Magic Press Edizioni: intervista ad Alberto Galloni, responsabile linea manga

Pubblicato il 13 Settembre 2012 alle 12:00

Vi proponiamo una lunga intervista ad Alberto Galloni, responsabile delle collane manga di Magic Press Edizioni, il quale ci parla della casa editrice e del mercato dei fumetti giapponesi a 360° con quell’inconfondibile piglio che lo contraddistingue.

La piacevolissima chiacchierata è stata raccolta telefonicamente; a questo proposito ringrazio ovviamente Alberto per la disponibilità, il caro Luca Di Salvatore di Magic Press Edizioni per la collaborazione e la Signora Ice per l’aiuto logistico.

MF: Ciao Alberto, bentornato su MF.
AG: Cioè?

Come cioè?
Che fai, leggi pure le domande?

E certo che le leggo…
Ma sei vergognoso!

(risate)

Ma scusa le ho scritte fammele leggere!
Ma no, non serve.
Ok, fai ‘ste domande.
E aggiornale…

Sono aggiornate, perché se rimanevamo a quelle di Febbraio…
Ho capito, ma a Febbraio mi chiedevi di Eroica…

Paoletto a Febbraio ti chiedeva lo spin-off di Eroica sulla Polonia.
E Paoletto che sta facendo?

Niente, Paoletto quando ci sono le interviste tira fuori qualche domanda anche lui.
Eh, e che vuole sape‘?

Vuole sape’ se lo fai o non lo fai.
No, al momento non lo facciamo.

Sono quattro anni che è iniziata la tua collaborazione con Magic Press Edizioni, giusto?
Sì, esattamente quattro anni.

Puoi stendere un bilancio su questo periodo di tempo?
All’inizio, quattro anni fa, c’erano delle idee che provenivano anche da esperienze precedenti e, insieme ad Andrea Materia, ci siamo rivolti alla Magic Press. Le prime serie, Nanako SOS, Pollon, Georgie, erano preventivate da tempo. Si trattava di una specie di piano di ristampe: di Georgie c’era già un’edizione, ma anche di Pollon e RG Veda. Siamo stati anche criticati dai fan, ma la nostra idea si può riassumere con poche parole: meglio ristampare qualcosa di conosciuto, piuttosto che proporre qualcosa di nuovissimo, perché una novità sconosciuta, per quanto bella, si sarebbe certamente persa nel marasma di proposte editoriali che ogni mese affollavano gli scaffali delle fumetterie (erano tante allora, figuriamoci adesso).
Nel 2008 questa strategia funzionò bene. Eravamo parecchio soddisfatti dei risultati delle nostre serie. Ovviamente il mercato cambia di anno in anno, cambia, si evolve e può anche tornare indietro invece di andare avanti, che è quello che poi è veramente successo: nel 2008 pensavamo “sì ma tanto il mercato peggio di così non può andare… stiamo già raschiando il barile”. Evidentemente il barile era più profondo di quanto immaginavamo e continuiamo tuttora a scavare, trovando anche delle insperate risorse che all’epoca neanche immaginavamo. Ecco, Yamatogawa e un Witchcraft del caso possono essere considerate risorse importanti per andare avanti, soprattutto in questo periodo. Ma anche gli yaoi lo sono: i risultati dati da Mi Vergogno da Morire e di questa linea di fumetti sono diventati abbastanza importanti per l’economia della stessa casa editrice.

Il 2012 invece come sta andando?
Il 2012 sta andando drammaticamente per tutti, forse un po’ meno drammaticamente per Magic Press che non si è mai rivolta al grosso mercato e ha sempre puntato a una nicchia super specializzata di lettori di fumetti (e manga). Chi vede crollare le vendite da diecimila a mille copie, si spaventa molto di più rispetto a chi passa da duemila a mille (numeri un po’ a caso).
Diciamo che per come è strutturata la Magic Press ce la possiamo cavare, anzi, ce la stiamo cavando! Ma certamente la situazione rispetto al 2008 è estremamente drammatica, anche per via della crisi generale che coinvolge l’intero paese, non solo il mondo del fumetto.

