Kamen Teacher Vol. 1-4 di Toru “GTO” Fujisawa: Recensione

Pubblicato il 22 Ottobre 2011 alle 11:00

J-POP porta in Italia “Kamen Teacher”, miniserie in quattro volumi firmata da Toru “GTO” Fujisawa che ancora una volta racconta una storia di ambientazione scolastica, proponendo un nuovo modello di insegnante fuori dagli schemi.

Kamen Teacher Vol. 1-4

Autore: Toru Fujisawa

Editore: J-POP

Provenienza: Giappone, 2006

Prezzo: € 5,90

La scuola superiore comunale Kyokuran è considerata l’ultima spiaggia per i giovani senza speranza, e pertanto gode della fama di essere “il camposanto dei teppisti di Tokyo”. Gli studenti hanno il totale controllo dell’istituto, e i professori sono costantemente in balia dei ragazzi.

Le cose iniziano a cambiare quando al Kyokuran arrivano il gioviale professor Gota Araki, nominato responsabile della terribile sezione C, e il suo vice, il misterioso Hayato Jumonji, un professore mascherato che si fa vivo di rado e che segue metodi a dir poco non ortodossi per rieducare i teppisti e portare la luce nelle scuole avvolte dalle tenebre, donando la speranza a ragazzi che la società ha iniziato ad emarginare.

J-POP porta in Italia “Kamen Teacher”, miniserie in quattro volumi firmata da Toru “GTO” Fujisawa.

Gli elementi più tipici della narrazione del sensei Fujisawa ci sono tutti, per una storia fresca e piacevole che offre una variazione sul tema della correzione di studenti difficili, con un approccio non convenzionale che sia in grado di stabilire un contatto più diretto ed efficace con ragazzi abbandonati a se stessi. Anche lo stile di disegno è quello inconfondibile dell’autore, per un segno pulito e accurato, che non trascura nessun dettaglio, creando un character design accattivante e di impatto.

Da questo punto di vista, pertanto, i personaggi che animano “Kamen Teacher”, tanto dal lato dei professori, quanto da quello degli studenti, ricalcano i classici modelli della letteratura di genere riprendendo ovviamente molto del precedente GTO.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare dal titolo, tuttavia, ad occupare in gran parte la scena sono gli studenti e le loro situazioni personali, limitando di fatto lo spazio del protagonista Kamen Teacher, che a ben vedere, quando considerato in sé, è molto meno presente anche dello stesso Gota Araki.

Il risultato finale è un riuscito intreccio di elementi che consente al lettore di immedesimarsi e percepire la presenza del prof. mascherato come un’effettiva parentesi nella vita di un ordine scolastico che si è andato costruendo sulla violenza e il degrado. Una scelta azzeccata che permette inoltre di non rallentare il ritmo, evitando di appesantire una narrazione che deve in ogni caso fare i conti con il poco spazio a disposizione.

Ecco quindi che a farla da padrone sono i ragazzi della temuta sezione C, cui si affiancano già da subito i fratelli Inugami, che fanno ingranare la storia impedendole di rimanere avviluppata in una banale struttura episodica. Nel corso dei quattro volumi gli obiettivi del prof. Araki si fanno via via più ambiziosi, e Fujisawa riesce a mantenere non solo il ritmo serrato, ma anche la giusta dose di ambiguità intorno alla figura di Kamen Teacher e a quella del misterioso Kusanagi, costruendo una trama di ampio respiro che sfrutta al meglio la brevità della serie, coronata poi da un finale ben strutturato.

In definitiva, quindi, ad ogni momento della storia è concesso il giusto spazio, evitando nel complesso la frettolosità che caratterizza buona parte delle miniserie.

L’edizione proposta dalla J-POP soffre di alcuni problemi tipografici, legati a una resa non sempre ottimale dei neri, per un classico volume da fumetteria con sovraccoperta (12×18), di oltre 220 pagine su carta bianca, arricchito da tavole a colori su carta lucida, un dettagliato apparato di note e bozzetti preparatori in appendice. Il rapporto qualità-prezzo è quindi accettabile. Nell’ultimo volume sono inoltre inseriti due capitoli extra.

Concludendo, “Kamen Teacher” è un manga assolutamente godibile, semplice nelle sue linee di fondo, e che per questo forse a tratti può risultare scontato per via del suo ingombrante modello di riferimento, e di un certo buonismo che permea tutti gli episodi. Una lettura che rimane comunque apprezzabile e che può essere benissimo consigliata anche a chi non ha avuto ancora modo di conoscere Fujisawa e il suo mondo.

VOTO: 7

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