Il Namor di John Byrne, un’opera di grande livello [Recensione]

Pubblicato il 28 Ottobre 2016 alle 11:25

Arriva un mastodontico Omnibus dedicato al primo eroe della Marvel, Namor, il potente Sub-Mariner, e alla sua serie scritta e disegnata dal grande John Byrne! Non perdete una delle produzioni della Casa delle Idee più inventive di sempre!

Negli anni ottanta John Byrne era uno degli autori di fumetti più amati e apprezzati in assoluto, grazie alle leggendarie storie realizzate insieme a Chris Claremont per la collana Uncanny X-Men, a una delle run di Fantastic Four migliori di sempre e a comic-book originali e intriganti del calibro di Alpha Flight.

I dissidi con l’allora editor in chief Jim Shooter lo spinsero però a lasciare la Marvel e ad andare alla DC dove si occupò, tra le altre cose, della versione post-Crisis di Superman, ottenendo il plauso del pubblico e della critica.

Quando Jim Shooter fu sostituito da Tom De Falco, Byrne tornò all’ovile, occupandosi di Starbrand, testata dell’autore di Secret Wars che si premurò di distruggere, e di alcune serie legate al mondo dei Vendicatori. Diede il meglio di sé con la deliziosa Sensational She-Hulk, dimostrandosi ironico e anti-convenzionale, e con una sequenza discussa e controversa di Avengers West Coast che, con il senno di poi, si rivelò seminale, considerando che molte idee da lui introdotte furono anni dopo riprese da Brian Michael Bendis e altri autori.

Ma Byrne si concentrò pure su uno storico eroe Marvel, l’anfibio Namor, il Principe di Atlantide conosciuto come Sub-Mariner. Creato da Bill Everett nel 1939, fu in pratica il primo supereroe della casa editrice, all’epoca chiamata Timely, ed era da considerare uno dei personaggi più carismatici e intriganti del Marvel Universe. Byrne decise quindi di dare vita a Namor The Sub-Mariner i cui primi diciotto episodi vengono ora pubblicati da Panini Comics in questo Omnibus.

Fedele al motto ‘back to the basics’ (ritorno alle origini), Byrne riprese un elemento dei primissimi episodi di Fantastic Four. Stan Lee e Jack Kirby, infatti, all’inizio recuperarono l’eroe, proponendolo come un villain. Pieno di rancore nei confronti dell’umanità, Namor cercava di invadere il mondo di superficie e si confrontava spesso con il Favoloso Quartetto, benché innamorato della bella Susan Storm. Nella versione moderna, Namor era dunque spietato e dimostrava di possedere un ingegno machiavellico che lo portava a ordire piani minacciosi contro i Fab Four.

In Fantastic Four n. 9, approfittando di una crisi economica di Reed e soci, Namor utilizzava le sue ricchezze per diventare produttore hollywoodiano, offrendo agli eroi di recitare in un film e pagandoli lautamente. Ma tutto ciò si rivelava un inganno e i lettori rimasero colpiti da un Sub-Mariner vestito di tutto punto in uno studio da tycoon. Pure Byrne ricordava con affetto quella storia e nella sua nuova serie stupì tutti, eliminando, almeno in principio, gli elementi di solito collegati alle avventure di Namor.

Il regno di Atlantide non appare quasi mai, non ci sono i classici nemici dell’eroe, ed entrano in scena nuovi, interessanti character, a cominciare dallo scienziato Caleb Alexander e la sua avvenente figlia Carrie. L’uomo modifica il comportamento di Namor, di solito irruente e irrazionale, rivelando che la sua instabilità caratteriale era dovuta a scompensi di tipo biologico.

Una volta ‘curato’, Namor decide di agire nell’interesse di Atlantide usando il suo patrimonio per dare vita a un’azienda dalle finalità ecologiste. In pratica, Byrne ce lo presenta in giacca e cravatta, alla stregua di un businessman, ricollegandosi all’episodio di Fantastic Four già citato. Namor si muove quindi in un ambiente insidioso: Wall Street.

A opporsi a Namor c’è una sconcertante coppia di fratelli gemelli, Desmond e Phoebe Marrs. Sono perfidi, crudeli, spietati, e addirittura legati da un rapporto incestuoso (Byrne non è esplicito in tal senso ma inserisce sottili accenni al riguardo) ed episodio dopo episodio complottano incessantemente contro il Principe di Atlantide.

Byrne realizza un fumetto su un classico eroe Marvel modificando le ambientazioni. Sebbene appaiano criminali già noti come Griffin, per esempio, è tutto nuovo e non mancano strampalate e pazzesche invenzioni come la terribile Headhunter, donna d’affari che colleziona teste umane, e il gruppo Force. Una presenza ricorrente è la stupenda Namorita, cugina di Namor, e l’autore si diverte con il Marvel Universe nel suo complesso facendo apparire i Fantastici Quattro, le Figlie del Drago e Iron Fist.

Particolarmente interessanti sono i nn. 9-12 del comic-book, palese omaggio a una serie degli anni settanta, Invaders, dedicata al gruppo di supereroi della Seconda Guerra Mondiale guidato da Capitan America e che contava tra i suoi ranghi anche Namor. Byrne riunisce il nucleo storico del team, formato da Cap, Namor e la Torcia Umana Originale, e recupera pure una loro alleata, l’inglese Spitfire. Costoro dovranno vedersela con i nazisti Master Man e Warrior Woman, villain ricorrenti di Invaders, ancora in circolazione dopo tanti anni.

Negli ultimi episodi del volume, Byrne porta Namor nel contesto della Terra Selvaggia di Ka-Zar, delineando una story-line che lo vede alle prese con il temibile Super Skrull, e scombussola i vecchi fan con il ritorno della scomparsa Lady Dorma, introducendo al contempo un complesso mistero sul suo conto. Namor The Sub-Mariner è in pratica un fumetto di intrattenimento allo stato puro, una splendida commistione di classico e contemporaneo firmata da un autore profondamente innamorato dell’universo narrativo creato da Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko negli anni sessanta.

Testi e dialoghi sono curati ed efficaci e i disegni hanno la consueta plasticità che hanno fatto di Byrne uno dei cartoonist più importanti della sua generazione. Namor è muscoloso e maestoso, Carrie e Namorita sono deliziosamente sexy, l’agghiacciante Phoebe Marrs evoca devianza, sadismo e perversione pressoché in ogni vignetta e le sequenze d’azione sono valorizzate da un dinamismo innegabile.

Insomma, Namor The Sub-Mariner è una serie da scoprire o riscoprire e non può mancare nella libreria di un fan dei supereroi.

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