Da diverso tempo non siete più esclusiva Alastor. Come procede l’avventura in solitaria?
Meglio del previsto. Noi non abbiamo siglato alcuna esclusiva: vendiamo con tutti e anche da soli. Se un distributore vuole comprare i nostri prodotti li può comprare e quindi se un negozio vuole comprare direttamente da noi può farlo, ma se si vuole rifornirsi da un grossista non è cambiato nulla rispetto a prima.
La differenza importante è che non siamo più vincolati alle strategie adottate da un distributore, siamo noi che decidiamo cosa fare e quando farlo. Diciamo che finora questa cosa è stata una scelta di cui siamo soddisfatti, anche perché adesso Alastor è un distributore che è anche editore, quindi diciamo che ci sentiamo più sicuri a non dipendere da un altro editore.

Il mercato dei manga è sempre più competitivo, nonostante la situazione drammatica ,e gli annunci dei tuoi concorrenti si fanno sempre più numerosi; MPE sembra andare controcorrente, preferendo dosare le nuove acquisizioni.
La Magic Press è sempre stata in controtendenza, non mi sono mai sbizzarrito in conferenze stampa con milioni e milioni di annunci. O almeno dal 2008 ad adesso non è mai successo.

Non rischiate di restare lontano dai riflettori nella percezione dei lettori?
Dipende da quale lettore. Nel 2008, in tutti i casi, il dubbio di restare troppo lontani dai riflettori era certamente più forte di adesso, anche perché chiunque incominciasse la sua carriera editoriale con meno di 10 volumi al mese, non era nessuno. Noi ci siamo detti: “ne pubblichiamo due, però buoni”. Alla fine la qualità della nostra selezione di titoli ci ha permesso di andare avanti anche con poche uscite mensili. Adesso gli anni sono passati, il marchio in un certo senso si è affermato e siamo anche riusciti ad affermare, o comunque a dare speranze, a due filoni di pubblico che per tutti gli altri editori fino a che non siamo arrivati noi erano ritenuti senza speranze: parliamo degli yaoi e dei seijin (manga erotici).
Sicuramente la nostra politica non ci permette (e non ci ha mai permesso) di stare sotto i riflettori di un pubblico giovanissimo che vuole essere continuamente stimolato con nuovi annunci. Però noi non pubblichiamo fumetti per un target di quel tipo. Sinceramente mi stupirei se un quindicenne conoscesse MX e comprasse i nostri manga.
Non siamo interessati ai teenagers, soprattutto perché ci sono tanti editori che se ne occupano. Concludendo: continueremo con il nostro “poco ma buono” e anche molto specializzato.

Rimanendo nell’ambito del mercato e di crisi c’è chi ha già iniziato ad alzare i prezzi. È un discorso che riguarderà anche la Magic?
Al momento non pensiamo di aumentare i prezzi, più che altro perché i nostri prezzi sono già alti. Potremmo uscire con qualche volume particolare o con qualche edizione lussuosa a un euro in più, tuttavia non sarebbe la regola. In tutti i casi bisognerà vedere come cambierà il mercato, di mese in mese.

Il numero di uscite mensili verrà ampliato o resterà costante?
Rimarrà costante. Anzi, il problema delle poche uscite recenti è dovuto alla partenza della lineup 801 che ha subito un pochino di ritardo perché è la prima volta che facciamo partire un progetto così ambizioso. Abbiamo comprato tante licenze, tanti volumi, e gestire una quantità del genere è diverso da gestire un volume alla volta. Comunque la collana è partita, per cui adesso proseguiremo abbastanza regolari. Continueremo anche con la Black Magic e forse ridurremo a due le uscite della MX classica. Ma anche se fossero 2 albi Mx, 2 801 e 2 Black Magic, rimarremmo sulle 5 – 6 uscite mensili.

Alcuni lettori vorrebbero un calendario delle uscite mensili come quello fornito da diversi altri editori.
In questo momento le date indicative vengono fornite alle fumetterie e ai distributori ma non al pubblico. Comunichiamo poi pubblicamente l’uscita di un prodotto settimana per settimana. Le previsioni di uscita ovviamente ce le abbiamo, il problema del calendario è sempre lo stesso: solamente se hai lavorato con sufficiente anticipo un prodotto puoi fornire una data di uscita precisa. Che cosa vuol dire lavorare con sufficiente anticipo? Con i giapponesi il sufficiente anticipo potrebbero anche essere 6 mesi prima. Tuttavia lavorare in anticipo significa un’altra cosa a cui molte persone non pensano: anticipare tutte le spese. Significa allontanare il rientro dell’investimento e ciò comporta un diverso “cash flow”.

