Prometheus: Fire and Stone | Recensione

Pubblicato il 7 Maggio 2017 alle 10:00

Arriva una proposta imperdibile per tutti gli amanti della fantascienza: Prometheus, una saga da cardiopalma che ingloba gli universi narrativi di Alien, Prometheus, Predator e Alien vs. Predator! Si inizia con il primo volume firmato da Paul Tobin e Juan Ferreyra!

Saldapress ha deciso di pubblicare tutto il materiale Dark Horse incentrato sull’inquietante universo narrativo di Alien. Una delle saghe fantascientifiche più acclamate di tutti i tempi è ormai importante non solo nell’ambito del cinema ma anche in quelli dei videogame e ovviamente dei fumetti. In occasione dell’imminente arrivo nelle sale italiane di Alien – Covenant, quindi, le proposte targate Alien abbonderanno.

Tra le varie opere, un posto di rilievo è occupato da Fire and Stone. Si tratta di un progetto ambizioso che si pone l’obiettivo di inglobare gli universi narrativi di Alien, Prometheus e Predator, tutti franchise usati dalla Dark Horse con successo. Saldapress la proporrà nell’arco di cinque volumi che includono altrettante miniserie. Insieme, formano una lunga ed entusiasmante story-line che manderà in visibilio gli amanti della fantascienza.

Perlomeno, è entusiasmante questo primo volume che propone Prometheus: Fire and Stone. Autore della sceneggiatura è Paul Tobin che si è occupato, tra le altre cose, del’Uomo Ragno e dei Fantastici Quattro, e che si dimostra a suo agio con le situazioni sci-fi. Come è facile intuire dal titolo, la trama ruota intorno alla Prometheus che non è tornata dal suo viaggio su LV-223. Tocca dunque a una squadra di esploratori cercare di recuperarla, allo scopo di capire cosa sia accaduto.

Questa è la motivazione ufficiale ma Angela, la volitiva leader della squadra, ha un altro obiettivo: scoprire le origini dell’umanità. E forse, chi può dirlo, potrebbe effettivamente ottenere qualche risposta, purtroppo a caro prezzo. Quando, infatti, la squadra giunge su un pianeta ostile, le cose prenderanno una brutta piega. Come si può immaginare, ci vivono i letali xenomorfi che inizieranno subito a combinare danni. Ma non sono le uniche creature pericolose in circolazione. Oltre a vari animali mostruosi, infatti, Angela e compagni si renderanno conto che esiste un’ulteriore minaccia, altrettanto letale degli Alien.

Tobin scrive testi e dialoghi curati e delinea una trama che, dopo un inizio  lento, si rivela entusiasmante e coinvolgente. L’autore firma una storia di intrattenimento ma descrive con abilità le psicologie dei personaggi. Immagina un gruppo di individui coinvolti, loro malgrado, in un ambiente rischioso, dosando abilmente azione e introspezione. La tensione non diminuisce mai e c’è sempre un costante elemento di ansia che tormenta i protagonisti e, per estensione, si trasmette al lettore. Da questo punto di vista, Tobin dimostra di aver pienamente compreso lo stile delle pellicole di Alien e di Predator.

I disegni sono di Juan Ferreyra che ha lavorato spesso alla DC, illustrando Suicide Squad, Batman, Green Arrow, Constantine, giusto per citare qualche suo lavoro, e che ha già collaborato con Tobin in Colder della Dark Horse. Quella serie era ricca di momenti horror e, di conseguenza, Ferreyra è adatto a raffigurare le mostruosità presenti in Prometheus: Fire and Stone. Il suo è uno stile piacevolmente sporco e graffiante, valorizzato da chiaroscuri suggestivi.

I risultati migliori li raggiunge quando rappresenta i paesaggi intimidenti del pianeta alieno e delle foreste oscure in cui si celano orrori indicibili; meno con le figure umane che, in certi momenti, sono forse troppo standardizzate. Ferreyra si occupa pure dei colori, insieme al fratello Eduardo, e opta per sfumature cupe e crepuscolari che accentuano la valenza tenebrosa e drammatica della storia ideata da Tobin.

Nel complesso, questo è un volume di qualità che potrà soddisfare le esigenze dei fan di Alien e di coloro che cercano un buon fumetto fantascientifico non privo di azione, pathos e tragedia.

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