Stardust di Neil Gaiman | Recensione

Pubblicato il 26 Ottobre 2017 alle 10:00

L’autore britannico torna a raccontarci un magnifico viaggio attraverso il Regno delle Fate.

Dopo aver pubblicato Cacciatori di Sogni (di cui potete trovare QUI la nostra recensione) con la nuova sottoetichetta Dana dedicata principalmente ai romanzi illustrati, RW Edizioni ripropone un capolavoro Vertigo già uscito per Planeta: Stardust, romanzo scritto da Neil Gaiman e accompagnato per questa edizione dalle illustrazioni di Charles Vess. Inizia così la “favola per adulti” o, come meglio definita da Gaiman stesso “non per bambini”, attraverso il viaggio nel Regno delle Fate.

UN MURO INVALICABILE

La storia, ambientata nel paesino di Muro (tipica ambientazione rurale inglese, nel quale è presente un muro che divide appunto il paese civilizzato dalla natura incontaminata del Regno delle Fate) ha come protagonista Tristan Thorn, figlio di un proprietario terriero inglese dell’epoca Vittoriana di cui, nei primi capitoli, vengono raccontate le avventure in giovinezza: è proprio il suo incontro con una donna tutt’altro che ordinaria, durante la tipica fiera che si svolge ogni nove anni (e che permette appunto l’incontro con gli abitanti di Muro e le creature al di là del varco) che permette al giovane Tristan di venire alla vita.

Una volta cresciuto il ragazzo, che ignora le sue origini, si innamora perdutamente di una sua coetanea tanto da partire alla ricerca di una stella per conquistare il suo cuore…una volta tornato dal viaggio però, scoprirà che le stelle non sono veramente le stelle e che, nel suo caso, gli hanno indicato il percorso da seguire per trovare se stesso.

DALLA REALTA’ ALLA FANTASIA

Se in Cacciatori di Sogno troviamo un regno onirico che prova a fissare radici nella realtà, in Stardust possiamo riscontrare esattamente l’opposto: un tipico paesino di campagna inglese, pieno dell’atmosfera dei racconti d’avventura dell’800, va a sfumarsi in un’ambientazione fantastica, fatata, di evidente ispirazione nordica rappresentata dal Regno delle Fate. Il passaggio dal varco di Muro (controllato da guardie che impediscono agli abitanti di oltrepassarlo tranne una volta ogni nove anni, il periodo della fiera appunto) allo sterminato prato del Regno delle Fate risulta quindi grave ma sottile, con la linea di confine disegnata a matita. Solo Tristan però è in grado di attraversarla e insieme a lui il lettore, con quest’ultimo come se fosse catapultato improvvisamente dalla visione di Tom Jones di Tony Richardson (film inglese del ’63) ai Viaggi di Gulliver dell’irlandese Jonathan Swift. E la chiave di lettura di Stardust è forse qui, nella totale espressione dell’incredibile cultura anglosassone. Se poi al testo aggiungiamo le illustrazioni “pastellate” di Charles Vess (e non le splendide immagini “lucenti” di Yoshitaka Amano) il passaggio diventa una sfumatura e un must per tutto il testo.

IL MERAVIGLIOSO MONDO DI NEIL GAIMAN

A dieci anni dall’uscita della trasposizione cinematografica del romanzo, RW ripropone Stardust in versione illustrata già pubblicato per Vertigo da Planeta DeAgostini in una meravigliosa edizione cartonata e più grande del solito, quasi a voler ricalcare le forme dei libri antichi di fiabe. Nell’opera, è impossibile non riconoscere tutto il repertorio di Gaiman tra tradizione inglese e ispirazione fiabesca nordica, concentrati nel viaggio di un ragazzo alla scoperta dell’amore e del suo vero Io. Resta una favola, sì, ma non chiamatela per bambini!

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