Ok.
Quindi il problema non è tanto la serietà. Più che discutere sulla serietà discuterei sulle risorse economiche (ride, NdR). Certo, ci sono anche editori più veloci di noi e chi, pur lavorando strettissimo con i tempi, magari ha delle facilitazioni a livello tipografico o altro. Io non credo che la Magic Press sia l’editore più veloce nello smaltire il lavoro, però il succo del discorso è: se vuoi un calendario devi lavorare in anticipo, se vuoi lavorare in anticipo devi avere il budget.
Il budget magari noi preferiamo spenderlo altrove (sulla qualità degli albi). Ogni editore decide qual è la propria strada, cosa gli conviene fare e cosa no.

Altri lettori lamentano che le sovraccopertine metallizzate, a esempio quelle La Figlia dell’Otaku, siano troppo larghe rispetto al volume.
Sì, questo dipende più che altro dall’allestitore e stiamo cercando di porre rimedio.

Quindi ci stai lavorando.
Sì, ci stiamo lavorando sopra. E stiamo lavorando sopra a un miglioramento delle copertine. Abbiamo già buttato fuori i primi volumi con una nuova carta. Le copertine “metalliche” le avevamo già buttate fuori a Lucca dell’anno scorso, adesso cercheremo di migliorale e insieme alla carta, stiamo preparando il nuovo corso qualitativo delle nostre edizioni. Il prezzo rimarrà invariato, questa è una cosa importante.
Ecco, con la nuova carta la resa dei retini è aumentata in maniera impressionante.

Addirittura? Già con la carta di prima…
Beh la carta di prima, per quanto buona fosse aveva due difetti. Il primo è l’assorbimento dell’inchiostro: quando il nero viene assorbito, si espande e, anche se di poco, il retino tende a spanarsi.
Alla fine va bene anche così, soprattutto perché anche in Giappone stampano su carte porose, quindi pure i retini delle edizioni giapponesi sono spanati. Non vorrei creare fraintendimenti, non sto dicendo che qualitativamente prima eravamo scarsi, ma che si può fare meglio. Ecco la nuova carta assorbe poco ed esalta il retino.
Il secondo difetto della carta di prima è la gradazione di bianco: 108% significa non bianco, bianchissimo! Non ci piacciono le carte grigie o gialle però un bianco più tenue, meno sparato, rende sicuramente meglio.

E questa nuova carta quando la vedremo?
No, no, l’avete già vista. L’avete già vista e comunque con Chrono Crusade 5 e La Figlia dell’Otaku 7 incomincerà a entrare in merito abbastanza presto.
Sugli yaoi si è già vista, su Un bel vedere si è già vista.

Programmi per Romics: annunci? Novità in anteprima allo stand?
Non ho annunci da fare, però cercheremo di portare una cosa molto attesa soprattutto dalle ragazze. Cercheremo di portare una cosa veramente attesa, ecco. Le fan sanno già cos’è , basta che gli dici così.

Ah vabbè.
Signora Ice: Io ho già capito cos’è!
Eh, appunto!

Io non ho capito ma verrò illuminato.
Ma tanto non ti interessa, quindi…

Parliamo un po’ delle varie collane di cui si compone la linea manga di Magic Press Edizioni.

Com’è stato accolto dal pubblico il manga per salarymen River’s Edge di Akio Tanaka?
Male, passiamo alla prossima domanda.
No, veramente, il discorso sarebbe un pochino più complesso. Non possiamo ridurre il tutto al botta e risposta: “come è andato questo fumetto?” – “eh, male”. Intanto bisognerebbe considerare la situazione del mercato — e già cominciamo con il piede sbagliato — dopo di che andiamo a parlare di River’s Edge.
River’s Edge è un fumetto per adulti, per adulti veri, nel senso che è un seinen per businessmen o salarymen come li chiamano in Giappone, e qua un fumetto del genere non è che sia mai stato supportato. Tu dovresti convincere un trentenne italiano che, dopo aver letto 10 cloni di Dragon Ball ed essersi stufato, ci sono letture migliori più adeguati alla sua età.
Ci sono manga per adulti e manga per bambini, ma in Italia pare che esista solo il manga per adolescenti e quindi è una scommessa di difficile vittoria ma comunque in tutti i casi per vincere una scommessa del genere serve molto tempo. E questo tempo ancora non è passato.

