Secondo parere: Teen Titans 1 di Scott Lobdell

Pubblicato il 25 Ottobre 2011 alle 00:00

Scott Lobdell è la mente dietro il nuovo corso dei Teen Titans con un #1 acerbo ma promettente.

Teen Titans n. 1

Autori: Scott Lobdell (Testi); Brett Booth (disegni e copertina); Norm Rapmund (chine e copertina); Andrew Dalhouse (colori e copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 28 settembre 2011 (USA)

Scott Lobdell è per certi aspetti “Mister Reboot” infatti le testate a lui date in affido sono quelle che hanno visto i propri personaggi maggiormente cambiati o addirittura resettati del tutto e pronti per essere piegati all’estro dell’esperto scrittore.

Anche questa Teen Titans non fa eccezione alla regola, l’albo si apre fra uno scapestrato Kid Flash, Bart Allen, che cerca di mettersi in mostra in un salvataggio alquanto mal riuscito e un Tim Drake versione mini-Batman intento a prendere appunti con tanto di videosorveglianza e foto sulla parete sui giovani eroi del DCnU fra cui compaiono Static e Miss Martian; da qui in poi inizia il vero plot dell’albo con Tim attaccato nel suo attico dal N.O.W.H.E.R.E e pronto alla fuga.

Tim ha scoperto che il N.O.W.H.E.R.E è alla ricerca di giovani meta e decide di agire pro-attivamente mettendosi lui stesso sulle loro tracce prima dell’organizzazione, la narrazione si sposta quindi su una Cassie Sandsmark verso teenage ribelle che ci viene brevemente presentata e salvata solo dal provvidenziale intervento del giovane Red Robin.

Iniziamo subito col dire che Lobdell imbastisce una trama che seppur non molto originale prende subito grazie ad un albo strutturato bene: la narrazione infatti è vivace e fra dialoghi frizzanti, Kid Flash, e una buona caratterizzazione sia di Tim che di Cassie mantiene viva l’attenzione. L’altra nota positiva è la volontà dell’autore di mantenere coese le “sue” testate con il cliffhanger finale, a dirla tutta un po’ frettoloso, che ci mostra sia Catlin Fairchild sia Superboy così come l’utilizzo del N.O.W.H.E.R.E come villain comune.

Alle matite troviamo Brett Booth con le sue figure plastiche ed allungate, il suo tratto dettagliato ma mai troppo pulito esalta le scene d’azione e alcuni primi piani, magistrale quello della trasformazione di Wonder Girl, il buon ritmo dell’albo poi è dato anche dalla dinamica costruzione delle tavole e da uno story-telling ponderato come ci si aspetterebbe da un veterano come Booth. Buona la sua prova.

L’urgenza di rinfrescare un franchise storicamente importante come quello dei Teen Titans era indubbio ma era davvero necessario resettare così i personaggi e l’equilibro che un gruppo di questi aveva trovato Superboy-Wonder Girl-Red Robin su tutti?

I vecchi lettori così non rimarranno del tutto convinti delle scelte stilistiche di Lobdell, che fra l’altro a tratti non sa bene dove e come posizionare in continuity i suoi personaggi con Tim che spudoratamente ci mostra il suo passato da Robin al fianco di Batman, mentre i nuovi lettori troveranno grazie all’esperienza dello scrittore un albo coinvolgente a patto che si ignori la vita precedente del gruppo e dei personaggi.

Lobdell deve ancora esprimersi al meglio sta di fatto che Teen Titans insieme a Superboy può formare un’accoppiata di testate solide ma è il suo autore prima di tutto che deve schiarirsi le idee e capire da che parte farle virare.

VOTO: 6

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