Batman 14 | Recensione

Pubblicato il 29 Luglio 2017 alle 10:10

Cosa succede se il Pinguino si presenta alle elezioni? Di tutto e solo Catwoman potrà forse risolvere la situazione! E che cosa combina il Cavaliere Oscuro? Scopritelo nel nuovo numero del quindicinale dedicato a Batman!

Nell’ambito dell’operazione Rebirth della DC, le bat-testate si sono messe in luce grazie alla qualità delle storie e all’indubbio talento dei vari autori coinvolti. Tom King ha inserito Bruce Wayne in contesti narrativi inusuali e coinvolgenti e James Tynion IV, dal canto suo, scrittore di Detective Comics, sta delineando trame intriganti. La collana si discosta dai consueti canoni batmaniani poiché è di fatto una serie incentrata su un team.

Batman ha deciso di creare una squadra, affidandola alla guida di Batwoman, mentre lui si limita ad agire dietro le quinte. Ciò non toglie che il signor Wayne sia spesso coinvolto nelle trame e lo dimostra questo albo che segna la conclusione di uno story-arc incentrato sulla temibile Associazione delle Vittime. Di cosa si tratta? Di un gruppo di individui danneggiati dall’attività di giustiziere del Cavaliere Oscuro e che ora hanno deciso di ostacolarlo, con le buone o con le cattive.

Tynion, grazie a un riuscito colpo di scena, ha poi rivelato che Spoiler, membro del team di Bats, la pensa come loro. La ragazza soffre a causa dell’apparente morte di Red Robin (in realtà, quest’ultimo è prigioniero dell’enigmatico Mister Oz) e ritiene Bruce il responsabile. Al di là di una classica vicenda d’azione, Tynion svolge un’acuta riflessione sulla figura del supereroe e sui potenziali rischi che la sua esistenza rappresenta per la gente comune (tema, comunque, già affrontato dalla Marvel in Civil War).

In un intenso dialogo chiarificatore, Spoiler spiega le sue motivazioni. I supereroi combattono i criminali, certo, ma spesso le lotte provocano danni e gli innocenti ci vanno di mezzo. Da un certo punto di vista, Spoiler ha ragione ma i suoi metodi sono sbagliati. Spinta dalla disperazione, darà un ultimatum a Bruce. Dovrà smettere di essere Batman oppure lei sarà costretta a prendere seri provvedimenti. Cosa farà dunque il Detective Incappucciato?

Tynion scrive testi e dialoghi curati e i disegni del bravo Alvaro Martinez, valorizzati da suggestivi chiaroscuri e impreziositi dai colori cupi e inquietanti di Raul Fernandez, rendono giustizia alla sceneggiatura e fanno di Detective Comics una serie pregevole. C’è poi una breve storia tratta dal n. 950 della collana. Anticipa gli eventi dei prossimi numeri ed è imperniata su una conversazione tra Batman e Red Robin. In un certo qual modo, crea le premesse delle saghe che leggeremo tra qualche mese. Anche in questo caso, i testi sono di James Tynion IV che si avvale del talento mozzafiato del bravissimo Eddy Barrows.

Nell’albo è incluso lo speciale Catwoman: Election Night. Uscito in occasione delle elezioni presidenziali, ha come protagonista la splendida Felina Fatale. Bisogna ricordare che Marvel e DC, durante la controversa battaglia elettorale tra Donald Trump e Hillary Clinton, si occuparono della questione, pubblicando fumetti che, in linea di massima, prendevano in giro il primo. Perlomeno è ciò che ha fatto la Marvel, dimostrando di essere piuttosto di parte.

La DC, con questa storia di Selina Kyle, invece, svolge un’operazione intellettualmente più onesta. La sceneggiatrice Meredith Finch innanzitutto si concentra sul problematico passato di Selina, cresciuta in un orfanotrofio e maltrattata da una ragazzina che si trovava con lei nell’istituto. In verità, si tratta di qualcosa di peggiore di un maltrattamento, dal momento che la giovane era un’autentica psicopatica e usava armi da taglio.

Gli anni, tuttavia, sono passati e ora Selina è diventata Catwoman e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Viene a sapere, come ogni cittadino di Gotham City, del resto, che il perfido Pinguino ha deciso di candidarsi alla carica di sindaco della città. Costui inizia a fare comizi deliranti e la Finch gli mette in bocca le stesse parole usate da Trump nella realtà. Gotham City può permettersi di avere un tipo del genere come sindaco? Selina non è d’accordo e, se è per questo, neanche Batman.

L’avversario politico del Pinguino è una donna, Constance Hill, apparentemente onesta e idealista, pronta a fare qualunque cosa per vincere. A prima vista, non ci sarebbero dubbi. Quest’ultima è il candidato ideale e non è paragonabile a Cobblepot. Ma Selina scopre una scioccante verità: Constance è la ragazzina psicopatica che un tempo la tormentava e, crescendo, non è affatto cambiata. Anzi, è peggiorata. Ha solo imparato a fingere e a nascondere le sue letali pulsioni. Cosa farà dunque Catwoman?

La Finch, in maniera impeccabile, non fa quindi una squallida operazione propagandistica e punta invece il dito contro la politica americana nel suo complesso, di per sé discutibile e corrotta. Il Pinguino, come ho scritto, è Trump, e Constance, invece, la Clinton. Il messaggio della Finch è chiaro: nessuno dei due candidati è pulito. Il primo usa la demagogia e fa leva sulla pancia dell’elettorato per raggiungere i suoi obiettivi; la seconda è una pazza pericolosa.

I testi sono curati ed efficaci e il tratto fluido, plastico ed elegante di Shane Davis è di grande qualità. Alcune pagine sono illustrate da Igor Vitorino che cerca di seguire lo stile naturalistico del primo. L’albo si conclude con una breve storia tratta sempre dallo speciale, dedicata alla giovane Prez. Si tratta del terzo personaggio DC con questo nome. Il primo era un hippy che, in una terra alternativa, diventava Presidente degli Stati Uniti (apparve pure in un episodio di Sandman). Il secondo era il figlio, una specie di Kurt Cobain a suo tempo protagonista di un one-shot della Vertigo.

Ora Prez è Beth Ross, già apparsa nella miniserie Prez, appunto. La ragazza vive in un futuro dominato dalla pubblicità e dalle multinazionali ed è diventata, suo malgrado, Presidente. Cerca di risolvere i problemi con molte difficoltà ed è costretta ad affrontare ostacoli di tipo lobbistico. In questo breve episodio, scritto dallo stesso autore della miniserie citata, Mark Russell, si affrontano due temi controversi: il controllo delle nascite e l’uso indiscriminato delle armi da fuoco. L’autore opta per atmosfere ironico/demenziali, coadiuvato dal penciler Ben Caldwell, troppo cartoon nell’impostazione, ma adatto al tono della vicenda.
In definitiva, il quindicinale di Batman si conferma come uno dei più interessanti e validi dell’attuale corso editoriale della DC. Da provare.29

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