Questo male che ci hai spiegato significa che difficilmente vedremo altro di Akio Tanaka o…?
Non saprei. Al momento non vedremo altro di Akio Tanaka.

La Figlia dell’Otaku invece?
Invece bene. La figlia dell’Otaku invece, bene. E perché è andato bene? Perché, al di là del fatto che ci ho sempre creduto, al di là del fatto che è uno dei miei fumetti preferiti in assoluto, il passaparola è riuscito a farlo provare a parecchie persone: essendo una commedia leggera, essendo sicuramente di più facile comprensione come tipologia di fumetto rispetto a una storia complessa e adulta come River’s Edge, probabilmente ha avuto la vita più facile di quest’ultimo.
Anche perché la Figlia dell’Otaku può essere letto da ambo i sessi, fa ridere, è spensierato, e poi è scritto bene. Piano piano, le vendite aumentano, aumentano, aumentano e adesso io posso dire “ah, sono veramente soddisfatto”. Anche perché è un titolo su cui nessuno avrebbe scommesso un euro.

Per quanto riguarda Ganon e Kagemusha?
Eh, lo stesso discorso di River’s Edge. Però qui c’è una differenza da fare: Kagemusha si può dire che è andato bene, ma è stato molto aiutato dal tratto dell’autore e forse dal film di Kurosawa. Ganon [è andato] come tutti i fumetti di Rokuda, ha subito la stessa sorte di tutti i fumetti di Rokuda in Italia, pare non ci sia proprio speranza di rilanciare questo autore.

E invece Kei Toume ha avuto la stessa sorte dei precedenti o…?
Stessa sorte dei precedenti.

Quindi sia di Rokuda che della Toume…
Guarda, per quanto riguarda la Toume, dispiace dirlo, però ero e sono tuttora convinto che l’unica possibilità di rilanciarla è Hitsuji no Uta. Tra tutti i suoi fumetti è quello più commerciale, quello che presenta una sceneggiatura più abbordabile. Se non si riesce a far leggere Hitsuji no Uta, qualsiasi altra cosa la vedo proprio molto, molto complessa come operazione.

Possibilità di vedere altro tratto a tema samurai? Per esempio Hiroshi Hirata.
Questo è da valutare, non è da escludere.

Una curiosità su Chrono Crusade, già pubblicato da Planet Manga. Quali sono i punti di forza della serie che ti hanno spinto a volerlo riproporre, rispetto, per esempio, a una serie interrotta come Eatman?
Il primo motivo è elementare: Eatman sono 19 volumi Chrono Crusade 8 e come impegno è tutta un’altra cosa.
Il secondo motivo è che Chrono Crusade rispetto a Eatman è molto più abbordabile, per gli stessi motivi di cui parlavo anche prima. Eatman è un fumetto moooolto più complesso da far capire, molto meno allettante “a pelle”. C’è anche quest’altra cosa da spiegare: un fumetto si può presentare meglio di un altro e Yoshitomi non è certo un disegnatore che si fa adorare alla prima occhiata, al contrario del buon Moriyama.
Il terzo motivo è che Chrono Crusade fu un insuccesso immeritato. Immeritato perché questo manga la sceneggiatura ce l’ha eccome; è buona, anzi, è ottima e si meritava una seconda chance. E questa è una seconda chance che comunque, nonostante il momento di mercato, si sta meritando.

Hai in programma ulteriori riedizioni di serie già pubblicate o interrotte da altri, viste anche le mosse dei concorrenti?
Non lo so, vedremo. Considera che noi nasciamo ripubblicando, per cui non è difficile che anche in futuro succederà ancora.

