Appuntamento a Phoenix, un’autobiografia di Tony Sandoval [Recensione]

Pubblicato il 12 Settembre 2016 alle 11:25

Tony Sandoval abbandona momentaneamente le sue storie oniriche per raccontare la frontiera messicana e la sua fuga negli Stati Uniti.

Atmosfere surreali, acquerelli visionari, teschi parlanti e ragazze cornute: Tony Sandoval è diventato uno degli autori completi più riconoscibili a livello mondiale, confermandosi come uno degli autori di punta pubblicati da Tunué.

La cultura messicana emerge in ogni sua tavola, così come le influenze dei suoi maestri: Jeff Smith e Mike Mignola, come ha modo di sottolineare in Appuntamento a Phoenix.

La prima pagina di Appuntamento a Phoenix
La prima pagina di Appuntamento a Phoenix

Appuntamento a Phoenix, però, non è una storia “à la Sandoval”, dove l’elemento fantastico si intreccia con la vita di adolescenti introversi e solitari: racconta invece un periodo della biografia dello stesso Sandoval, il quale nel corso del fumetto si rivolge direttamente al lettore.

Quasi gracile, ma già con i caratteristici capelli lunghi, nel 1998 Sandoval ha 25 anni e, come molti messicani (ma non solo), coltiva il sogno americano. Nello specifico, sogna di raggiungere la sua biondissima fidanzata a Portland e di proporre il suo portfolio nelle fiere del fumetto, nonché di disegnare per le più importanti testate americane.

Una relazione a distanza struggente e la possibilità di un futuro da professionista spingono quindi il giovane Sandoval a richiedere un visto che, però, non arriverà mai.

L’unica possibilità è attraversare clandestinamente la frontiera degli Stati Uniti e raggiungere a Phoenix la sua ragazza. Ma valicare uno dei confini più supervisionati al mondo non è certo come organizzare una gita fuori porta.

Una pagina del volume
Una pagina del volume

È necessario, prima di tutto, trovare un Coyote affidabile, avere abbastanza soldi per pagarlo e, soprattutto, essere fortunati. Ma non è finita qui: raramente il primo tentativo di fuga funziona e spesso ci si ritrova ad attraversare il deserto per tutta la notte, nascondendosi dai banditi e dalla polizia di frontiera.

Tuttavia, ci sono poche cose che un giovane determinato non farebbe, pur di inseguire un sogno e raggiungere il suo vero amore.

In Appuntamento a Phoenix Sandoval non vuole offrire uno spaccato crudo della frontiera tra Messico e Stati Uniti, ma raccontare la propria esperienza personale utilizzando un linguaggio informale e un ritmo veloce che portano repentinamente alla fine della lettura.

Tony Sandoval disegna se stesso in Appuntamento a Phoenix
Tony Sandoval disegna se stesso in Appuntamento a Phoenix

Nei paesaggi desertici del viaggio di Sandoval sono sicuramente riconoscibili le ambientazioni delle sue graphic novel, ma di “onirico” c’è solo il sogno americano di un aspirante fumettista, di intere famiglie e di cittadini provenienti da ogni parte del Sud America: per alcuni questo sogno è divenuto realtà, altri invece hanno sacrificato la loro stessa vita per inseguirlo.

Appuntamento a Phoenix non rientra tra i fumetti più rappresentativi di Sandoval, ma è sicuramente una testimonianza interessante per chi vuole approfondire non solamente le opere, ma anche la vita di un autore che sta ricevendo sempre più consensi nel panorama fumettistico.

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