Recensione The Spirit – Rizzoli

Pubblicato il 27 Agosto 2010 alle 08:36

Autore: Will Eisner (storia, disegni)
Casa Editrice: Rizzoli
Provenienza: USA
Prezzo: € 18,00, pp. 224


Recensendo il Capitan America di Stan Lee e Jack Kirby, ho citato Will Eisner che, insieme al Re, è colui che ha creato il moderno story-telling a stelle e strisce e che può, senza ombra di dubbio, essere considerato il padre del comic-book. Basterebbe questo per capire quale sia stata la sua rilevanza. Eisner, inoltre, è stato ammirato non solo da una folta schiera di lettori; ma anche da intere generazioni di cartoonists e nomi leggendari del comicdom come Frank Miller (che, nell’episodio di Daredevil in cui introdusse la spietata ninja Elektra fece un omaggio ad Eisner, citando una delle storie di Spirit più celebrate, ‘Sand Sarif’, e che, in tempi recenti, ha diretto il film sul famoso eroe inventato da Will), Jules Feiferr, lo stesso Jack Kirby o Alan Moore, solo per citarne alcuni.

Eisner fu un pioniere del fumetto indie poiché, sin dagli anni quaranta del secolo scorso, a differenza dello stesso Kirby e di molti altri autori, riuscì a detenere i diritti delle sue storie e dei characters da lui inventati (cosa poco frequente in quel periodo); inoltre, fu colui che inaugurò la formula della cosiddetta graphic novel, una storia a fumetti di più ampio respiro, più profonda e rivolta a un pubblico adulto. Eisner, infatti, era convinto che la narrativa disegnata avesse potenzialità enormi e che potesse assumere lo status di prodotto culturale di alto livello.

Prova di ciò è Spirit che, in un certo qual modo, è stata la sua opera più popolare negli Stati Uniti. La serie in questione fu pubblicata dal 1940 al 1952 sui supplementi domenicali dei quotidiani ma non ha nulla a che vedere con lo stile delle strip all’epoca imperante. Gli episodi erano rigorosamente della lunghezza di sette pagine e il lettore odierno potrà stupirsene. Tuttavia, se leggerà il bel volume che Rizzoli ha dedicato a Spirit e che include le storie più rappresentative del serial, capirà come, in appena sette pagine, Eisner riusciva a creare storie complete con un numero di dettagli incredibile: in poche parole, un capolavoro di sintesi che gli odierni scrittori, abituati a lunghe saghe che si trascinano per mesi, se non per anni, spesso basate su un’idea appena abbozzata, non riuscirebbero a realizzare.

Chi è Spirit? Il suo nome è Danny Colt, un detective che, per una serie di circostanze, viene creduto morto. Invece di rivelare a tutti che le notizie sul suo decesso sono false, decide di indossare una mascherina e di combattere il crimine con il nome di battaglia di Spirit, appunto; e solo il suo alleato nella forze di polizia, il commissario Dolan, la figlia di questi, Ellen, che ha un debole per lui, e il fido aiutante di colore Ebony sono al corrente della verità.

Al pari di Superman, Batman e Capitan America, Spirit ha un’importanza indiscutibile per l’evoluzione dei comics USA. Narrativamente, sia nei testi sia nelle vicende narrate, sono evidenti le influenze del noir e della narrativa hard-boiled; ma ci sono dettagli che possono far pensare ai fumetti di super-eroi (specie a quelli di Batman), con i farseschi villains che Spirit affronta: scienziati pazzi, pagliacci psicopatici, infide femmes fatale (e la delineazione psicologica dell’universo femminile impostata da Eisner era innovativa: le sue girls non sono passive Lois Lane; ma donne forti e pericolose).

Ma il vero punto di forza di Eisner è nella sfrenata creatività da lui dimostrata in questi splendidi episodi, rappresentata da incredibili splash page (fu Eisner il primo a utilizzarle), da storie scritte utilizzando gli stilemi della poesia; da altre con testi basati su allitterazioni; da altre ancora viste secondo l’ottica del cattivo e non dell’eroe (e negli anni quaranta non era scontato!), e così via.

Il tutto visualizzato da un disegno elegante, fluido e minuzioso, adatto alle atmosfere noir e poliziesche della serie, con un lay-out rivoluzionario per gli standard dell’epoca, e che certamente vi farà capire come mai Eisner, insieme a Kirby, è ritenuto il padre dei fumetti contemporanei. Del resto, se un premio fumettistico prestigioso e a tutt’oggi ambito dai professionisti dell’arte sequenziale si chiama Eisner, qualcosa dovrà pur significare. Questo è un volume da leggere. Si tratta di un pezzo di storia dei comics.


Voto: 8

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