Recensione – Westworld 1×06: “The Adversary”

Pubblicato il 7 Novembre 2016 alle 14:30

“Ci sarà da divertirsi, dolcezza”.

Nel primo episodio della serie senza Dolores, le luci dei riflettori vengono puntate sull’altrettanto affascinante storyline di Maeve.

Raggiunta la piena coscienza di se, la bella direttrice di bordelli interroga il suo spaventato e arrendevole “medico”, estorcendo una valanga di informazioni.

La scena di lei che cammina per i corridoi dei laboratori di Westworld, oltre ad essere una delle più belle della serie (resa ancora più struggente dalla colonna sonora di Ramin Djawadi) racchiude in se una valenza filosofica che è il fulcro centrale della storia di Nolan: cosa fareste voi se, una volta arrivati in Paradiso, scopriste che si tratta di un luogo orribile, e che Dio vi ha creato per il suo divertimento?

E ora che Maeve ha raggiunto questa sorta di Nirvana, grazie agli upgrade che le hanno permesso di migliorare le sue caratteristiche di base (in stile videogioco rpg), si ergerà a coscienza sociale per aprire gli occhi a tutti gli altri host?

Thandie Newton ha svolto un lavoro fantastico con il suo personaggio fin dal primo episodio, ma in The Adversary ha potuto dare il meglio di se, mostrandoci il picco dell’evoluzione di Maeve: da adesso in avanti le cose sono destinate a cambiare per sempre.

La questione fondamentale adesso è capire cosa stia succedendo con Arnold. E’ ancora vivo? E’ mai stato davvero morto, o Ford ha mentito sul suo conto? O è morto davvero e in qualche modo, magari grazie a qualche programma di Westworld, riesce a comunicare con i vivi?

E’ stato molto inquietante assistere alla scena fra il dottor Ford e il piccolo Robert. Per la prima volta abbiamo visto Ford completamente disarmato nell’ascoltare il messaggio lasciatogli da Arnold, che a questo punto è il sospettato principale per tutti i guai che stanno succedendo all’interno del parco.

Anche la storyline di Teddy ha ricevuto un bel cambio di rotta: non sta cercando Wyatt per vendicarsi del massacro perpetrato da quell’omicida tempo fa, perché anche Teddy partecipò a quel massacro! E vederlo trasformarsi in un assassino di massa con quella mitragliatrice (scena che mi ha ricordato molto quella con Clint Eastwood ne Il Cavaliere Pallido) ha sorpreso tanto me quanto l’Uomo in Nero, con un Ed Harris sempre puntuale per quanto riguarda i tempi comici.

In questo episodio fa il suo debutto anche Tessa Thompson (Creed, Thor: Ragnarok) nel ruolo di Charlotte, e i due siparietti con il simpaticissimo Lee non sono solo buttati lì per alleggerire il tono della puntata: Charlotte, infatti, non è soltanto la turista che può sembrare all’apparenza …

Qualche appunto finale:

  • ci viene detto che le scene con Teddy e l’Uomo in Nero di questa puntata si svolgono a Pariah, cioè la cittadina in cui abbiamo visto Dolores e William nello scorso episodio. E si, magari Teddy e l’Uomo in Nero sono arrivati a Pariah di giorno, dopo che Dolores e William se n’erano già andati in piena notte, ma potrebbe anche trattarsi di un inganno architettato da Nolan per farci credere che le due storyline stiano accadendo simultaneamente;
  • quando il robot-Robert spalanca la propria faccia e batte le ciglia? Disturbante e magnifico, com’è tutta questa serie, del resto.

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