Shangai Devil n°4: I ribelli del Fiume Giallo: recensione

Pubblicato il 19 Gennaio 2012 alle 12:22

Questa volta Ugo Pastore è alle prese con una banda di ribelli che agisce lungo il Fiume Giallo. Tra mille pericoli, se la caverà anche questa volta, sfruttando al massimo la sua abilità con la pistola.

Shangai Devil n. 4
I ribelli del Fiume Giallo

Autori: Gianfranco Manfredi (testi) e Roberto Diso (disegni).
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 2,70 Euro.
Data di pubblicazione: 2012 (Gennaio)

Continua la permanenza di Ugo Pastore in Cina e continua il viaggio di noi lettori in un universo lontano e sconosciuto, che gli autori ci presentano in tutta la sua multiforme complessità. Dopo essere stato conosciuto come Sangai Devil per l’impresa nella città cinese, l’impulsivo ma coraggioso Ugo è divenuto intimo amico dell’imperatore, tentando perfino di salvarlo quando questi è stato imprigionato. Ha poi riscattato la bella Meifong  dalla casa di tolleranza presso la quale dimorava e l’ha ricondotta in famiglia, nella campagna.

Dopo averla lasciata a malincuore, è tornato per salvarla dal pericolo generato dalla grande alluvione del Fiume Giallo. Col villaggio distrutto e gli altri familiari morti, Ugo non ha potuto far altro che prendere nuovamente in custodia la giovane e la sorella, Meilian, cercando di trovare soccorsi.

Ma siccome è noto che non i mali vengono mai da soli, i tre trovano ospitalità presso missionari cristiani in un piccolo villaggio di pescatori che però viene raggiunto da una banda di pirati che stermina i religiosi e vuol uccidere anche lo straniero appena arrivato. Ma a salvarlo, inaspettatamente, il capo dei banditi, Likang, che aveva un debito con Ugo. La situazione, tuttavia, non si risolve affatto: Likang è convinto che Ugo sia un trafficante d’armi, e lo vuol presentare a Chuang Lai, un signore della guerra al quale vuole unirsi nella lotta contro gli stranieri. Ma i suoi piani vengono rovinati dall’arrivo di soldati tedeschi, che radono al suolo sia il villaggio dei pescatori che aveva chiesto l’intervento dei pirati, sia il covo di questi ultimi, senza mostrare la benché minima pietà. Ugo e le due donne riescono a salvarsi, e fanno ora rotta verso Shangai con la compagnia non troppo gradita di Likang, risoluto a chiedere una forte somma di denaro per lasciar finalmente Ugo Pastore in pace.

Fin qui la trama del 4° volume di Shangai Devil, la miniserie di Gianfranco Manfredi sulla Cina ai tempi della Rivolta dei Boxer. Anche questo albo, “I ribelli del Fiume Giallo”, è come i precedenti ricco di eventi e passaggi di campo. Gli avvenimenti, uniti tra loro da un solo comune denominatore, Ugo Pastore, danno conto dell’evoluzione della situazione politica e sociale negli immensi territori del Celeste Impero. La povertà e la sottomissione dei pescatori e dei contadini, la crudeltà dei banditi, ma anche degli invasori europei sedicenti portatori di civiltà, vengono presentati tavola dopo tavola meglio che nei libri di scuola. Tassello dopo tassello si ricostruisce la storia da un’insolita, avventurosa prospettiva, capace di avvincere e coinvolgere il lettore. Che saprà perdonare momenti meno brillanti rispetto ad altri, come nell’albo del mese di gennaio, che pur pagando l’eccessiva densità degli eventi e i disegni sotto la media della serie, pur conferma quanto di buono ha fatto vedere finora.

Voto: 7,5

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