Dalì Secondo Baudoin – Recensione Panini Comics

Pubblicato il 26 Aprile 2013 alle 11:00

Panini Comics propone un volume scritto e disegnato da Edmond Baudoin dedicato a uno dei geni indiscussi del ventesimo secolo: Salvador Dalì! Quando arte e fumetto si uniscono in un connubio ben riuscito il risultato è: Dalì Secondo Baudoin!

Dalì Secondo Baudoin

Autore: Edmond Baudoin (testi e disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Biografico

Provenienza: Francia

Prezzo: € 29,90, 17,5 x 24, pp. 160, b/n e col.

Data di pubblicazione: gennaio 2013

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Devo fare una premessa. Considero Salvador Dalì un genio assoluto ed è da sempre non solo uno dei miei eroi ma anche una delle mie (tante) ossessioni, al punto che ho inserito una sua fotografia nella mia pagina Facebook. Questo perché il grande artista surrealista è stato una delle menti più visionarie, immaginifiche e provocatorie del Novecento e sono attratto dalle personalità artistiche di questo tipo. Se dovessi elencare i meriti di Dalì non mi basterebbe lo spazio che uso per una recensione ma avrete già capito quanto questo volume pubblicato da Panini Comics nella linea editoriale 9L mi abbia intrigato.

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Realizzato con la collaborazione del Centro Pompidou di Parigi, è firmato da uno dei migliori esponenti del fumetto di area bd contemporaneo, il grande Edmond Baudoin che ha avuto il compito non facile  di concepire una graphic novel imperniata sulla vita del Maestro. Ma l’autore non si è limitato a narrare le vicende biografiche di Dalì, anche perché sarebbe stato banale e non in linea con l’anticonvenzionalità di Salvador. Ha invece optato per un incedere narrativo che deve molto al surrealismo, alle suggestioni oniriche e alla fantasia.

In una specie di universo metafisico, un uomo e una donna si narrano a turno la storia di Dalì, ragionando sulle sue esperienze esistenziali ed artistiche e vivendo in un certo qual modo all’interno dei suoi pensieri e del suo immaginario, come se fossero coinvolti in un trip psichedelico. Tuttavia, non sono esclusivamente loro i narratori poiché a un certo punto vengono sostituiti da un anziano pescatore che ha conosciuto Dalì da ragazzino. E in seguito lo stesso Baudoin, nella tranquillità del suo studio, si inserisce nel contesto. Già questo conferisce all’opera una forte imprevedibilità che contribuisce a mantenere desta l’attenzione del lettore.

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Tramite tali espedienti, Baudoin, senza eccedere in erudizione e pedanteria, rievoca la vita di Dalì, dall’infanzia all’adolescenza, dalle prime esperienze creative fino al momento in cui otterrà fama internazionale divenendo un artista celebrato. E non si trascura nulla: i rapporti d’amicizia (e forse non solo quella) con il poeta Garcìa Lorca, i dissapori con il padre e la sorella, la discussa storia d’amore con Gala, colei che diventerà sua compagna e Musa, l’ingresso nel movimento surrealista e la successiva espulsione a causa dei contrasti con il Papa del surrealismo André Breton, le esperienze ad Hollywood con Hitchcock e Disney, gli incontri con Andy Warhol e altre importanti personalità del ventesimo secolo. Insomma, c’è tutto e non mancano i riferimenti alle sue opere. I testi di Baudoin riescono ad essere espressivi senza verbosità e il volume ha un ritmo veloce e intrigante.

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E se si prende in considerazione l’aspetto grafico si può affermare che l’elemento allucinatorio e visionario è predominante. Anche in questo caso, Baudoin non si è dimostrato scontato, nel senso che non ha imitato pedissequamente lo stile di Dalì. Ha invece cercato di interpretare visivamente con la sua peculiare sensibilità il mondo dell’artista spagnolo. Quindi ci sono tavole che rimandano ai suoi quadri, i simboli che lo hanno reso famoso (gli orologi che si fondono, per esempio, o le uova) ma sempre disegnati alla maniera di Baudoin.

E il suo tratto è piacevolmente mutevole, valorizzato da elementi naive e altri che richiamano il surrealismo, influenze pop, tavole dall’impostazione pittorica e altre in cui invece l’oscurità dell’inchiostro sembra essere la matrice visuale principale. Inoltre, parecchie pagine, specialmente nella prima parte del volume, sono in bianco e nero ma progressivamente appare il colore, in genere tenue e impalpabile, che rende ulteriormente pregevole un’opera di alto livello come Dalì Secondo Baudoin.

Perciò se come me siete estimatori del teorico del cosiddetto metodo paranoico-critico, dell’autore de La Persistenza della Memoria, del folle ideatore di pellicole dissacranti come Un Chien Andalou realizzato insieme a Bunuel, non potete perdere questa eccezionale proposta editoriale. Quando arte e fumetto si uniscono i risultati sono eccelsi. E questo è indubbiamente uno di quei casi.


Voto: 9

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