Before Watchmen: Silk Spectre n. 1 (di 4) – Recensione USA

Pubblicato il 6 Luglio 2012 alle 10:51

Prosegue la più controversa operazione editoriale nella storia della DC Comics: sette miniserie più un one-shot d’epilogo che vanno a comporre il prequel di Watchmen, non autorizzato da Alan Moore, creatore dell’opera originale. L’operazione ha avuto il via con il primo numero di Minutemen, miniserie di sei numeri, e prosegue ora con l’albo d’esordio di Silk Spectre, ovvero Spettro di Seta, mini che sarà invece composta da quattro numeri.

Before Watchmen: Silk Spectre n. 1 (di 4)

Autori: Darwyn Cooke (Testi); Amanda Conner (Testi, disegni e copertina); Paul Mounts (colori e copertina); Dave Johnson (cover B); Jim Lee, Scott Williams e Alex Sinclair (cover C); Len wein & John Higgins (testi e disegni seconda storia).

Casa editrice: DC Comics

Genere: Supereroi

Paese: USA

Prezzo: 3,99 $

Data di pubblicazione USA: 13 giugno 2012


Come raccontato da Moore in Watchmen, Spettro di Seta, eroina e sex-symbol degli anni ’60, è la splendida Sally Jupiter. Appartenente al supergruppo dei Minutemen, la donna viene picchiata e stuprata dal Comico, amorale e brutale compagno di squadra. L’eroina viene salvata da Hooded Justice con il quale allaccia un rapporto sentimentale di facciata per coprire la relazione omosessuale tra il vigilante e Capitan Metropolis. Nonostante la violenza subita, Sally continua a provare attrazione per il Comico. Alan Moore ha spiegato: “É come quelle mogli che tornano dei mariti dopo essere state picchiate. Alcune di loro tornano per paura ma in molti casi non è così semplice. La mente e i sentimenti umani sono molto complessi.”

Dalla breve relazione tra i due nasce Laurie, spinta dalla madre ad ereditare il ruolo di Spettro di Seta. Laurie non vuole però essere il riflesso di Sally ed abbandona volentieri la doppia identità dopo l’emanazione del Keene Act che decreta la messa al bando dei vigilanti. Laurie viene descritta come una donna emancipata, femminista, liberale, in rapporto conflittuale con la madre fino a rivendicare il cognome polacco Juspeczyk del quale Sally si vergognava durante la seconda guerra mondiale.

Darwyn Cooke, che è partito in maniera piuttosto timida su Minutemen, almeno per quel che riguarda la sceneggiatura, qui appare più deciso nel prendere il toro per le corna, coadiuvato ai testi da Amanda Conner che è anche la disegnatrice della storia. Il primo pericolo nel realizzare questi prequel sta nel timore reverenziale verso l’opera di Moore. In questo caso, però, i due autori riescono a sviluppare la narrazione con dimestichezza e freschezza senza snaturare il concept originale, anzi, esaltandolo.

I fari vengono puntati sulla difficile relazione tra Laurie e la madre in pieni anni ’60, durante la guerra in Vietnam. Sally carica sulle spalle della figlia tutte le sue aspettative e la sottopone a severi addestramenti per renderla fisicamente ed emotivamente forte trasformandola nella futura Spettro di Seta. Le attenzioni degradanti di cui è oggetto Sally da parte dell’opinione pubblica circa il suo status di icona erotica hanno sgradevoli ripercussioni sulla vita sociale di Laurie. La ragazza riesce ad allacciare una relazione con un simpatico ed aitante giovanotto che vive una condizione famigliare abbastanza simile.

Nonostante le tematiche, il racconto non si fa mai pesante ma scorre in maniera spigliata e divertente sugli stilemi della classica vicenda giovanile americana nella cornice anni ’60. L’introspezione psicologica e i conflitti generazionali sono risolti attraverso dialoghi gradevoli e ben ritmati e l’unica vera sequenza action è di buon effetto e funzionale per l’evoluzione del rapporto madre-figlia.

I disegni della Conner riflettono il tono della storia allontanandosi dal realismo di Gibbons per fornirci una resa estetica cartoon style con figure femminili morbide a rievocare le pin up dell’epoca. Una resa estetica resa ancor più gradevole dalla colorazione patinata di Mounts che accarezza l’occhio del lettore. Lo stile diventa deformed ed affusolato in sporadiche vignette dal sapore surreal-demenziale che esprimono lo stato d’animo della giovane Laurie. L’unico omaggio a Gibbons è la costruzione di alcune tavole suddivise in nove vignette tutte della stessa grandezza, peculiarità della graphic novel originale con la quale il disegnatore conferiva ritmo cinematografico alle sequenze.

In coda all’albo prosegue la storia horror-piratesca La Maledizione del Corsaro Cremisi di Len Wein e John Higgins che riprende i toni de I Racconti del Vascello Nero, geniale esempio di metafumetto concepito da Moore in Watchmen. In questo caso, la storia è suddivisa su tutti gli albi del prequel ad episodi di due tavole l’uno. Una mossa commerciale abbastanza irritante che rende quindi impossibile dare un giudizio su un racconto giunto appena alla quarta tavola.

L’approccio autoriale di Darwyn Cooke e Amanda Conner nel rileggere Spettro di Seta, madre e figlia, è esemplare. Il materiale originale non viene affatto tradito e i due autori riescono ad apportare la propria visione attraverso un linguaggio narrativo ed estetico diverso da quello di Moore e Gibbons. La struttura dei due personaggi ne esce rafforzata ed arricchita.


Voto: 7,5

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