Le Cronache di Conan n. 1 di Roy Thomas e Barry Windsor-Smith – Recensione

Pubblicato il 21 Marzo 2013 alle 13:00

Ritornano le leggendarie storie di Conan scritte da Roy Thomas e disegnate dal grande Barry Windsor-Smith con il primo volume di Le Cronache di Conan! Scoprite (o riscoprite) un classico del fumetto sword & sorcery in una miniserie targata Panini Comics!

Le Cronache di Conan n. 1

Autori: Roy Thomas (testi), Barry Windsor-Smith (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Fantasy

Provenienza: USA

Prezzo: € 15,00, 17 x 26, pp.160, col.

Data di pubblicazione: marzo 2013


Quando Roy Thomas nei primi anni settanta propose a Stan Lee di varare un comic-book fantasy non ottenne subito attenzione dall’allora editor in chief della Marvel. La Casa delle Idee infatti stava avendo un clamoroso successo di vendite con i mensili dei supereroi e il Sorridente preferiva concentrarsi su quelli. Ma Roy pensava che fosse giusto creare testate di diverso genere allo scopo di attirare quei lettori che magari non erano interessati alle vicende dell’Uomo Ragno o dei Fantastici Quattro.

Dopo aver introdotto Starr l’Uccisore, una specie di antesignano di Conan, insieme a Barry Windsor-Smith, sull’antologico Chamber of Darkness, e creato Arkon il Magnifico in un episodio di Avengers che poteva essere considerato somigliante al Cimmero, benché inserito nel contesto del Marvel Universe, Thomas convinse Lee e fu pubblicato il primo numero di Conan The Barbarian. Il resto è storia: dopo un iniziale periodo di rodaggio, la serie ebbe un riscontro commerciale senza precedenti, arrivando addirittura a rivaleggiare, nel corso dei seventies, con il comic-book dell’Arrampicamuri.

Il merito fu indubbiamente di Thomas che delineò sin dall’esordio trame avvincenti e appassionanti, lontane anni luce dalle tipiche atmosfere Marvel del periodo, riguardanti il giovane Conan, un barbaro che abbandona la natia Cimmeria per cercare fortuna. Ma Conan The Barbarian non sarebbe divenuto una pietra miliare del fumetto americano se non fosse stato disegnato dall’eccezionale Barry Windsor-Smith.

In realtà Thomas avrebbe voluto Jack Kirby come penciler regolare del mensile ma il Re chiedeva un compenso molto elevato e il budget destinato al progetto di Conan era ridotto. Windsor-Smith, dunque, che fino a quel momento aveva illustrato alcuni numeri di varie serie Marvel senza lasciare il segno, fu assunto quasi per ripiego. E in effetti, come avrete modo di vedere in questo primo numero di Le Cronache di Conan che ristamperà tutta la run dell’artista inglese nell’arco di tre volumi con la nuova colorazione della Dark Horse, nei primi episodi cercò di avvicinarsi il più possibile allo stile kyrbiano.

Ma presto le cose cambiarono e Smith si collegò alla tradizione illustrativa preraffaellita, realizzando una delle versioni più eleganti, raffinate e suggestive di Conan esistenti e producendo tavole impreziosite da particolari certosini nei confronti degli sfondi, delle ambientazioni oscure e inquietanti e, last but not least, della bellezza femminile contrassegnata da sensualità innegabile (è sufficiente prendere in considerazione la stupenda versione di Red Sonja per capire ciò che intendo). Anche se per tanti Conan è più conosciuto per l’interpretazione datane successivamente da John Buscema, colui che disegnò il maggior numero di albi del barbaro, questi primi numeri sono entrati nella storia del fumetto americano.

In questa prima uscita, quindi, avrete modo di scoprire (o di riscoprire) le esperienze del giovane Cimmero. Thomas inserisce subito Conan in situazioni narrative drammatiche, ricche di pathos, azione e pericoli. Non mancano lotte, eserciti, creature mostruose, maghi dalle pessime intenzioni e splendide fanciulle.

E potrete accorgervi della costante evoluzione di Smith che, partendo dal tipico Marvel style, si avvicina progressivamente a un tratto non esente da influssi barocchi ed extra-fumettistici.

E Thomas dal canto suo si diverte con premesse che verranno sapientemente sviluppate durante gli anni, poiché pensava alla saga di Conan come a un unicum da dipanarsi in uno story-arc lunghissimo e complesso (non mancano, per esempio, riferimenti a Re Kull, altro importante personaggio di Howard e protagonista anche lui di una bella serie a fumetti, alla caduta di Atlantide e al futuro regno di Aquilonia). Insomma, se amate le storie sword & sorcery e volete conoscere un capolavoro dei comics USA, questa è la miniserie che fa per voi.


Voto: 7 1/2

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