Devil e I Cavalieri Marvel n.1: Recensione

Pubblicato il 7 Marzo 2012 alle 10:24

Anche il Diavolo Rosso ritrova finalmente il suo spazio fisso in edicola, con una nuova testata antologica che ospiterà altri due personaggi particolari come il Punitore e Ghost Rider. Un nuovo esperimento della Panini che merita sicuramente attenzione…!

Devil e I Cavalieri Marvel n.1

Autori: Mark Waid, Paolo Rivera, Marcos Martin, Greg Rucka, Marco Checchetto, Rob Williams, Matthew Clark
Casa editrice:
Panini Comics
Provenienza:
Stati Uniti, 17×26, S., 80 pp., col.
Prezzo: 3,50 euro
Anno di pubblicazione in Italia:
2012

Generalmente evito di recensire il primo numero di una serie o di una collana, in quanto ci sono ancora pochi elementi per dare un giudizio approfondito sul suo valore effettivo e ci si limita ad esprimere un’impressione a caldo, basata su una ventina di pagine di storia…

Nel caso di Devil e i Cavalieri Marvel, però, vale la pena innanzitutto sottolineare che si tratta di uno degli esperimenti più particolari e per certi versi rischiosi che la Panini abbia proposto in questi ultimi anni!

Ripescando per il titolo una sigla che lanciò Joe Quesada una volta arrivato a capo della Marvel ( Marvel Knights/ Cavalieri Marvel ) e che in qualche modo etichettava le serie un po’ più mature e violente, la casa editrice modenese ha deciso di aggiungere al menù della testata due antieroi come il Punitore e Ghost Rider, che usciranno così ogni mese in edicola insieme al Diavolo Rosso.

Molti fan sicuramente aspettavano a gloria questo momento, in quanto il sodalizio con Hulk iniziava ad essere mal sopportato da chi preferiva leggere storie più dark e urbane. I due comprimari di adesso sono effettivamente più affini al supereroe cieco e si avvicinano maggiormente al suo mondo, visto che comunque si tratta di due “outsider”, spesso tormentati e dalla personalità complessa.

Bisogna anche dire, però, che la fase oscura del Diavolo Rosso, iniziata con Frank Miller negli anni Ottanta e proseguita fino ad oggi da tutti gli autori arrivati dopo di lui, adesso è finita. Dopo tutti questi anni di disavventure, drammi e discese agli inferi, con toni spesso crudi e violenti, è arrivato il momento di fare un’inversione di marcia e ritornare alle origini.

Quasi sempre, infatti, quando si vuole rinnovare un supereroe che ha decenni di storia editoriale alle spalle, si guarda al suo glorioso passato e agli elementi che ne hanno decretato il successo. Ecco quindi che il nuovo scrittore Mark Waid ci riporta ai favolosi anni Sessanta e alle mitiche storie di Stan Lee, molto pop e colorate, in cui Devil era uno scavezzacollo tenace e sfrontato, ma anche allegro e pieno di voglia di vivere. E stavolta non si tratta di reboot, patti col diavolo o realtà alternative, ma è semplicemente un modo di reagire di Matt Mudock a tutte le disgrazie che gli sono capitate negli ultimi anni, che altrimenti lo porterebbero alla pazzia…

Dopo un iniziale scontro con la Macchia, un insolito supercriminale recentemente tornato alla ribalta sulle pagine di Spider-Man, Murdock si troverà ad affrontare come avvocato uno spinoso caso di violenza e razzismo che forse nasconde qualcosa di più, ma soprattutto dovrà fare i conti con le conseguenze del suo “smascheramento” pubblico su un giornale scandalistico ( risalente al ciclo scritto da Brian M. Bendis ), che verrà utilizzato contro di lui anche dai suoi colleghi avvocati e che di certo non faciliterà il suo lavoro in tribunale.

Quello che vediamo adesso è in pratica il vecchio Matt Murdock della Silver Age, che però non ha cancellato le sue esperienze passate e ne ha fatto tesoro, per cui i toni più spensierati non nascondono comunque una maturità e un senso di responsabilità maggiori, acquisiti grazie alle prove sempre più dure che la vita lo ha portato ad affrontare. Grazie al talento di artisti come Paolo Rivera e Marcos Martin, dallo stile deliziosamente retrò ed eccezionali nell’ideare espedienti grafici che rappresentino i sensi ipersviluppati di Matt, Waid ci ricorda ( così come faceva spesso Stan Lee ) che Devil ha un modo tutto suo di  “vedere” il mondo e di percepire la realtà che lo circonda, a differenza di molti altri autori che invece hanno quasi dato per scontata questa sua abilità…

Passando invece alla seconda portata del menù offertoci dalla Panini, ci imbattiamo nelle ben più cupe e violente atmosfere del Punisher, che ricomincia da uno grazie ad una coppia d’eccezione come Greg Rucka e Marco Checchetto.

Rucka è da sempre un grande appassionato di storie noir e poliziesche, e in questi generi si conferma uno dei migliori autori in circolazione ( recuperate l’ottima serie Gotham Central se ancora non l’avete fatto ! ). In questa prima avventura del Punisher, non a caso, sceglie di far vedere pochissimo il giustiziere e di concentrarsi maggiormente sui comprimari, introducendo i primi elementi di una storia più corale e ad ampio respiro.

Tutto parte da una vera e propria carneficina avvenuta durante un matrimonio, a cui poi ne segue un’altra, perpetrata ovviamente da un sempre più ombroso Frank Castle ( o così sembra… ). Nel mezzo ci sono le indagini della polizia e in particolare dei due detective Bolt e Clemons, che assomigliano in tutto e per tutto a Morgan Freeman e Brad Pitt nel film Seven.

Molto efficace anche stavolta la prova del nostro Marco Checchetto, ormai lanciatissimo oltreoceano, e a cui evidentemente anche Rucka si affida molto, visto che ci sono intere sequenze senza neanche una parola e quindi affidate unicamente al talento del disegnatore, che col suo tratto sempre più sporco e oscuro riesce a conferire il giusto pathos alle scene.

Concludiamo infine con il piatto forse più “amaro”, ovvero Ghost Rider. Anche in questo caso è presto per dare giudizi, ma già il fatto che la serie sia stata sospesa negli USA di certo non fa ben sperare….

Questa prima storia ovviamente introduce un po’ il personaggio, mostrandoci il motociclista Johnny Blaze alle prese con il solito demone di turno e sempre più insofferente nei confronti della sua maledizione, che lo costringe a trasformarsi nello Spirito della Vendetta. Un misterioso uomo che si fa chiamare Adam, però, sembra essere in grado di liberarlo da questo pesante fardello e farlo ritornare un uomo libero, anche se di certo ci sarà un prezzo da pagare, e probabilmente molto salato…!

Il tono ironico e sopra le righe dello scrittore Rob Williams per adesso non salva una storia che offre poche emozioni e si affida anche al turpiloquio per tentare di essere più moderna e accattivante per i giovani. Non vanno molto meglio i disegni di Matthew Clark, piuttosto convenzionali e soprattutto poco convincenti proprio quando si tratta di rappresentare il Teschio Fiammeggiante, per cui non sembrerebbe essere la scelta più azzeccata per il rilancio del personaggio.

Queste ovviamente sono solo le prime impressioni. Staremo a vedere se le aspettative poi saranno ripagate o se ci troveremo davanti a cocenti delusioni… Di sicuro Devil e I Cavalieri Marvel è una testata che merita attenzione e di essere sostenuta, proprio perché poco “mainstream” e più particolare nei contenuti.

Voto: 6,5

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