Diverse serie in corso (L‘Isola Prigione, Genius Family Company) sono state concluse, altre (La Figlia dell‘Otaku, Chrono Crusade) sono terminate in patria: quando saranno annunciate le opere che ne prenderanno il posto? Puoi anticiparci qualcosina?
Per quanto riguarda La Figlia dell’Otaku è ancora prematuro perché dobbiamo arrivare al numero 11. Abbiamo i diritti dell’intera serie, proseguiremo fino alla fine con certezza perché è già stato tutto contrattualizzato, serve solo il tempo burocratico di attuazione dei contratti… insomma, servono i materiali, detto papale papale. Ci vorrà l’anno prossimo prima che finisca, quindi aspetteremo ancora un po’ per decidere cosa far seguire.
Per quanto riguarda invece Chrono Crusade stiamo pensando comunque di rimanere un pochino sullo stesso genere, però deve essere sempre un fumetto con una sceneggiatura scritta molto molto bene, altrimenti non può avere appeal su un pubblico specializzato come quello della Magic Press. Uno shonen banale non fa per noi, ecco. Chrono Crusade è qualcosa di più, qualcosa di più complesso, qualcosa di più come dire…non avvincente, ma scritto meglio di un manga shonen a caso. Infatti tanto è vero che è stato ripubblicato da Shonengahosha in una collana seinen, per cui…

Quindi c’è ancora tempo.
Sì, siamo a metà Chrono Crusade, La figlia dell’Otaku deve arrivare a 11 — siamo a metà anche lì — poi vedremo. Diciamo che potremmo fare qualcosa per il pubblico femminile che, 801 a parte, forse stiamo un po’ trascurando.

Hai in mente altri shojo o josei di un certo livello?
Forse più shojo che josei. Diciamo che i josei sono un campo spinoso, come River’s Edge.

A questo proposito hai in mente classici per le ragazze?
Mah, ne ho in mente tante di cose che sicuramente qualcuna vedrà la luce.

Oltre che in mente hai in tasca qualcosa?
Mmm, non ne parliamo adesso.

Parlando di josei prossimamente avremo una sorta di mini invasione di titoli Shodensha.
Uhm, uhm…

Cosa ne pensi? Hai puntato qualcosa anche tu di quella casa editrice o hai trovato alternative altrettanto valide?
No, io penso solamente una cosa, molto breve e molto concisa: auguri! Diciamo che di Shodensha posso pure apprezzare e sicuramente apprezzo, ma auguri a chi li fa.

L’unico nuovo annuncio per la linea MX è 8.1 – Yamada Yuusuke Gekijou, giusto?
Sì, anche perché le nostre risorse sono state molto impegnate a riempire 801 e quest’anno ci siamo concentrati di più su questa partenza. Sul resto abbiamo continuato ad andare avanti con quello che avevamo, visto che tanto abbiamo ancora molti volumi da pubblicare.

Ti va di illustrare l’opera ai nostri lettori?
8.1 – Yamada Yuusuke Gekijou è un manga molto cruento, mi ha subito colpito per la sua crudeltà. Diciamo che è una prova: vediamo un pochino come può reagire il pubblico di fronte a un titolo scioccante e comunque sempre scritto da un grande autore, per cui…faremo le nostre valutazioni.

È in corso o concluso? Quando inizierà?
È concluso al numero due. Il primo volume è programmato per la fine dell’anno.

Hai stretto accordi con editori giapponesi dei cui cataloghi MX non ha ancora pubblicato nulla?
Sì, c’è stato un allargamento di partnership ma con alcuni non si sono visti i risultati, sicuramente a breve vedremo qualcosa. Però considera una cosa di cui mi rimproverano sempre, sia in Giappone che qua in Italia: noi lavoriamo con circa quindici case editrici differenti, siamo dei pazzi! I nostri fumetti sono sparsi per tutto il Giappone a livello di diritti ed è un caos gestirli…

Puoi farci qualche nome?
No, ne riparleremo a tempo debito. Per ora rimaniamo sul top secret andante.

Spesso e volentieri uno stesso editore tende a pubblicare diversi titoli di uno stesso autore. Hai intenzione di proporci altro di questi mangaka: Hideo Azuma, Yoshikazu Yasuhiko, Kaoru Tada, Clamp?
In alcuni casi vorrei farlo ma sicuramente non se ne farà nulla. Adoro Hideo Azuma, ma parliamoci chiaro: Hideo Azuma oltre Nanako SOS o Pollon ha realizzato fumetti che sono tutt’altro che commerciali, servirebbe molto coraggio e molta fatica per pubblicare alcuni suoi titoli.
Poi ci sono altri autori che non pubblichiamo più ma non per nostra volontà o perché non c’è materiale da pubblicare: delle Clamp è già stato ripubblicato tutto, quindi non saprei cosa ripubblicare ancora…

Ci sarebbe la serie nuova ma va a rilento.
Beh sì, quella va a rilento ma non pensare che nonostante il crollo del mercato la competizione si sia affievolita! Anzi, gli editori sono più agguerriti che mai quando si tratta dei titoli più visibili. E poi ci sono altri autori che proveremo a continuare, ecco.

