Kotoura-San: il superpotere non più “super” [Recensione]

Pubblicato il 3 Maggio 2016 alle 15:25

L’animazione giapponese ha abituato i suoi spettatori a conoscere personaggi e protagonisti in possesso di superpoteri tra i più variegati. Una delle abilità che suscita un forte desiderio di possesso da parte di molti di noi è sicuramente la facoltà di leggere il pensiero.

Si può facilmente capire lo stupore del pubblico, soprattutto dei neofiti, nel momento in cui si rendono conto che personaggi con una simile abilità e trasposti in anime si contano sulle dita di una mano; un giorno però, dopo aver cercato a lungo, si sono imbattuti in Kotoura-San, serie animata tratta dal manga di Enokizu.

Haruka Kotoura fin dalla nascita ha la capacità di leggere nella mente delle persone, uno strabiliante potere che purtroppo non può controllare.

Nell’ingenuità tipica dei bambini, Kotoura non è in grado di distinguere tra ciò che le persone comunicano a parole e ciò che sono i loro pensieri, quella parte di se stessi che gli altri non dovrebbero mai conoscere.

Senza rendersi conto che ciò che dice è sbagliato, la bambina rivela, inconsapevolmente, i pensieri più intimi e nascosti di genitori e amici, finendo per creare inconvenienti, incomprensioni e disastri anche gravi.

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L’allontanamento e la diffidenza delle altre persone nei confronti di Kotoura diventa giorno dopo giorno più forte, ben presto la bambina si ritrova isolata, odiata e considerata come una reietta.

Persino i suoi genitori, le uniche persone che dovrebbero amarla incondizionatamente, in quanto loro figlia, arrivano a non sopportare più la situazione, abbandonandola. Quello che dovrebbe essere un dono magnifico, un superpotere strabiliante, altro non è che una maledizione che ha l’effetto di allontanare le persone e suscitare il loro odio.

Dall’infanzia e fino all’inizio del liceo, Kotoura non è in grado di vivere una vita serena: senza amici, evitata come la peste, denigrata, abbandonata dalla madre; la sua è una vita terribile.

Dopo aver cambiato per l’ennesima volta scuola, nel vano tentativo di sfuggire dalle voci malefiche della gente che la dipingono come un mostro, incontra Manabe, un suo compagno di classe. Per lei sarà l’inizio della rinascita. Il carattere singolare e affabile di Manabe lo porta a conoscere Kotoura che, nonostante la diffidenza, inizia ad avvicinarsi sempre più al ragazzo.

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Il primo episodio di Kotoura-san ha la rara capacità di attirare come una calamita l’attenzione e l’interesse dello spettatore.

Non vi è nessun elemento fuori posto e se la serie iniziasse e finisse con esso il voto massimo sarebbe obbligatorio. La storia tragica di Kotoura, allontanata e denigrata da genitori e amici, è ricca di tristezza e sentimenti a forte impatto emotivo.

Essere in possesso di un superpotere, a dispetto dell’immaginario collettivo, non è più un lato positivo ma una terribile tragedia; si crea quindi un effetto capovolto che è apprezzabile.

Per non parlare poi del carattere mite e gentile di Kotoura, paragonabile ad un pulcino smarrito, che rende ancora più commoventi e ingiusti gli atti di bullismo che deve sopportare e il trattamento orribile che gli riserva la madre. Insomma, lo spettatore è inevitabilmente portato ad essere affranto e dispiaciuto per la sorte riservata alla protagonista.

Un inizio magistrale, che dispone le basi per una storia che si preannuncia essere profonda, sensibile, con forti significati nascosti, ma che non disdegna alcune scene di spensieratezza per alleggerire una situazione che potrebbe essere fin troppo opprimente.

Inoltre, l’entrata in scena di Manabe conferisce una buona svolta, il super buonismo che manifesta nei confronti della sfortunata Kotoura è insolito, sembra tutto troppo bello per essere vero, e lo spettatore si aspetta da un momento all’altro una spiegazione o un’evoluzione rilevante che però non avviene. È un vero peccato che la serie decada puntata dopo puntata.

La lettura della mente, il vero motore che dovrebbe muovere la serie, viene ben presto dimenticata e utilizzata come contorno: le puntate successive sono interamente incentrate sul desiderio di Kotoura di trovarsi degli amici e di essere accettata per quello che è in realtà. Il lato comico perde gran parte del suo impatto e anche i toni tragici e negativi così ben realizzati quasi scompaiono.

I protagonisti, nel complesso, non sono male. Ovviamente la meglio costruita è Kotoura che ha una profondità psicologica discreta, ma anche gli altri personaggi hanno aspetti e caratteristiche apprezzabili.

Le puntate si susseguono in modo fluido e fatta eccezione per alcune situazioni lente e leggermente noiose, non vi sono momenti troppo soporiferi. Il comparto sonoro è discreto, opening e ending sono ben fatte, le ost anonime, senza lode e senza infamia.

Il comparto grafico non è dei migliori, i personaggi non sono disegnati benissimo, a differenza degli ambienti che sono ben curati e ricchi di dettagli.

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Dopo aver visto il primo episodio lo spettatore ha grandi aspettative per l’anime Kotoura-san, non si può affermare che queste sono state disattese, ma comunque rimane quel senso di “mi aspettavo di più”.

Difficilmente si pensa alle conseguenze negative che potrebbe avere la capacità di leggere la mente e rappresentarlo usando come protagonista una bambina, incapace di giudicare cosa è giusto dire e cosa è consigliabile non rivelare, è stata una bella trovata.

L’isolamento di Kotoura è un altro aspetto molto interessante: la maggioranza delle persone non ha il coraggio di ammettere ciò che pensa nel profondo e conoscere qualcuno in grado di vedere chi siamo in realtà, spaventa a dire poco.

Denigrare, disprezzare e allontanare chi può conoscere il nostro essere più nascosto e profondo è comprensibile, anche se non giustificabile. Il realismo con cui è stata costruita la situazione di Kotoura è davvero apprezzabile.

Non del tutto convincente è Manabe, personaggio buono fin quasi alla nausea, che avvicina e si lega alla protagonista solo perché è attratto da lei.

L’intera trama poteva essere più interessante se dietro il comportamento del ragazzo ci fosse stata una ragione diversa dal semplice “Mi piace quella ragazza”; altre motivazioni o una storia passata del ragazzo più strutturata avrebbe potuto dare risvolti insoliti e spunti di riflessione importanti.

Gli altri personaggi, pur carini, non meritano una menzione a parte. Nel complesso l’anime sviluppa molti temi sensibili e delicati su cui è bene meditare: dall’incapacità delle persone di accettare ciò che è diverso all’importanza di avere degli amici, dal difficile rapporto madre e figlia alla bellezza di un sentimento genuino come il desiderio di proteggere la persona amata.

Kotoura-san mette tanta carne al fuoco, tuttavia si sarebbero potuti sfruttare meglio alcuni aspetti della trama, in modo da fornire al pubblico ancora più spunti di riflessione. Il genere slice of life in cui l’anime sfocia dopo le prime puntate è in contrasto con quanto ci si aspetta.

Buona visione.

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