Ash vs. Evil Dead – Pilot – Recensione

Pubblicato il 3 Novembre 2015 alle 23:44

Trent’anni fa, Ash J. Williams e i suoi amici si recarono a trascorrere il fine settimana in uno chalet nei boschi dove trovarono il Necronomicon, un antico testo sumero in grado di risvegliare terribili forze demoniache. I ragazzi vennero posseduti uno dopo l’altro dai Non Morti. Armato di fucile e motosega, Ash fu costretto ad uccidere i suoi amici, la sua amata Linda e ad amputarsi una mano. Ma sopravvisse. Da allora ha vissuto nascondendosi ma ora le forze del male sono tornate a perseguitarlo e Ash deve rientrare in azione.

Ash vs. Evil Dead

La notte di Halloween 2015, le streghe sono andate a nascondersi perché Ash ha impugnato di nuovo la sua doppietta, ha innestato la motosega sul moncherino e ha ricominciato a trucidare le forze del male. Un momento che i fan di Evil Dead aspettavano da più di vent’anni. Sam Raimi, regista della trilogia cinematografica originale che lo ha reso celebre, non ha deluso le aspettative riprendendo le redini della saga e tornando a dirigere il suo attore feticcio Bruce Campbell nel pilot di questa nuova serie tv.

La Casa, titolo italiano di The Evil Dead, uscito nel 1981, era un horror a basso costo duro e puro, ricco di splatter e ingegnose trovate visive, divenuto un cult ed entrato di diritto nella storia del cinema. Il sequel, La Casa 2, aggiungeva gag grottesche e demenziali da cartoon alla Tex Avery mescolate a suggestioni fumettistiche. L’ultimo episodio, L’Armata delle Tenebre, era un’avventura alla Harryhausen ricca di ironia.

A giudicare dal pilot, il tono della serie si barcamena tra il secondo ed il terzo capitolo cinematografico.I malati di continuity si mettano l’anima in pace. Già i collegamenti tra i tre film erano piuttosto labili ed incongruenti e anche questa serie sembra fare discorso a sé, realizzata per accontentare i fan ma anche per appassionare i neofiti.

Campbell torna a gigioneggiare nell’iconico ruolo di un Ash sempre più guascone, sbruffone, donnaiolo, contaballe e privo di ogni stabilità. Il figlio di buona donna definitivo. L’ultimo tizio a cui affideresti la salvezza dell’umanità. Quando si tratta di combattere i Non-Morti, però, riconosciamo il vecchio guerriero e tutte le sue mitiche mosse di combattimento, dall’ascia lanciata con precisione chirurgica come accadeva solo agli eroi di certi fumetti ingenui, passando per la fucilata al nemico che arriva alle spalle senza neanche voltarsi a guardarlo fino alla leggendaria decapitazione con la motosega. E poi le classiche battute da scolpire nel marmo, ad esempio Ash che mette in moto la motosega ed esclama: “Spero che ti piaccia il ritmo perché è ora di ballare!”

Compagni d’avventura del protagonista sono due colleghi nel centro commerciale in cui lavora. Pablo funge da migliore amico e spalla comica mentre Kelly è più grintosa e può tener testa al carattere di Ash. L’arco narrativo più solido sembra essere quello di Amanda, una poliziotta che ha dovuto uccidere un collega perché posseduto dai Non-Morti e ora deve dimostrare la sua innocenza. Ad aiutarla giunge Lucy Lawless, famosa per aver interpretato Xena, la Principessa Guerriera, nella serie prodotta da Raimi.

Il regista tira fuori tutto il repertorio per realizzare un raffinatissimo prodotto trash che strizza continuamente l’occhio al pubblico. Torna ad utilizzare la cosiddetta shakeycam per le riprese in soggettiva del demone che avanza a tutta velocità verso le sue prede, effetti di luce esagerati, inquadrature oblique, secchiate di sangue, il buon vecchio make-up artigianale, effetti digitali che neanche in un filmaccio della Asylum, gag slapstick e dialoghi esilaranti. Lo scontro di Ash con la bambola ricorda quello con i suoi alter ego lillipuziani ne L’Armata delle Tenebre. Occhio all’iguana in stop motion a inizio episodio.

Prima ancora che andasse in onda il pilot, l’emittente Starz ha ufficializzato la seconda stagione e c’è da esserne felici. Una serie che è diventata un cult prima ancora di iniziare e che ci restituisce un Bruce Campbell in forma smagliante. Nonostante siano passati più di vent’anni, porta ancora cucito addosso il personaggio di Ash e ha saputo evolverlo alla grande. Un autentico spasso.

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