Superman Unchained n. 1 – Recensione USA

Pubblicato il 28 Giugno 2013 alle 11:00

Quando sette satelliti e una stazione spaziale precipitano sulla Terra, Superman interviene per evitare la catastrofe. Mentre si sospetta che si tratti di un attentato organizzato dal gruppo cyber-terrorista Ascension, l’Uomo d’Acciaio crede che il vero responsabile sia Lex Luthor. Nel frattempo, l’esercito nasconde un segreto che risale ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Superman Unchained n. 1

Autori: Scott Snyder (Testi); Jim Lee (Disegni e cover)

Casa editrice: DC Comics

Genere: Supereroi

Paese: USA

Prezzo: $ 4.99

Data di pubblicazione: giugno 2013

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Il restyling apportato su Superman all’interno del grande reboot DC è stato quantomeno discutibile. La rilettura delle origini dell’Uomo d’Acciaio operata da Grant Morrison su Action Comics non è stata all’altezza delle aspettative, anche a causa di una qualità grafica altalenante, mentre la serie regolare Superman, dopo un avvio disastroso sotto la gestione Pérez, è passata prima nelle mani di Dan Jurgens e poi in quelle di Scott Lobdell ed è ancora alla ricerca di una sua fisionomia.

Cavalcando l’onda de L’Uomo d’Acciaio, il nuovo cinecomic dedicato a Superman, diretto da Zack Snyder ed appena uscito nelle sale, la DC ha deciso di lanciare una terza testata dedicata al personaggio. Suscita fin da subito qualche perplessità il titolo Superman Unchained che cita il Django Unchained di Quentin Tarantino senza alcun motivo apparente. Ai testi troviamo Scott Snyder (che non ha nulla a che vedere col sopracitato regista Zack) all’opera anche su Batman e Swamp Thing. I disegni sono invece dell’immancabile Jim Lee, il più rappresentativo tra gli attuali illustratori DC.

Questo primo numero bilancia bene la parte action con la componente investigativa e si apre con Superman che deve evitare lo schianto della stazione spaziale. Non una sequenza originalissima ma resa spettacolare da Lee con le consuete suggestive splash-page. Snyder ricorre invece a delle convincenti didascalie introspettive per far empatizzare il lettore con Superman.

Seguono sequenze dialogate tra Superman e i principali comprimari, ben caratterizzati, a cominciare dalla nemesi Lex Luthor, megalomane come sempre, passando per il simpatico Jimmy Olsen, fino all’intuitiva Lois Lane, dalla linea sexy e morbida, e al burbero e autoritario Perry White. Niente di davvero nuovo. I personaggi vengono introdotti, fanno e dicono quel che devono com’è giusto che sia nel primo numero di una nuova serie regolare

Lo spunto vincente di questo albo d’esordio affonda le radici in quella che è probabilmente la pagina più controversa e spinosa della storia americana: le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ad un primo sguardo, il villain sembra una visione distorta di ciò che dev’essere Superman e può ricordare concettualmente il Nuclear Man del film Superman IV. Ma si tratta solo di una prima sensazione. L’albo ha un epilogo di due pagine disegnato da Dustin Nguyen che pure punta i fari sugli orrori del nucleare.

Al di là delle dinamiche convenzionali della storia, è proprio il tema affrontato a suscitare curiosità e ad invogliare il lettore ad assistere al prosieguo. Non un avvio col botto ma si lascia leggere e le premesse per una serie interessante ci sono.


Voto: 6

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