Batwoman n. 5 – Recensione

Pubblicato il 26 Ottobre 2013 alle 10:10

Continuano le drammatiche vicissitudini di Kate Kane, alias Batwoman, alle prese con orribili mostri della mitologia greca! E solo l’amazzone Wonder Woman può aiutare la vigilante di Gotham City! Non perdete il nuovo volume della bat-serie più graffiante della DC!

batwoman_5Batwoman n. 5

Autori: W. Haden Blackman, J.H. Williams III (testi), J.H. Williams III, Trevor McCarthy (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: ottobre 2013

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Quando la DC varò il mensile di Batwoman fu evidente che era inconsueto nell’ambito del New 52 e delle testate della Bat-Family. W. Haden Blackman e J.H. Williams III impostarono story-line che si differenziavano da quelle di Batman, Nightwing o le Birds of Prey. Kate Kane, alias Batwoman, tendeva ad agire da sola (aveva rifiutato di far parte della Batman Inc.) e le sue vicende non avevano legami con quelle degli altri eroi di Gotham. Per giunta, il fatto che la DC avesse scelto di dedicare una serie a un’eroina dichiaratamente lesbica era di per sé eversivo. E gli autori si concessero un riuscito mix di noir, horror e supereroismo con elementi mistico/esoterici.

E questo quinto tp che include i nn. 15-18 del comic-book originale è spiazzante come non mai e rappresenta il punto culminante di una lunga story-line. Batwoman non è mainstream e non sfigurerebbe nella linea Vertigo, essendo da un certo punto di vista nemmeno tanto commerciale, perlomeno sulla base degli standard espressivi e narrativi della produzione generalista made in DC. Sin dal principio a Gotham qualcuno si stava rendendo responsabile della scomparsa di numerosi bambini e la risposta aveva a che fare con strane entità. Nel corso di una stressante indagine, Kate scopre che tali entità sono di origine mitologica e chiede aiuto all’amazzone Wonder Woman, sebbene il D.E.O., organizzazione che monitora i supereroi per la quale Kate lavora, gestita dal macabro e infido Bones e coordinata da Cameron Chase, notoriamente ostile ai vigilanti, non sia particolarmente entusiasta della cosa.

In questi episodi, quindi, che costituiscono un omaggio a una gloriosa testata DC, World’s Finest, in passato dedicata ai team-up tra Superman e Batman, vedremo l’alleanza tra Kate e Diana alle prese con la terribile Medusa. Si credeva che fosse il nome di un gruppo criminale ma non è così e la vera Medusa delle leggende greche decide di invadere Gotham City. Ovviamente ha le sue finalità che saranno spiegate in questo story-arc e le minacce di tipo mitologico abbonderanno. Ma anche i vari character della serie saranno della partita, a cominciare da Maggie Sawyer, compagna di Kate, che cercherà di contrastare Medusa; o della cugina di Kate, Bette, che esordisce nella sua nuova identità di Hawkfire; e non mancheranno nemmeno Batman (e i contrasti tra il Cavaliere Oscuro e la nostra eroina non si placheranno) e Mr. Freeze.

Dal punto di vista della trama, si tratta di un fumetto supereroico e basta; ma i testi di Haden Blackman e di Williams III e la scansione narrativa sono adulti nei toni, tipici di un mensile for mature readers; in certi momenti risultano complessi, profondi e di impostazione letteraria e bisogna pure ammettere che rallentano un po’ il corso dell’azione. Gli autori utilizzano monologhi interiori, tra loro intrecciati, che corrispondono alla psiche di ogni personaggio (villain compresi): è una tecnica che rimanda, facendo le debite proporzioni, a un testo come ‘The Waves’ di Virginia Woolf. In poche parole, il lettore viene prepotentemente inserito nell’inconscio dei character scoprendone le debolezze, le fragilità, le più intime paure; e persino Medusa, dalla sua peculiare prospettiva, risulta in un certo qual modo quasi umana.

La trama inoltre non è priva di colpi di scena e di nuovi misteri che saranno sviluppati nei prossimi episodi. Senza spoilerare, specifico solo che il rapporto tra Maggie e Kate cambierà; e inizieranno ad esserci allucinanti rivelazioni sul conto di Bones; e infine un personaggio cruciale del passato di Batwoman si rifarà vivo. Per ciò che riguarda i disegni, Batwoman è eccezionale e J.H. Williams III anche in questa occasione svolge un lavoro incredibile con la straordinaria costruzione della pagina che risulta piacevolmente sconcertante ed effetti visivi di grande impatto. Un paio di episodi però sono illustrati da Trevor McCarthy, meno immaginifico di Williams e più convenzionale nell’impostazione, che comunque si dimostra efficace. Di conseguenza, se qualcuno non è ancora convinto della bontà del nuovo corso della DC e non ha letto Batwoman, forse pensando che si tratti di una bat-serie come tante, la prenda in considerazione. Ne vale la pena.


Voto: 8

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