Ai tempi della Free Books, invece, ci hai riportato dopo quasi vent’anni di assenza Yoshihisa Tagami: conti di pubblicare qualcosa anche in casa MPE?
Diciamo che se l’ho riportato in italia con Free Books, un motivo ci sarà.

Oltre le cose che stanno uscendo per Goen hai anche tu qualcosa in cantiere?
Niente di cui posso parlare, nel senso che si vedrà. Ti deve bastare la risposta precedente. Non è detto che questa cosa porterà qualche frutto, potrebbe pure non portare a nulla.
L’acquisizione di un diritto e la pubblicazione di un determinato titolo a volte segue iter o comunque ragionamenti che vanno al di là del mio gusto personale. Tranne i plateali Yamatogawa e La Figlia dell’Otaku, il resto potrebbe anche non coincidere… che ne sai tu?

È nota la tua passione per il genere robotico, così come note sono le difficoltà che incontrano i manga di questo genere salvo poche eccezioni: nonostante le difficoltà pensi di proporre altri titoli robotici?
Ma magari! Purtroppo sul genere robotico bisogna guardare in faccia la realtà. La realtà è che fondamentalmente il genere robotico rimane appannaggio di una generazione, quella che in generale viene chiamata Goldrake Generation.
Ma quando si esce della mia generazione, i robot non hanno tutto questo appeal. Penso ai risultati ottenuti da un Gundam a caso: se neanche Gundam riesce a far breccia, le uniche cose che magari passano bene sono i titoli più famosi di Go Nagai (che sicuramente non vengono comprati dal pubblico giovane/giovanissimo).
E però a me piace e sicuramente e se apparirà qualcosa di valido, se ci sarà l’opportunità di pubblicare qualcosa di buono e sicuramente più commerciale, non sarò io a tirarmi indietro.

Un Crossbone Gundam o un G Gundam di Yasuhiro Imagawa – Kazuhiko Shimamoto…
No, non credo Gundam. Anche perché la Magic Press è un editore altamente specializzato, ha un pubblico che spesso e volentieri ci segue qualunque cosa facciamo oppure non ci segue affatto (magari le uniche eccezioni sono gli yaoi e i seijin, però diciamo che per quanto riguarda l’MX tu converrai che noi abbiamo o dei fan o dei detrattori). Gundam già viene pubblicato da altri editori (con un pubblico non necessariamente simile al nostro) e non vogliamo creare concorrenza controproducente soprattutto in questo momento di mercato.

Se Posocco fa The Five Star Stories…
Uhm…
Se Gattone fa Rune Masquer…
Uhm…
Tu farai Vaelber Saga di Nobuteru Yuki?
Uhm…vedremo.
Auguro buona fortuna a chi farà Rune Masquer e poi vedremo.

Qualche cosina fine anni 80 inizio 90 tipo…
Tipo?
Tipo Genocyber…
Ah Genocyber, sì sì, Lycantrope Leo…
No, Lycantrope Leo no…
Ah, non lo vuoi?
La roba di Tony Takezaki magari…
Sì AD Police, o anche Angel Cop…
Le trasherie che hanno dato origine ai vari OVA …
Esatto, l’ondata Manga Video…
Sì, i vari Manga Video, bene, bene, bene… Sicuramente no!

Sei interessato a pubblicare light novel?
Non è questione di interesse, le light novel richiedono una lavorazione differente dai manga e al momento non siamo attrezzati per farle. Non nell’immediato.

Passando alla linea 801, come sta andando?
Beh è appena partita mi sembra prematura come risposta. Sicuramente mi attendo grandi cose soprattutto da un titolo. Non credo proprio che andrà male: anzi la partenza non è male!

