Cappuccio Rosso e i Fuorilegge n. 3 – Recensione Lion Comics

Pubblicato il 29 Giugno 2013 alle 11:00

Cosa succede quando la squadra dei Fuorilegge guidata da Cappuccio Rosso si trova in un contesto cosmico? Scoprite i segreti del passato della principessa aliena Starfire nel terzo volume del mensile scritto da Scott Lobdell e disegnato da Kenneth Rocafort!

Cappuccio Rosso e I Fuorilegge n. 3

Autori: Scott Lobdell (testi), Kenneth Rocafort, Timothy Green II, Ario Anindito (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: maggio 2013

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Il serial Red Hood & The Outlaws è uno dei più interessanti tra quelli inseriti nella linea editoriale della bat-family. Le vicende imperniate su Cappuccio Rosso, alias Jason Todd, ex Robin che nutre profondo rancore nei confronti di Bruce Wayne ed è coadiuvato dalla principessa aliena Starfire e dall’alcolizzato Arsenal, sono state finora divertenti e intriganti. Uno dei punti di forza del comic-book è rappresentato dai dialoghi irresistibili, contrassegnati da notevole comicità, e le story-line hanno avuto un ritmo serrato e coinvolgente. Intendiamoci, parliamo di un prodotto di intrattenimento e commerciale; ma è ben realizzato e non si può negarne la qualità.

Fino a questo momento le avventure di Jason e compagni avevano un’impostazione urbana, anche se non si è mai arrivati ai livelli di cupezza delle storie di Batman. Inoltre, le vicende raramente si svolgevano a Gotham City e ciò differenziava la serie dalle altre ambientate nell’universo del Cavaliere Oscuro. Lobdell aveva poi inserito elementi fantasy tramite il personaggio dell’enigmatica Essence, ex fiamma di Jason e membro dell’Ultima Casta, setta mistico/esoterica che si era occupata di Cappuccio Rosso. E si intuiva che l’organizzazione avrebbe giocato un ruolo importante nelle successive sequenze narrative.

Un altro elemento peculiare è la psicologia dei personaggi: Jason è freddo e spietato ma non privo di fragilità interiori; Starfire, al di là dei comportamenti disinibiti e aggressivi, non ha superato i traumi di un terribile passato; e Arsenal, malgrado un atteggiamento superficiale e sopra le righe, è in realtà intelligente e profondo. Le curiose dinamiche intercorrenti tra i tre hanno reso Red Hood & The Outlaws un prodotto di buon livello ma in questo tp che include i nn. 9-12 del comic-book originale Lobdell cambia le carte in tavola.

Innanzitutto coinvolge il gruppo nella trama de La Notte dei Gufi e ciò gli serve a farci capire che Jason è ancora a modo suo affezionato a Bruce Wayne e non si esime dal combattere la Corte dei Gufi che sta tormentando Gotham e ad affrontare la minaccia di Artiglio e di Mr. Freeze in un episodio dai toni noir e hard-boiled. Ma poi le cose mutano e Lobdell pone al centro dei riflettori la bellissima Starfire. Si sapeva che proveniva dal pianeta Tamaran e che aveva subito torture indicibili. Ora il lettore avrà parecchie informazioni sul suo conto poiché alcuni rappresentanti del popolo di Starfire giungono sulla terra chiedendo il suo aiuto contro una minaccia particolarmente potente. E lei li segue, portando con sé i suoi due alleati.

E Cappuccio Rosso e Arsenal scoprono che Starfire è addirittura il comandante di una nave interstellare e possiede capacità di leadership e incredibili nozioni di strategia militare. Red Hood & The Outlaws dunque si trasforma in un fumetto sci-fi, con un’ambientazione cosmica degna di Star Wars che lo differenzia ulteriormente dalle altre bat-serie. Lobdell scrive una story-line che si annuncia lunga e complessa, impreziosita da un perfetto mix di umorismo, azione e introspezione. Per giunta fa riapparire nel DCU post-reboot la malvagia sorella di Starfire e pure in questa occasione si intuisce che qualcosa cambierà.

I disegni di Kenneth Rocafort sono magnifici come al solito e il penciler si sbizzarrisce con la particolare costruzione delle tavole e la composizione ‘a scheggia’ delle vignette che catturano immediatamente l’attenzione. Un episodio è illustrato da Timothy Green II, più convenzionale e meno efficace di Rocafort, ma comunque funzionale. Inoltre, in appendice c’è un breve episodio dedicato alla misteriosa Essence, sempre scritto da Lobdell e illustrato dal tenebroso Ario Anindito, e lo scrittore ne approfitta per fornire ulteriori dettagli sulla psicologia della ragazza. Insomma, con questa terza uscita la serie di Jason Todd e compagni si conferma piacevole e vale un tentativo.


Voto: 7 ½

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