I Maestri Inquisitori vol. 2 [Recensione]

Pubblicato il 10 Luglio 2016 alle 11:25

Arrivano due nuove avventure ambientate nell’affascinante mondo degli Inquisitori! Jean-Luc Istin e Nicolas Jarry ci presentano gli impavidi Nikolai e Mihael, coinvolti in due incredibili vicende dai toni fantasy impreziosite dai disegni di Augustin Popescu e Jean-Paul Bordier!

La collana Fantastica di Mondadori Comics continua a pubblicare materiale di provenienza francofona di genere fantasy, sci-fi e horror. Questo ventottesimo volume include due nuovi episodi de I Maestri Inquisitori, saga sword & sorcery composta da avventure auto-conclusive affidate ad autori diversi.

La storie si svolgono nelle terre d’Oscitania sconvolte da un conflitto durato mille anni da tutti conosciuto come Caos. La guerra è finita ma la situazione non è certo tranquilla e un poco alla volta sono venuti alla luce tanti fatti spiacevoli che non contribuiscono a rasserenare lo stato d’animo delle popolazioni.

Allo scopo di mantenere nei limiti del possibile la calma e punire eventuali crimini è nato l’Ordine degli Inquisitori. Ogni componente ha il compito di indagare su eventuali trasgressioni e far trionfare la giustizia. Gli Inquisitori sono al servizio della casta dei Maghi che occupano un posto elevato nell’ambito delle svariate organizzazioni di Oscitania e sono a loro volta dotati di poteri magici.

Bisogna chiarire, tuttavia, che il mondo di Oscitania è popolato da tante tribù e famiglie che hanno un ruolo essenziale nelle trame. In pratica, il lettore avrà a che fare con un affresco narrativo ampio e decisamente complesso. Questi nuovi capitoli lo dimostrano. Non solo infatti vengono introdotti due nuovi Inquisitori ma le story-line si collocano in zone dell’Oscitania finora ignorate.

Jean-Luc Istin si occupa del tormentato Nikolai. E’ un Inquisitore dai grandi poteri negromantici. E’ cieco ma una specie di arcana sensibilità gli consente di muoversi e di percepire cose che un semplice essere umano non potrebbe notare. Mentre è in viaggio in missione ufficiale in compagnia di un elfo che gli fa da attendente, viene a sapere che c’è stato un omicidio ed è quindi suo dovere indagare.

Istin delinea una trama fantasy influenzata dalle detective stories, dal momento che il personaggio si comporta da investigatore a tutti gli effetti. Per giunta, fa apparire diverse comunità impegnate in un pellegrinaggio in onore di una divinità ancestrale. Le loro terre sono infatti state colpite da una spaventosa siccità e tutte sperano che il dio possa concedere la benedizione dell’acqua. Nikolai presto avrà a che fare con intrighi e macchinazioni che coinvolgono le diverse etnie. L’autore scrive una storia avvincente, con testi e dialoghi profondi e riflessivi, utilizzando in maniera abile numerosi flashback e non lesinando colpi di scena.

I disegni sono dello straordinario Augustin Popescu. Il suo stile è naturalistico e dettagliato, perfetto per un fumetto sul genere Conan The Barbarian come questo, e rappresenta con innegabile vigore espressivo le immense, desolate aree dell’Oscitania, i campi di battaglia, i sotterranei e, last but not least, la furia dirompente dei guerrieri presenti nella vicenda.

Il secondo episodio riguarda invece Mihael, Inquisitore dal carattere piuttosto gioviale e irriverente che per una serie di circostanze si imbarca su una nave. A bordo interagisce con personaggi di varia estrazione sociale ma in seguito l’imbarcazione finisce su una misteriosa isola che non sembra molto accogliente. C’è senz’altro qualcosa di terribile che inizia a insidiare i malcapitati. La minaccia in questione è di tipo demoniaco e si concretizza in un gruppo di donne sensuali che seducono marinai o di bambine apparentemente innocenti.

L’autore è Jean-Paul Bordier che mixa fantasy e horror, sfruttando il cliché dell’isola pericolosa che dopo un telefilm come Lost è ormai popolare. Anche in questo caso i testi sono curati e incisivi e il ritmo della narrazione è serrato. Il penciler Nicolas Jarry realizza tavole incredibilmente dettagliate con un inventivo lay-out che è uno dei punti di forza del suo lavoro. In definitiva, il secondo volume de I Maestri Inquisitori è migliore del primo ed è da prendere in considerazione, specialmente se si apprezza il genere fantasy.

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