Tra metà novembre e fine dicembre hai annunciato numerosi titoli di autrici molto importanti e richieste dalle appassionate: alcuni sono già usciti, quando debutteranno gli altri in fumetteria? Puoi farci una sorta di checklist?
A Roma in tutti i modi cercheremo di partire con quella più importante e dopo di quella arriverà tutto il resto.

Ok.
Partirà quasi tutto, cioè, ormai abbiamo risolto la gran parte dei nostri problemi burocratici, per cui stiamo lavorando e siamo in tipografia già con due volumi. Usciranno tutti prima di quanto immaginate. E speriamo che ci daranno dei buoni risultati, visto che ci abbiamo scommesso così tanto, così tanti soldi, così tanto tempo, così tanta pubblicità… alla fine ci meritiamo un po’ di risultati.
Già sono partite: Yonezou Nekota, Tarako Kotobuki e Youka Nitta. Per la Takanaga, la nostra ammiraglia, e la Yamane manca poco. Una volta buttate fuori pure la Yamane e la Takanaga ci aspettiamo grandi cose.

Per quanto riguarda la Nitta, la situazione in Giappone è ancora bloccata sulle opere precedenti?
Eh la situazione della Nitta è un po’ complessa, è un po’…anche un pochino incomprensibile, però niente che posso rivelare in questa fase.

Una curiosità: perché un titolo molto richiesto e famoso come Junjou Romantica è ancora inedito nel nostro Paese?
Ci sono tanti motivi. Tanto per cominciare, il budget da investire: un conto è un volume e un conto sono dieci volumi — un discorso sempre valido qualunque serie fai —. Poi ci possono essere anche altri problemi, e in effetti ci sono altre difficoltà su questo titolo non note al pubblico. Vedremo come si evolverà la situazione, ecco.

Invece Il Poema del vento e degli alberi di Keiko Takemiya è fattibile?
Lì ci sono ulteriori difficoltà che non arrivano dall’Italia. Mi stai parlando di cose non troppo facili da gestire, ecco. Il Poema del vento e degli alberi non è un titolo facilissimo da misurare con il mercato italiano. Bisognerebbe avere la volontà di investire un budget abbastanza consistente nella speranza che un fumetto degli anni ottanta riesca a far breccia. E’ un discorso complicato, molto, molto complicato, fidati di me! Molto, molto complesso.
Sono tutte cose che io ho sempre avuto ben presenti da quattro anni, ma pure di più. Come dicevo pure in conferenza stampa a Lucca 2011: consigliatemi tutto quello che volete, ma non serve chiedermi Junjou Romantica, ci arrivo da solo. Stresso discorso per Il Poema del vento e degli alberi…

Se abbiamo nominato di Junjou, abbiamo parlato di Kaze to ki no uta, non può mancare Gravitation…
Gravitation? Gravitation attualmente ha un altro editore!

Ah, non perché porta sfiga non lo fai…
Può darsi…
(risate)
Però, indipendentemente dal portare sfiga, Gravitation ha un altro editore: quando non avrà più un altro editore magari potete tornare da me. La risposta, per ora, è la stessa di sempre. Poi comunque Gravitation non è uno yaoi effettivo, comunque vabbè…

Però sono le appassionate di yaoi che te lo chiedono, cioè non è che te lo chiedo io…
Sì-sì-sì però attenzione ecco: tra Gravitation e Harudaki magari mi chiedono più Harudaki, tra Gravitation e Junjou Romantica non c’è paragone proprio. Di titoli me ne chiedono tanti, sono un pubblico molto attento e molto presente.

Finiamo con la Black Magic.
Uhm, uhm…

Il prossimo titolone che avete annunciato sui cataloghi è Power Play di Yamatogawa.
E beh, era il titolo scontato!

Quando lo vediamo?
Eh, noi spereremmo Lucca, però non è detto perché nel caso dei Black Magic abbiamo estremamente e orgogliosamente bisogno che dal Giappone arrivino delle tavole senza censure.
Il reperimento del materiale Black Magic può essere complesso. Se avessi già in mano questo materiale ti direi “ok esce a Lucca“, ma non è così e quindi… brancoliamo nel buio sperando di farcela. Vedremo a Lucca se ci sarà e, in caso positivo, sarò ben contento di averlo. Lucca e Yamatogawa sono un binomio altamente vincente, anzi, esplosivo direi.

