienti. In questa maniera, spiega, il soggetto rievoca i momenti cruciali del passato e, rivivendoli, trova la forza di modificare il presente.

Andy è scettico ma accetta di farsi ipnotizzare. Del resto, è nel passato che ha iniziato a fumare. Nello specifico, quando, nel pieno degli anni ottanta, da adolescente si recò a una festa e accettò una sigaretta per non fare brutta figura con alcune ragazze. E l’ipnosi funziona. Forse anche troppo. E se Andy, per qualche incomprensibile motivo, fosse davvero tornato indietro nel tempo? E se la sua mente da quarantenne si fosse reincarnata nel corpo di un diciassettenne? Sconvolto, Andy sperimenta la vecchia vita. Frequenta il liceo, il padre sta per morire a causa del morbo di Gehrig, rivede i compagni di scuola e i professori. Ma la situazione non è facile, dal momento che è consapevole degli eventi futuri.

Sa che la sorellina, per esempio, crescendo dovrà affrontare parecchie tragedie. Che sua madre, una volta vedova, andrà incontro a una serie di relazioni fallimentari. E lo stesso Andy è cosciente del fatto che perderà la verginità al primo anno di università. Che incontrerà la sua futura moglie solo molti anni dopo. Ma poi decide di adattarsi. E trova il coraggio di chiedere un appuntamento alla ragazza dei suoi sogni (cosa che aveva sempre rimpianto di non aver fatto). E, incredibilmente, questa glielo concede. Ha la forza di andare a scuola abbigliato da punk, di rispondere male agli insegnanti, di comportarsi come avrebbe sempre desiderato. E soprattutto, in una delle sequenze più belle e toccanti del volume, si mette a conversare con il padre in punto di morte, rivelandogli tutto ciò che prova nei suoi confronti e facendogli capire quanto lo abbia amato. E si verifica l’avvenimento cruciale: quello della festa. Gli verrà offerta una sigaretta. Andy l’accetterà? E avrà l’opportunità di tornare nel presente?

Con testi vivaci, ironici, divertenti ma non privi di profondità e lirismo, Robinson riesce a descrivere la sensibilità adolescenziale di un nerd in maniera sopraffina. È abile nella delineazione psicologica del protagonista ed è capace di evocare l’atmosfera disimpegnata e spensierata degli anni ottanta reaganiani, compromessi però dal rischio di un conflitto nucleare. Ci sono riferimenti a canzoni d’epoca e a tanti film e telefilm giovanilisti, da Happy Days a Breakfast Club, che rendono credibile l’ambientazione. Tutto ciò è visivamente espresso con un tratto a metà strada tra suggestioni indie e influssi cartoon, senz’altro appropriato per un lavoro del genere. E non bisogna trascurare la costruzione dinamica e inventiva delle pagine. In poche parole, Too Cool To Be Forgotten è un gioiello e coloro che lo leggeranno non potranno non amarlo. Da non perdere.

Voto: 8 ½

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