Nerd Bash n. 1 – Stage One – Recensione

Pubblicato il 24 Aprile 2013 alle 14:00

Chi ha detto che la vita di un nerd è noiosa? Solo coloro che non hanno letto Nerd Bash, miniserie targata Bookmaker Comics scritta da Paolo Maini e disegnata da Mario Del Pennino. Non perdete il nuovo fumetto italiano influenzato dallo stile Made in USA!

Nerd Bash n. 1 – Stage One

Autori: Paolo Maini (testi), Mario Del Pennino (disegni)

Casa Editrice: Bookmaker Comics

Genere: Fantascienza

Provenienza: Italia

Prezzo: € 2,99, 17 x 26, pp. 28, col.

Data di pubblicazione: gennaio 2013

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Negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone si utilizza spesso il termine nerd per indicare un ragazzo appassionato di fumetti e di giochi di ruolo, che passa il tempo sui videogames, che ha una passione smodata per i film fantasy e di fantascienza ed è imbranato con le ragazze. La fiction ha utilizzato il nerd, presentandolo con caratteristiche fisiche precise: magro, lontano anni luce dai palestrati giocatori di football o di baseball, magari occhialuti e nemmeno ricercati nel vestiario. I teen drama televisivi degli ultimi anni hanno sempre avuto un personaggio rubricabile in questa categoria e lo stesso vale per le pellicole cinematografiche e, last but not least, i fumetti.

Non che sia una novità perché in fondo il Peter Parker degli esordi ideato dai mitici Stan Lee e Steve Ditko cos’era se non un nerd, almeno in principio? Era l’opposto del belloccio e muscoloso Flash Thompson, tanto per intenderci, e solo nella sua attività di Uomo Ragno il signor Parker riusciva a trovare un briciolo di soddisfazione (e fino a un certo punto perché l’opinione pubblica lo detestava comunque). Lo sceneggiatore Paolo Maini ha deciso di scrivere una miniserie imperniata sui nerd e il termine infatti è presente sin dal titolo: Nerd Bash, pubblicato da Bookmaker Comics in formato comic-book e a colori, analogamente ad altri prodotti che la casa editrice sta proponendo.

Il serial è influenzato dagli stilemi narrativi e visivi dei mensili a stelle e strisce e nel caso di Nerd Bash le atmosfere echeggiano quelle di tanti albi Marvel e DC, malgrado il serial non sia supereroico. Se dovessi definirlo userei il termine fantascientifico, dal momento che si chiarisce subito che la terra deve affrontare una minaccia aliena. Ciò non sembra preoccupare Josh, il tipico nerd che pensa all’ultimo torneo di Dungeon & Dragons e a una bella ragazza per lui irraggiungibile. Ma poi, in una New York disastrata che pare mutuata dai film catastrofici o dalla realtà post-undici settembre, accade l’inaspettato: una task force governativa rapisce Josh e questi finisce, per ragioni che verranno spiegate nei prossimi numeri, nel quartier generale dell’organizzazione chiamata N.E.R.D., in compagnia di altri coetanei: Arthur, Nathan, Claire, Alice e Stanley.

Ognuno di loro, a quanto pare, ha determinate capacità ma si trovano là solo per questo motivo? O c’è dell’altro? Di sicuro ne vedremo delle belle e in questo numero d’esordio l’unica cosa evidente è che i nostri nerd dovranno affrontare gli alieni. Maini ha scritto una story-line eccellente che ha il pregio di incuriosire sin dalla prima pagina, con testi e dialoghi che farebbero un figurone in un mensile Marvel, DC o Image e che dimostrano l’esistenza di autori italiani il cui immaginario è stato forgiato dai comics USA, dal rock, dal paesaggio mediatico globale che li rende in grado di realizzare storie non provinciali e apprezzabili su vasta scala. Nerd Bash può piacere a un nostro connazionale ma pure a un francese, un inglese, un giapponese o un americano. Questo perché l’impostazione narrativa e concettuale è internazionale e comprensibile per chiunque, indipendentemente dal luogo in cui vive e dalla cultura di appartenenza.

nerd bash 1 1

Maini inoltre si rivela poliedrico anche per le modalità espressive. La trama si apre infatti con una narrazione in prima persona che mima lo stile dei blog e dei diari online  e funge da premessa alla story-line vera e propria;  poi tutto cambia e Maini si concede pagine fatte di dialoghi scoppiettanti che andrebbero bene per una sit-com stile The Big Bang Theory (che non a caso ha molto a che fare con i nerd!).

Ciò che ho scritto vale pure per i disegni di Mario Del Pennino, anch’egli influenzato dallo stile USA. Il suo tratto ha una leggerezza e una fluidità che mi hanno fatto pensare a certe testate Marvel basate su gruppi di teenager genere New Warriors. I personaggi hanno un’impostazione vagamente cartoon mixata a suggestioni manga che risulta adatta a una vicenda fantascientifica nei toni ma non priva di ironia. Buona la costruzione della tavola. D

a tenere d’occhio infine i colori di Vincenzo Palombino che valorizzano il tratto del penciler con una riuscita alternanza di tonalità ombrose e di altre più vivaci. E specifico che il numero uno di Nerd Bash si conclude con un cliffhanger che non potrà non spiazzarvi. Da provare.


 Voto: 7 1/2

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