360° The Beatles Antologico – Recensione

Pubblicato il 1 Maggio 2013 alle 09:00

Bookmaker Comics propone un albo antologico realizzato da numerosi talenti nostrani dedicato alla più importante band della storia del rock: i Beatles! Quando musica e fumetto si uniscono in un connubio ben riuscito!

360° The Beatles Antologico

Autori: AA.VV.

Casa Editrice: Bookmaker Comics

Genere: Antologico

Provenienza: Italia

Prezzo: n.r., pp. 120, col. e b/n

Data di pubblicazione: 2011

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Che i Beatles siano stati il più importante gruppo musicale del ventesimo secolo lo sanno anche i sassi e ancora oggi i fan dei quattro scarafaggi di Liverpool non accennano a diminuire e le loro canzoni sono ormai considerate classici della musica contemporanea. Era impensabile quindi che il mondo del fumetto non si facesse suggestionare dai baronetti protagonisti di una rivoluzione artistica e sociale senza precedenti. Si potrebbero ricordare tanti comics imperniati su di loro ma ne cito uno solo, quello pubblicato negli anni settanta dalla Marvel disegnato da Sal Buscema. E le storie a fumetti che hanno visto apparire i Beatles e le tematiche beatlesiane si sprecano.

Bookmaker Comics propone un pregevole volume intitolato 360° The Beatles Antologico che include storie dedicate a Paul, John, George e Ringo; ma gli autori coinvolti non hanno compiuto la scelta risaputa di realizzare episodi basati sugli eventi della lunga storia del gruppo ma hanno ideato vicende immaginifiche e fantasiose partendo da elementi reali. E l’intera operazione è intesa come un affettuoso omaggio alla più celebre band del pianeta.

L’albo si apre con un evocativo racconto in prosa di Matteo Gerber, abbellito dalle illustrazioni della brava Eva Scognamiglio, che funge da introduzione. Si passa poi ai fumetti veri e propri. Si inizia con Marco Rastrelli che si concentra su una figura essenziale per la vita dei Beatles, Brian Epstein, il manager che li portò al successo e si rese responsabile del loro look. La storia è imperniata su questo ed è disegnata dall’abile Emanuela Cafferini, dal tratto underground molto personale (e lo so bene perché anni fa ho avuto l’onore di farmi disegnare una storia da lei!).

Anche Ada Birri Alunno si occupa di Epstein con una malinconica storia ambientata nel periodo in cui i Beatles non avevano un contratto e i disegni quasi cartoon di Salvatore Amedei conferiscono un tono di briosa e piacevole leggerezza che contrasta con l’incedere intimista dei testi. Ritorna poi Matteo Gerber che, coadiuvato da una penciler aggressiva e ruvida come Rita Azzali, rievoca la memorabile apparizione dei Beatles all’Ed Sullivan Show. Marco Bruno invece delinea una story-line fantasiosa riguardante un trip psichedelico sperimentato dai Beatles in compagnia di Bob Dylan. Tutto ruota intorno a una penna a sfera e l’atmosfera è lisergica, ben visualizzata dallo stile pop e citazionista di Andrea Fantechi che si diverte a strizzare l’occhio ai Peanuts.

E la psichedelia irrompe con l’ottimo Francesco Gazzini che firma l’episodio forse più scioccante e incisivo della raccolta. Tra riferimenti ad Albert Hoffmann e l’LSD, i deliri di Timothy Leary e la grafica underground di riviste stile OZ, Gazzini non si risparmia con un colpo allo stomaco che non lascerà indifferente nessuno, legato alla tragica fine di John Lennon. Antonio Recupero, d’altro canto, rievoca lo scandalo provocato dalla famigerata battuta di John sulla maggiore popolarità dei Beatles rispetto a Gesù Cristo e, in una situazione degna di Garth Ennis, fa apparire lo stesso Gesù in un talk-show. Il Messia prende le difese dei quattro ma si dichiara un fan dei rivali Rolling Stones! I disegni di Recupero sono splendidi e valorizzati da suggestivi giochi d’ombra.

La malinconia, sul filo della rimembranza, torna con il lirico Luca Salce che affronta il tema della morte di Epstein e, per estensione, anche della fine del gruppo, in un’ambientazione dimessa e crepuscolare resa graficamente intrigante dal tratto fluido e delicato, con vaghe ascendenze cartoon, di Leonardo Calamati. Shainy Attakaran prende di mira uno dei personaggi più controversi della storia dei Beatles, il guru Maharishi, realizzando uno splendido e provocatorio gioiello testuale e visivo di notevole bellezza formale. Di sicuro David Lynch, notorio seguace della Meditazione Trascendentale ed estimatore del Maharishi, non lo gradirebbe ma personalmente ho trovato il lavoro di Attakaran esaltante e, perlomeno nell’attitudine eversiva, mi ha fatto venire in mente certi cartoonist inglesi di area 2000 AD.

La psichedelia ritorna con Alessandro Bacchetta che esamina a modo suo e in chiave critica il periodo, appunto, psichedelico degli scarafaggi, puntualizzando che in realtà i suoni lisergici erano stati realizzati prima dei Beatles da altre band. Va da sé che i disegni colorati e l’impostazione della tavola rendono bene l’idea del ‘viaggio’ acido e da questo punto di vista Bacchetta si dimostra efficace. E l’albo si conclude, appropriatamente, con lo scioglimento del gruppo. Lo racconta con piglio triste e nostalgico Daniele Vassella che descrive le rivalità interne che portarono alla separazione dei musicisti. Lo stile realistico ed espressivo di Lorenzo Nuti rende giustizia alla sceneggiatura. In definitiva, il giudizio che mi sento di dare al volume è positivo, grazie soprattutto al talento e all’originalità dell’approccio dimostrata dagli autori. Vale quindi la pena prenderlo in considerazione, anche se non siete fan dei Beatles.


 Voto: 7 ½

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