Napoli Comicon 2017: intervista a Gigi Cavenago, disegnatore e copertinista di Dylan Dog

Pubblicato il 2 Maggio 2017 alle 14:00

Uno dei migliori disegnatori italiani si racconta ai nostri microfoni.

A poche ore dalla cerimonia che avrebbe assegnato i Premi Micheluzzi e che l’avrebbero visto vincitore del premio come miglior disegnatore abbiamo avuto il piacere di scambiare alcune battute presso lo stand Bao Publishing con Gigi Cavenago, copertinista e disegnatore di Dylan Dog.

Benvenuto su MangaForever Gigi! Partiamo subito con l’edizione cartonata di Mater Dolorosa che viene presentata qui al Napoli COMICON: raccontaci brevemente la gestazione grafica della storia e cosa troveremo in questa edizione Bao Publishing…

Sì, Mater Dolorosa nasceva una paio di anni fa come “semplice” sequel di Mater Morbi, Roberto [Recchioni – sceneggiatore di entrambe le storie NdA], dopo che avevo fatto una sequenza di Orfani colorata in maniera pittorica, aveva avuto l’ idea di prendere me come disegnatore. A quel punto è passato circa un anno durante il quale abbiamo lavorato sulla nuova serie di Orfani. L’anno successivo è iniziato il lavoro su questa storia di Dylan che da semplice sequel è diventato un numero celebrativo del trentennale in cui si è inserito in maniera importante il passato di Dylan Dog con Xabaras, Morgana, John Ghost. Tutto questo mi ha caricato di una responsabilità ancora maggiore essendo il mio numero di esordio sulla serie, un numero che dovevo colorare tutto io (cosa che non avevo mai fatto prima di allora). Come se non bastasse, doveva essere in stile pittorico e seguire le orme di un gigante come Massimo Carnevale…

Insomma avevo un sacco di ostacoli mentali che, ad un certo punto, ho dovuto ignorare; mi sono buttato ed il risultato l’avete visto nell’albo Bonelli e lo vedete adesso nell’edizione Bao che in più ha un formato più grande, una carta opaca che è di qualità ottimale per restituire i colori in maniera brillante ed infine una serie di contenuti speciali: contributi scritti che raccontano la genesi e le logiche dietro questa storia ed il classico making of con bozze, storyboard, studi… ce n’è parecchia di roba!

Il tuo “ruolo ufficiale” all’interno del team di Dylan Dog è quello di copertinista: qual è la difficoltà maggiore nel realizzare una copertina rispetto ad un albo intero, oltre ovviamente la quantità di tavole…

Beh si può dire che la copertina è un mondo a sé che ha delle logiche tutte sue ed io in questo senso ragiono molto sulla composizione e sullo stile.

Il fumetto è una cosa un pò più complicata perché essendo narrazione per sequenza devi mantenere una coerenza all’interno della scena, delle pagine, per non avere errori di continuità e per ottenere qualcosa che funziona costantemente nel corso della storia e questo richiede una concentrazione maggiore. In sintesi: il fumetto lo affronto in maniera più cerebrale mentre le copertine nascono spesso da una singola, forte ispirazione.

Hai sostituito Angelo Stano come copertinista: cosa hai pensato quando ti hanno offerto questo ruolo?

Il primo pensiero è stato che mi stavo organizzando le vacanze e mi sono saltate nel giro di una telefonata…

Il secondo pensiero è stato: “cos’è questo formicolio che sto sentendo ad entrambe le braccia?!”

Effettivamente questa cosa è arrivata molto all’improvviso e per quanto mi abbia fatto felice, come un regalo inaspettato, diciamo anche che è un regalo che porta con sé una responsabilità mica da ridere. Una responsabilità che sento anche ora, a distanza di mesi perché, da lettore di Dylan Dog, è difficile mettersi al posto di qualcuno che è sempre stato lì anche per me quando ero un semplice lettore.

Il primo a tenerci che questo passaggio sia il meno “doloroso” possibile sono io.

Hai esordito su Jonathan Steele, il grande pubblico ti ha conosciuto su Orfani ora Dylan Dog: è più difficile disegnare la fantascienza o l’horror e cosa ti piace di più?

E’ difficile darti una risposta perché sono i due generi che mi piacciono di più e sono due generi entrambi molto vasti.

Non ho davvero una preferenza forse un pelino di più l’horror perché si può giocare un pochino di più con l’atmosfera, con i tagli di luce, e c’è un livello un pò più empatico che si può raggiungere col lettore.

Questa però è una generalizzazione…la fantascienza può arrivare allo stesso livello non per niente uno dei miei film preferiti è Alien che si colloca fra la fantascienza e l’horror.

I tuoi progetti futuri? Ti vedremo impegnato nuovamente su un albo?

Come sapete Tiziano Sclavi varerà una sua serie che è Dylan Dog ma non è Dylan Dog…io sono coinvolto e non mi capacito ancora di poter lavorare con il creatore di Dylan!

Grazie Gigi per la tua disponibilità!

Grazie a voi!

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