Inside Moebius vol. 1 (di 3) – Recensione Comicon Edizioni

Pubblicato il 10 Dicembre 2012 alle 14:25

Arriva una delle opere più rilevanti di uno dei maestri indiscussi del fumetto mondiale: il compianto Moebius! Seguite le vicissitudini del grande artista in un delirio onirico che lo vede protagonista in compagnia delle sue più celebri creazioni!

Inside Moebius vol. 1

Autore: Moebius  (testi e disegni)

Casa Editrice: Comicon Edizioni

Provenienza: Francia

Genere: Fantascienza

Prezzo: € 25,00, 19 x 26, pp. 232, col.

Data di pubblicazione: ottobre 2012

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Esistono cartoonists che, avendo assunto grazie al loro talento una statura elevata nonché extra-fumettistica, possono solo essere definiti artisti. Uno di essi è Alan Moore. E un altro è il compianto Moebius, poeta del sogno e del delirio, che in un momento a dir poco seminale della storia della letteratura disegnata fu un innovatore di prim’ordine, sia dal punto di vista grafico che da quello narrativo.

Gli estimatori del maestro che hanno avuto modo di apprezzare capolavori assoluti come Blueberry, L’Incal, Arzach e il Garage Ermetico, tanto per citare alcune delle sue opere più rappresentative, sanno a cosa mi riferisco. Coloro che invece non hanno ancora avuto la possibilità di avvicinarsi al signor Jean Giraud, potrebbero tenere d’occhio una splendida iniziativa di Comicon Edizioni. La casa editrice, infatti, ha deciso meritoriamente di proporre uno degli ultimi, grandi lavori dell’autore francese: Inside Moebius, costituito da tre volumi.

Come è facile intuire, è Moebius il protagonista del libro, sebbene si debba puntualizzare che le ossessioni, i sogni, le visioni (spesso provocate dalle droghe) e le personali idiosincrasie dell’autore sono sempre stati elementi essenziali della sua produzione. Nello specifico di questa prima uscita, il lettore è messo a confronto con Jean Giraud impegnato nella realizzazione di un’avventura di Blueberry, amatissimo tenente in guerra con gli indiani Renegades. Ma la gestazione della trama è difficile, l’ispirazione tarda ad arrivare e Moebius deve peraltro affrontare allucinazioni e fantasticherie che presto prendono il sopravvento, influenzando la stessa story-line di Blueberry. Di conseguenza, il confine tra realtà e immaginazione si sfalda e Moebius finisce nel deserto B, altra sua importante invenzione.

Il deserto B diviene la rappresentazione metaforica dell’inconscio di Moebius e, tra una riflessione e l’altra, l’autore incontra una sua versione giovanile e alcuni suoi personaggi, confusi dal fatto che la storia sembra priva di consequenzialità logica. Tra essi figurano il Maggiore Grubert che i lettori de Il Garage Ermetico conoscono bene; l’aggressivo Blueberry; il mitico Arzak in groppa al suo pterodattilo; Burg, Atan e Stel, introdotti nella serie di Edena; e la maliziosa Malvina, amica del Maggiore Grubert. Moebius non si limita però ad inserire se stesso in un contesto fantastico ma gioca pure con il capo indiano Geronimo e fa persino apparire il terribile Osama Bin Laden.

Rinchiuso in una specie di stanza somigliante a una scatola, Moebius riflette quindi sulla sua attività fumettistica e ragiona sull’arte, sul disegno, sulla narrazione, sull’artista inteso come Dio; e si notano riferimenti all’undici settembre e alle contraddizioni della società e della cultura islamiche. E c’è un dettaglio particolarmente toccante: la malattia. In una sequenza di grande potenza espressiva, infatti, Moebius raffigura il morbo che lo avrebbe ucciso, visualizzandolo come una sostanza putrida e nera; un’anticipazione, quindi, della tragica e dolorosa conclusione del suo percorso esistenziale. Sono altresì ricorrenti i rimandi alle droghe che, inutile girarci intorno, tanta parte hanno avuto nella sua formazione artistica ed umana.

Per ciò che concerne il disegno, Moebius ricorre a un tratto più stilizzato di quello di altre opere più note, che però risulta di una raffinatezza, di una grazia e di un’eleganza sopraffine. Molte pagine hanno la valenza dell’illustrazione tout court e l’abilità nella caratterizzazione dei personaggi è innegabile. Appaiono inoltre simboli non sempre di facile interpretazione e diverse sequenze sono contrassegnate da un forte senso del movimento e della dinamicità che fanno pensare ai trip da Lsd. Il libro include i due episodi iniziali della saga, introdotti da una curiosa conversazione tra Moebius e la moglie, ed è corredato da una bibliografia e da un’ottima e approfondita post-fazione di Luca Boschi che analizza con competenza la carriera e la produzione di Giraud.

Perciò questo primo volume di Inside Moebius non può mancare nella libreria di un amante dei fumetti degno di questo nome e va segnalato per l’impeccabile cura editoriale.


Voto: 8

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