YS La Leggenda: di miti e leggende nordiche – RECENSIONE

Pubblicato il 29 Gennaio 2016 alle 11:20

Arriva un nuovo volume della collana Fantastica di Mondadori Comics! Non perdete YS, drammatica saga dai toni fantasy imperniata sulle tormentate vicissitudini di Gradion Il Pitto, scritta dall’introspettivo Jean-Luc Istin e disegnata dal bravo Dejan Nenadov!

La collana Fantastica di Mondadori Comics ha finora proposto materiale fantascientifico, horror e fantasy di area francofona e il riscontro del pubblico è stato più che favorevole. Gli estimatori delle atmosfere visionarie e immaginifiche hanno infatti trovato pane per i loro denti e questa uscita, in particolare, sarà apprezzata dai fan delle storie sword & sorcery stile Conan.

Non è sbagliato tirare in ballo il celebre cimmero creato da Robert E. Howard e non solo perché il protagonista di YS La Leggenda gli assomiglia fisicamente; ma anche perché le situazioni descritte fanno pensare proprio ai fumetti del barbaro.

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Stabilito questo, bisogna pure specificare che YS non è un’opera che può essere definita originale. Tutto, anzi, sa di già visto ma la trama è avvincente e di ampio respiro, i testi di Jean-Luc Istin sono profondi ed evocativi e il tratto sporco e aggressivo dell’ottimo Dejan Nenadov rende giustizia alla sceneggiatura. Ys è una miniserie di tre albi che Mondadori Comics propone in un’unica soluzione ed è incentrata sulle tragiche vicissitudini di Gradion, un sovrano pitto. All’inizio della narrazione, lo vediamo ormai vecchio e disincantato. Riceve la visita di un prete cattolico ansioso, per ragioni che saranno chiarite nel corso della storia, di conoscere le sue vicende passate.

Si intuisce che il regno di Gradion è un lontano ricordo e che si è verificata un’immane tragedia. L’uomo, quindi, incomincia a raccontare la sua vita, partendo ovviamente dall’infanzia vissuta tra la popolazione dei pitti, tormentata dai conflitti con altri popoli.

Ma il dissidio più importante è quello che coinvolge le comunità cosiddette pagane e quella cristiana. Le figure dei preti che si infiltrano in terre insidiose con l’obiettivo di convertire con ogni mezzo gli ‘infedeli’ è infatti uno degli elementi ricorrenti dell’opera. I due mondi sono rappresentati dai sacerdoti da una parte e da figure animali, come i corvi, e da intimidenti divinità dall’altra.

Non bisogna infatti dimenticare che YS è un fantasy e lo scrittore inserisce nella story-line déi inquietanti, sacerdotesse dedite alla magia e strane dimensioni e non mancano riusciti riferimenti alle leggende di Uther Pendragon e alla mitica spada Excalibur. Le situazioni violente sono numerose e coloro che amano duelli e combattimenti non rimarranno delusi.

I guerrieri descritti da Istin sono rudi e aggressivi e la loro durezza è causata dalle difficoltà di un’esistenza basata sulla conquista. La violenza non risparmia nessuno, nemmeno le donne. Il grande amore di Gradion, Branwen, è forte e coraggiosa e non si piega neanche quando subisce le torture più orribili. Lo stesso vale per la loro figlia, Ahés, che risulterà cruciale ai fini della trama.

Come ho affermato, Istin scrive testi intensi e malinconici, valorizzati da profondità innegabile. D’altronde, la storia è narrata in prima persona da un uomo anziano e triste che rivive ogni dettaglio della sua vita, analizzando e interpretando gli avvenimenti che da giovane non era riuscito a comprendere del tutto. YS è un fumetto d’intrattenimento ma non banale e ha il merito di coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine.

Il penciler Dejan Nenadov, dal canto suo, fa un lavoro eccellente. Lo ripeto, l’eroe si richiama nell’aspetto a Conan e le tavole sono in linea con quelle di tanti fumetti fantasy usciti nel corso degli anni. Il suo stile è grezzo e ruvido, impreziosito da tratteggi e chiaroscuri azzeccati per una storia del genere.

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Le sequenze d’azione hanno notevole dinamismo e vanno tenute d’occhio le illustrazioni a tutta pagina, la cui cura dei dettagli è sbalorditiva. Spesso Nenadov illustra castelli, sotterrerai, enormi statue raffiguranti le divinità, i vasti campi di battaglia pieni di cadaveri utilizzando ampie vignette di grande impatto visivo. Sono poi da lodare i colori foschi e crepuscolari di Axel Gonzalbo che ben si adattano alle matite dell’artista; e non sono da trascurare le cover dell’ottimo Esad Ribic.

Insomma, se cercate un fumetto innovativo e rivoluzionario, YS non fa per voi; ma se volete una bella saga fantasy, allora non perdete questo volume.

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