Martian Manhunter Segreti Americani – recensione

Pubblicato il 13 Marzo 2011 alle 15:45

Martian Manhunter Segreti Americani

Autori: Gerard Jones (testi), Eduardo Barreto (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 11,95, 16,8 x 25,7, pp. 144, col.


Nei primi anni settanta, Roy Thomas, impegnato a scrivere storie per il comic-book Avengers della Marvel, decise di inserire tra i ranghi del gruppo la Visione, personaggio da lui inventato ma ispirato a un eroe analogo degli anni quaranta. Nelle intenzioni originali, la Visione doveva essere un alieno e, secondo le affermazioni dello stesso sceneggiatore, rappresentare una specie di Martian Manhunter versione Marvel.

Non era un ragionamento strampalato, considerando che gli Avengers, almeno nell’impostazione dei primordi, erano una copia della Justice League della DC. E nella Justice League militava, appunto, l’alieno Jonn Jonn’z, alias Martian Manhunter. Il character, peraltro, malgrado i suoi serial non abbiano mai avuto grandi vendite, era molto amato dai fans della Lega della Giustizia e fu spesso considerato il ‘cuore’ del gruppo (più o meno come avvenne, in maniera curiosamente speculare, con la Visione che diventò, specie nei seventies, il simbolo dei Vendicatori).

Come sanno i lettori, la formazione della JLA, nel corso del tempo, è cambiata parecchie volte; ma, in linea di massima, il Segugio di Marte ha sovente svolto un ruolo di primo piano e si è rivelato fondamentale in numerose saghe DC, basti pensare a Final Crisis o alla recente Brightest Day che lo ha riportato in gioco dopo la sua apparente dipartita.

Le storie di Martian Manhunter hanno di solito un’atmosfera fantascientifica e tra le run da ricordare come le migliori non si può non citare quella di John Ostrander e Tom Mandrake, già artefici dei vertici qualitativi raggiunti dal comic-book dello Spettro, disponibile nel catalogo Planeta. Ma è pure disponibile una interessante miniserie, Martian Manhunter – American Secrets, scritta da Gerard Jones e disegnata da Eduardo Barreto.

I due autori inseriscono Jonn’z in piena epoca maccartista. Siamo, infatti, nell’America degli anni cinquanta, con l’isteria anti-comunista che ha raggiunto livelli parossistici e con il sistema mediatico e comunicativo che compie i primi passi, come si evince dai programmi televisivi che incominciano ad attrarre l’americano medio e dai vagiti del nascente rock’n’roll. Ma se l’isteria anti-comunista dilaga, c’è anche quella relativa agli alieni (e ricordiamoci che gli avvistamenti di Ufo, in effetti, si verificarono in piena guerra fredda).

E negli Stati Uniti descritti da Jones si nascondono pericolosi extraterrestri. Che probabilmente si sono infiltrati in segreto in settori cruciali del territorio statunitense, con scopi ovviamente poco amichevoli. In una intricata e avvincente story-line che mixa con equilibrio science-fiction, spy story e teorie della cospirazione, Martian Manhunter è costretto a confrontarsi con agenti sotto copertura, strani bambini che non sono quello che sembrano e minacce galattiche, in un clima che, man mano che la trama procede, diventa sempre più carico di paranoia.

I testi e i dialoghi di Jones sono validi e funzionano per una storia che vuole essere di intrattenimento, ben supportati, inoltre, dai disegni oscuri e di impostazione classica del bravo Eduardo Barreto, che si dimostra decisamente efficace. Martian Manhunter – Segreti Americani è un buon esempio di fumetto supereroico e può costituire un valido inizio per coloro che ancora non conoscessero uno dei character storici della DC. Da provare.


Voto: 7

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