The Rising of the Shield Hero, una storia di armi e di eroi – RECENSIONE

Pubblicato il 4 Aprile 2016 alle 15:20

Da JPOP un’accattivante fantasy e nuovo fenomeno giapponese

Essere un eroe per un mondo parallelo, non c’è un otaku che non si infiammerebbe al solo pensiero!

Naofumi Iwatani, studente universitario ventenne, è un otaku incallito dedito ai manga e ai videogiochi che non ha grandi prospettive per il suo futuro. Un giorno mentre sfoglia le pagine di un libro fantasy le pagine si svuotano all’improvviso, così come la sua mente e il ragazzo viene catapultato in un’altra dimensione, ovvero dentro la trama del libro che sta leggendo!

Al cospetto del re di Merlomarc Naofumi entra così a conoscenza della storia di quel mondo; molto tempo prima qualcuno aveva predetto la fine di ogni cosa, così era stato chiesto aiuto a quattro eroi provenienti da un altro universo, ognuno dei quali equipaggiato con un’arma distintiva. Nel Regno di Merlomarc a intervalli regolari si formano delle fenditure dimensionali dalle quali fuoriescono pericolosi demoni. Ed è compito del re convocare i quattro eroi che li combatteranno.

Insieme a Naofumi si sono materializzati Ren, Itsuki e Motoyasu, rispettivamente l’eroe della spada, dell’arco e della lancia. A Naofumi è invece toccato lo scudo, più che un’arma un pezzo di armatura, ragione per cui l’eroe è malvisto dagli altri tre e dal popolo.

Considerato che le armi che si trovano vicine inibiscono la loro evoluzione, ogni eroe è costretto a prendere strade diverse. Si rende così necessaria la presenza accanto a loro di accompagnatori. Mentre gli altri tre eroi vengono raggiunti da unità che variano dalle 4 alle 5 persone, Naofumi resta solo: nessuno ha infatti voglia di unirsi a una battaglia persa in partenza con un eroe che può solo difendersi e non attaccare.

Finché da un capannello di persone non spunta una bella ragazza che si offre di accompagnare il ragazzo nella sua avventura. Mein Sphia si unisce così a Naofumi che apprende piano piano in cosa consiste la lotta ai demoni.

Come accade in ogni videogioco, è fornito di uno status nel quale vengono indicati il suo livello, le armi a disposizione e l’evoluzione in base ai mostri che riesce a uccidere.

Sembra l’inizio di una bella per quanto assurda avventura, quando Mein svela la sua vera natura e finge di aver subito un tentativo di violenza da parte di Naofumi che viene additato e abbandonato da tutti. Il re non lo fa tornare sulla terra solo perché non è possibile convocare un nuovo eroe e ormai la guerra è in atto.

Naofumi deluso e arrabbiato, decide di andare avanti da solo con la caccia ai demoni: armato di buone intenzioni e di un nuovo cipiglio decide di prendersi uno schiavo con cui combattere e salire di livello.

La scelta ricade su Raphta Lia, una semiumana che nasconde un passato doloroso.

Dopo le prime incomprensioni, la ferita di Naofumi è ancora troppo fresca per rimarginarsi e il giovane ha perso completamente la fiducia nel prossimo, i due sembrano cominciare ad andare d’accordo e a fare squadra e a guadagnare i primi punti. Raphta rivela a Naofumi il suo passato, legato alla sanguinosa guerra che sconvolge il Regno ciclicamente e tra i due nasce un legame destinato a cementarsi.

Le premesse da cui parte The Rising of the Shield Hero, scritto da Yusagi Aneko, con i disegni di Kyu Aiya e il chara a cura di Seira Minami, sono semplicissime e chi ama il fantasy stile Swort Art Online, ritroverà più o meno la stessa atmosfera nonché una simile tematica.

Quattro eroi vengono convocati ciclicamente da diverse parti del Giappone per combattere contro l’invasione di pericolosi mostri che minacciano il regno di Merlomarc. Tra questi il protagonista, Naofumi, è una sorta di antieroe, in quanto viene rifiutato come eroe e a causa di sfortunate circostanze cambia decisamente atteggiamento e carattere.

Da tranquillo otaku, scaraventato in una realtà bizzarra e additato come diverso, debole e ─ in seguito all’inganno ordito da Mein ─ indegno, Naofumi cerca di curare il suo orgoglio calpestato mettendo da parte recriminazioni e fortificandosi, seppur inasprendosi.

Nel corso del tempo, però, comincia a sviluppare alcune qualità eroiche e grazie anche al suo rapporto con Rahpta ad affinare i lati più spigolosi del suo carattere e potenziare il suo scudo.

E se c’è qualcosa in cui il manga eccelle è proprio l’ottimo lavoro fatto nel mostrare i diversi cambiamenti di Naofumi che da eroe improvvisato diventa un antieroe, per poi iniziare il lungo e duro percorso per diventare un eroe vero e proprio. Emblematica l’arma di cui è dotato: quello scudo che da arma di difesa se usata nel modo giusto può trasformarsi in una forte arma d’attacco.

Carini i disegni con cui sono resi i protagonisti chiave della storia: visi e occhi molto espressivi da cui ben traspaiono i sentimenti. Le scene d’azione sono dinamiche, ma alquanto semplici. I mostri che Naofumi incontra in questo primo volume, nulla di eccezionale.

Un mix tra Akame ga kill, Sword Art Online e DanMachi, The Rising of the Shield Hero è destinato a un pubblico di lettori appassionati del fantasy con la variante videogioco.

Per una lettura leggera e senza troppe pretese.

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