Invece DISTANCE e Amatarou come stanno andando?
Ah! DISTANCE estremamente bene! DISTANCE veramente bene! Sinceramente neanche me l’aspettavo. Saranno stati gli OVA di Triple H a fargli pubblicità, sarà che è uno dei grossi nomi almeno sulla rete, per cui non è certo un autore sconosciuto, però effettivamente se prendiamo come misura il mio gusto, preferisco Amatarou. DISTANCE mi ha dato inaspettate soddisfazioni. Anche Amatarou è andato benino, anche se niente di clamoroso. Diciamo che in generale Black Magic non è una collana che va male.

Ci sono nuovi autori in ballo?
Sì, che ci sono!

Quando ce ne parlerai?
Eh, volevo magari parlartene a Lucca? O comunque boh, bisogna vedere se adesso sarò costretto ad annunciarne qualcuno. Comunque ti posso dire che ci sarà il ritorno di un autore molto pubblicato in Italia, anche se non con i suoi manga espliciti… Ci penseremo noi a farli allora!

Johji Manabe come ce lo vedi?
Manabe non ce lo vedo, io non posso pubblicare qualcosa che fa male agli Endrini! Io non ho capito perché ci devo vedere Manabe a tutti i costi, guarda… siete tutti Endrini!

Ci hanno plagiato ormai.
Vi hanno plagiato le code?!

Se hai qualcos’altro da dirci, siamo tutti endrini..
Pure troppo endrini..
Con le orecchie ben tese…
Pure troppo tese…
(risate)
Hai più o meno parlato di tutto.
Magari mi aspettavo una domanda su Genius Family Company visto che l’hai fatta su River’s Edge.

Va bene, aggiungiamo anche Genius Family.
E ce lo devi aggiungere per forza.

Come è andato?
Come è andato? Secondo te?

Male
Bravo! E allora che me lo chiedi a fare?!
(risate)
Perché me lo hai chiesto tu di chiedertelo!
No perché me l’aspettavo, insomma hai chiesto di River’s Edge, hai chiesto di Kei Toume dice “vabbè, completiamo il cerchio!”.

Beh avevo visto l’andazzo…

Diciamo che i josei non..
I josei non tirano? No, evidentemente non sono semplici. Spesso e volentieri i gusti manifestati dai fan che ci leggono su internet non coincidono con quelli del lettore che si reca in fumetteria a comprare il fumetto. Genius family Company, nonostante sia una commedia e noi siamo fortissimi con le commedie (più o meno romantiche), basta pensare a Itazura na Kiss (chi ci avrebbe scommesso un euro su Itazura na kiss? E invece…chi avrebbe scommesso un euro su La Figlia dell’Otaku? e invece… su Genius Family Company chi avrebbe scommesso un euro? Ha fatto bene chi non ha scommesso… ah ah ah!).
Probabilmente anche come commedia è poco immediata e soprattutto il tratto della Ninomiya tiene lontani molti lettori nonostante basterebbe leggere il primo volume per innamorarsene. Si tratta di un fumetto di qualità eccezionale, però… Io spero che con il tempo verrà rivalutato e si venderà quello che magari all’inizio non s’è venduto.

Anche perché la serie l’avete comunque completata.
Sì, è completo.

A recuperarla si fa sempre in tempo.
Sì. In tutti i casi, ripeto, la Magic Press è una casa editrice altamente specializzata, con un pubblico estremamente fedele, ragion per cui ce la siamo cavata lo stesso. Ce la caviamo con tutti i nostri prodotti, non c’è un prodotto che veramente ci sotterra.
Il “male” è molto relativo: c’è il mio di male e ci sono mali molto peggiori. In un altro momento di mercato un pochino diverso, il pubblico sarebbe stato più propenso a provare Genius Family Company. Molti dei nostri manga hanno bisogno di essere provati, essere testati sul campo: non puoi dire a prescindere “questo fumetto non mi piace o non mi interessa”, prima lo leggi e poi mi dici cosa ne pensi.
Tuttavia, dato che ci sono 150 novità manga in uscita ogni mese, sicuramente c’è chi dice “non ho i soldi per provare tutto e allora non provo quelli della Magic Press”. Bisogna starci, non si può pretendere.

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