Il Carniere di Polpette – Recensione Bao Publishing

Pubblicato il 28 Febbraio 2013 alle 10:00

Arriva un’intrigante graphic novel di area bd imperniata sul cibo e sulla gastronomia! Cosa succede nella tranquilla contea del Gallo Verde quando colui che la gestisce sta per ricevere la visita improvvisa di suo padre? Ce lo riveleranno Olivier Milhaud e Julian Neel in un volume targato Bao Publishing!

Il Carniere di Polpette – L’Aglio Orsino

Autori: Olivier Milhaud (testi), Julien Neel (disegni)

Casa Editrice: Bao Publishing

Provenienza: Francia

Genere: Umoristico

Prezzo: € 16,00, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: ottobre 2012


Uno dei meriti della Bao Publishing è stato quello di impostare sin dal principio un catalogo contrassegnato da un’ampia varietà di proposte.
La casa editrice ha pubblicato fumetti americani, europei e giapponesi, spaziando dai comic-book USA all’underground, dalle opere di area francofona a quelle di autori italiani, senza porsi preclusioni di genere e non trascurando i fumetti per ragazzi.

E Il Carniere di Polpette appartiene a pieno titolo all’area francofona e, diversamente da ciò che si potrebbe pensare a prima vista, non si rivolge a un pubblico infantile, benché, a mio avviso, possa essere apprezzato anche dai lettori più giovani.

A scriverlo è Olivier Milhaud che ha delineato una storia gradevole e divertente con una leggerezza tipicamente francese che può far pensare, fatti i dovuti distinguo, a certe vicende immaginate da Queneau. Devo specificare che alla fine della lettura mi è venuta fame e non potrebbe essere altrimenti, considerando che il cibo e la gastronomia sono le tematiche  preponderanti. La vicenda si svolge in un’area denominata Gallo Verde che è pure il nome di una locanda frequentata dai protagonisti. È qui che è giunto, per una serie di circostanze, l’abile Polpette, cuoco sopraffino che presto è diventato un elemento imprescindibile del locale.

Ci sono poi individui curiosi e stravaganti ma nessuno è più stravagante del reggente della contea, il Conte di Scaramanda. Ha gusto sopraffino per ciò che concerne cibo e bevande, vive con un maggiordomo sarcastico e nel complesso ha una vita piacevole. Ma tutto cambia quando riceve una notizia improvvisa: suo padre, che non vede da anni poiché impegnato in una faticosa guerra, è tornato dalla sua campagna militare e intende andare a trovarlo. In sé non sarebbe sconvolgente se non fosse che i rapporti tra genitore e figlio sono problematici. Per giunta, oltre al padre di Scaramanda ci saranno tre infidi cugini e la loro presenza non promette niente di buono.

A ciò si devono aggiungere i fastidi provocati da una bella ragazza innamorata di Polpette, un orso che vaga nei dintorni e una serie di tipi strampalati e si può comprendere che la vita al Gallo Verde non sarà tranquilla. Ma le apparenze ingannano e quando il conte rivedrà suo padre le cose non andranno come ci si immagina e i due dovranno affrontare un complotto ordito ai loro danni. Milhaud racconta una storia ironica e piena di humour con maestria, affrontando anche il tema dei conflitti famigliari.

La story-line è scorrevole e leggibile e Milhaud inserisce diversi flashback che forniscono particolari importanti sul Conte e aiutano il lettore a comprendere le sfaccettature del suo carattere. Inoltre, interrompe arbitrariamente la narrazione con le ricette di Polpette che hanno la funzione di costituire momenti di pausa in un plot che nel complesso ha un ritmo sincopato. E va da sé che anche le ricette hanno un’impostazione umoristica.

Dal punto di vista dei testi l’opera è valida ma non va trascurata la parte grafica. Il penciler è Julien Neel, autore, tra le altre cose, di Lou, che riesce a caratterizzare con eleganza ogni personaggio. Il suo stile è di impostazione cartoon, non realistico, quindi,  e le tavole sono contrassegnate da grande bellezza formale. Il suo story-telling è fluido e dinamico ed esprime in maniera pressoché costante uno spiccato senso del movimento. Gli sfondi, inoltre, sono particolarmente curati e Neel rivela una raffinatezza innegabile nella raffigurazione delle eleganti sale della magione del conte, dell’ambiente accogliente della locanda, dell’inquietudine evocata da un’oscura foresta e così via. A ciò contribuiscono i colori, generalmente tenui e delicati, usati dallo stesso Neel e da Jean-Luc Deglin. Insomma, Le Viandier de Polpette è una proposta di qualità che potrà certamente piacere agli estimatori della narrativa disegnata di area bd.


Voto: 7

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