Recensione Let’s be Perverts (Facciamo i pervertiti) – Free Books

Pubblicato il 26 Maggio 2010 alle 10:11

Autore: Youjung Lee.
Casa editrice:
Free Seishin.
Provenienza:
Corea.
Prezzo:
5,50 Euro.


Let’s be Perverts (opportunamente tradotto come “Facciamo i pervertiti”), serie conclusa in 4 volumi di un paio di anni fa, si presenta con copertine che mostrano una giovane ragazza sempre in abiti discinti, con mutande o reggiseno di fuori, quando non direttamente in atteggiamenti molto sexy e sicuramente ammiccanti, un titolo tutt’altro che ambiguo ma che dovrebbe dire tutto, e quindi contenuti che non potrebbero essere altro che vietati ai minori…invece non è proprio così; a voler poi essere fiscali, non è nemmeno un manga in quanto di origine coreana e quindi un “manwha”, anche se ovviamente formati e impostazioni sono molto simili.

Come recitano diversi strilli sui volumi, si tratta di una commedia sentimentale un po’ osè, perché in effetti dire anche solo “spinta” sarebbe troppo esagerato; di sicuro talvolta l’argomento si fa scabrosetto, ma nel complesso niente di eccezionale, anche perché, mettiamoci d’accordo, in questo fumetto anche un ragazzo che pensa di fare sesso con la sua fidanzata finisce per essere bollato come pervertito (in Italia non si salverebbe praticamente nessuno).

Il protagonista è il giovane diciassettenne Perverto (un nome che è tutto un programma e che sarebbe stato bello se una nota ne spiegasse il gioco di parole all’origine), che vedendo una propria compagna di scuola bere da una fontanella va in erezione (mostrata di sfuggita in un’inquadratura); al che, con oltretutto il nome che si ritrova, viene bollato come pervertito e costringe tutta la famiglia a trasferirsi altrove per la vergogna e a lui di andare in un nuovo college (addirittura).

L’erezione più o meno improvvisa dev’essere di famiglia perché anche suo fratello minore e suo padre ne soffrono, come realizza ogni giorno la madre quando va a svegliarli e sono già tutti a “mezzogiorno”; in teoria sarebbe una cosa fisiologica normalissima, ma si vede che in Corea hanno parametri anche più ristretti di quelli giapponesi, perché qui basta un nulla che si è già pervertiti, come si è capito (certo, il padre che col cannocchiale spia le vicine forse un po’ pervertito lo è veramente, peccato che a noi lettori non venga mostrato nulla).

Il primo giorno nella nuova scuola parte pure male perché Perverto assiste al palpeggiamento di una ragazza da parte di un uomo misterioso in metropolitana, nel tentativo di bloccare il mascalzone finisce lui per appoggiare la mano dove non dovrebbe e fare la figura del maniaco (pardon, del pervertito), beccandosi una caterva di botte dalla ragazza (allenata alle arti marziali); ciliegina sulla torta, la ragazza, Hongdan, è a sua volta una nuova iscritta alla sua stessa scuola e ovviamente si presenta nella sua classe quello stesso giorno, mentre il misterioso molestatore altri non è che il loro professore di matematica, il giovane e disilluso signor Pi.

Ne nascono quindi due o tre triangoli amorosi, perché Perverto inizia a provare qualcosa per Hongdan, la quale forse ricambia e forse no, anche perché pensa di essere una pervertita per via di un’amicizia troppo stretta con una sua vecchia compagna, Gaheul (i nomi pronunciabili qui sono un optional), che di sicuro è innamorata di lei e non la vuole lasciare andare (Hongdan infatti ha cambiato scuola per rompere quel legame); anche il professore di matematica però ora ambisce a Hongdan, sebbene alla fin fine non è spinto da intenti così sessuali come tutto lascerebbe supporre, peccato che sia conteso a sua volta da molte ragazze, tutte studentesse, alcune quasi disposte (sottolineo il quasi) a concedersi ma che al massimo gli mostrano il reggiseno e se proprio vuole, girano per la scuola senza mutandine (e quindi se le scoprono, sarebbero bollate come pervertite!), come fa Yeri che rischia quindi di ingelosirsi di Hogndan viste le attenzioni che le riserva il professor Pi.

Insomma, qualsiasi argomento legato al sesso in questi paraggi fa di chi se ne accosta un pervertito, ma al di là di questa esagerazione che comunque ci può stare in un fumetto dai toni tutto sommato goliardici, quello che alla fine è più apprezzabile (sorprendentemente) è la caratterizzazione dei giovani protagonisti in un’età molto turbolenta di mutamenti fisici ed emotivi, con qualche bel dialogo intimista qui e là (non chissà che ma comunque riusciti); alla fine l’aspetto “sesso” viene alquanto ridimensionato e funge più da nota di colore per dare un tocco di vivacità a tutta la vicenda, ma passa in subordine di fronte ai veri sentimenti espressi dai personaggi che diventano il perno centrale di tutta la storia, superando anche i limiti di una trama che poi non risolve così bene i vari intrecci, ma ci si passa sopra perché comunque il vissuto dei protagonisti è stato abbastanza intenso e al lettore tutto sommato vengono regalate molte emozioni (ma sentimentali, non sessuali, tant’è che le diverse immagini di ragazzine seminude inserite tra un capitolo e l’altro sembrano quasi stridere con tutto il resto).

Rimane la curiosità di un “manga” un po’ diverso dai soliti stereotipi, perché evidentemente la sensibilità coreana nel mostrare alcune situazioni, viste magari anche in diversi fumetti giapponesi, qui si declinano in maniera leggermente diversa, con qualche sfumatura differente; o forse è solo la particolare sensibilità dell’autore, che voleva fotografare quegli anni della sua adolescenza dove andava a scoprire, per la prima volta, i misteri del sesso e dove le pulsioni erano così forti che spesso prendevano il sopravvento sui sentimenti, e tra i due aspetti era una bella lotta.

Abbastanza buoni i disegni, ma solo per i primi due volumi, dopodichè assistiamo a un calo decisamente vistoso seppure si mantengano sulla sufficienza, rimanendo comunque molto espressivi delle varie situazioni interiori dei protagonisti e quindi sempre efficaci; abbastanza buona l’edizione della Free Books (qui il marchio è Free Seishin), che raccoglie l’intera opera in 4 volumi di oltre 160 pagine, dalla rilegatura abbastanza solida, carta un po’ ruvida ma bianca e buona resa del b/n e anche dei toni di grigio, per un prezzo abbastanza in linea con questo tipo di proposte di 5,50 Euro a volume.


VOTO 7

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