Batman Universe n. 4: Batwoman n. 1 – Recensione

Pubblicato il 28 Agosto 2012 alle 13:00

Arriva una delle serie più dirompenti del reboot DC! Seguite le inquietanti e drammatiche vicissitudini di Kate Kane, alias Batwoman, grazie al formidabile estro visivo di J.H. Williams III! Cosa succederà a una delle più intriganti eroine di Gotham City?

Batman Universe n. 4 – Batwoman n. 1

Autori: J.H. Williams III, W. Haden Blackman (testi), J.H. Williams III, Amy Reeder (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,7, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: agosto 2012

 


Nell’ambito del reboot DC esistono serie che costituiscono autentiche sorprese e una di queste è Batwoman, imperniata sull’aggressiva eroina che i lettori avevano già imparato ad apprezzare sulle pagine di 52. Kate Kane, alias Batwoman, è in realtà la versione attuale di un character creato nel 1956. Ma coloro che hanno letto 52 sanno che la nuova Batwoman non è un’eroina solare come l’originale ma ha caratteristiche che la rendono eversiva per gli standard statunitensi.

I gay negli universi DC e Marvel non sono una novità; ma se in passato l’omosessualità era appena accennata, oggi, in un clima di maggiore libertà espressiva, la situazione è mutata. Kate Kane, infatti, è un’ex soldatessa espulsa dall’esercito a causa del suo lesbismo e non nasconde le sue tendenze. Considerando che negli Stati Uniti, così come altrove, bigotti e omofobi abbondano, comicdom compreso, dedicare un mensile a un’eroina dichiaratamente lesbo è stata sicuramente prova di sensibilità e coraggio da parte delle alte sfere DC.

Nel reboot, comunque, poco è cambiato per la nostra Kate. Agisce come vigilante nei panni di Batwoman, coadiuvata dalla cugina Bette, alias Flamebird, ex componente dei Giovani Titani, benché i loro rapporti non siano facili; ha contrasti con il padre; e sebbene Batman le abbia offerto di entrare nella Batman Inc., non mancano incomprensioni con il Cavaliere Oscuro. Per giunta, la tormentata storia d’amore con Renée Montoya è finita e Kate è attratta dal commissario Maggie Sawyer, altro personaggio lesbo creato negli eighties da John Byrne nella sua celebrata run di Superman.

Queste sono le premesse della serie e Batwoman presto affronterà probabilmente le macchinazioni della Setta di Caino, società segreta che segue i dettami della blasfema Bibbia del Crimine e che in precedenza le aveva dato filo da torcere. Ma a complicare tutto c’è una strana entità chiamata Donna che Piange, coinvolta nel rapimento di bambini. E quando arriva Cameron Chase, agente del D.E.O, notoriamente ostile ai supereroi, è evidente che la vita di Kate diverrà molto difficile.

A scrivere le storie è il grande J.H. Williams III, assistito da W. Haden Blackman. Gli autori si concentrano su elementi mistico/esoterici che giocheranno un ruolo di primo piano nelle story-line, con dettagli macabri e a tratti horror che non lasceranno indifferente nessuno. I testi e i dialoghi sono incisivi e, pur costruendo una trama d’azione, gli sceneggiatori non trascurano momenti riflessivi né l’analisi dei sentimenti ambivalenti di Kate, specie quelli concernenti il rancore che nutre nei confronti del genitore e della perfida sorella gemella Alice. In poche parole, Batwoman è un comic-book di qualità, non banale e differente dalle altre serie legate all’universo batmaniano.

E lo si deve anche e soprattutto alla parte grafica. Pure in questo caso il responsabile è J.H. Williams III (però nel primo episodio, caratterizzato da un’interessante struttura basata su piani paralleli di narrazione, c’è il contributo dell’ottima Amy Reeder che qualcuno ricorderà per Madame Xanadu). Definire il suo tratto sopraffino è un eufemismo e l’inventiva impostazione del lay-out, davvero strepitosa e di grande impatto, è ciò che cattura l’attenzione, e solo per questo varrebbe la pena seguire il serial, senza trascurare la superba caratterizzazione visiva di ogni personaggio (e il penciler riesce a rappresentare la sensualità di Kate o di Cameron Chase, la cui breve serie aveva già disegnato anni fa, con una bravura mozzafiato).

Batwoman è un fumetto di intrattenimento ma non assimilabile a tanti prodotti mainstream. Di sicuro spiazzerà parecchi e va annoverato come uno dei migliori esiti creativi del reboot DC.


Voto: 8 ½

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